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Contrordine, la maldestria di Berlusconi a volte è apprezzata all'estero

Pubblicata "OPINIONE" su PIACENZANIGHT.COM

Potete leggerla qui.
Riporto il "catenaccio".

ALITALIA. L'ironia della stampa francese su quello che per loro è diventato davvero un affare
Riporto un articolo di LES ECHOS che si commenta da solo.
Per chi aveva ancora dubbi sulla disastrosa gestione del "caso Alitalia" ora ha questo bello spunto.
Personalmente non amo essere preso per il culo dai francesi. Ma come si fa a biasimarli. Sono veramente al settimo cielo.
Di solito è l'italiano che ti fa il pacco, il contropacco e il contropaccotto. Stavolta invece...
Mi devo quindi scusare poiché in una delle mie precedenti opinioni ho affermato che Berlusconi viene visto all'estero come "l'italiano furbetto, che è sceso in politica solo per proteggersi dai suoi gravi e reali problemi giudiziari e che fedele alla sua origine da imbonitore televisivo non può resistere alla sua stessa volgarità e cafoneria. Questo è il ritratto che esce sempre, con veri accenti di stizza e fastidio, sia da destra che da sinistra."

E invece devo constatare che non sempre è solo "stizza e fastidio"
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Mediaset e la lezione da Corea del Nord


Pubblicata opinione su PiacenzaNight.com (clicca qui)

Ho resistito e ho voluto vedere fino a dove voleva arrivare il servizio su Bettino Craxi di domenica 4 gennaio.

Mi ci sono imbattuto per caso in piena convulsione da zapping, dopo una bella giornata passata con i miei figli in un febbrile lavoro di redazione per il loro libro (trema Nicola... "I custodi delle rune" ci fa una pippa).
La stanchezza mi ha tradito e quando su Canale 5 ho visto iniziare il documentario su Craxi mi sono detto: "Vediamo cosa sono in grado di sparare stavolta".
E' effettivamente preoccupante che un integralista della storia come me, un vero rompiballe incazzoso in questo senso, si stia quasi assuefacendo al revisionismo imperante. Ma c'è anche la curiosità ingenua di vedere "l'arte dell'artifizio" fino a dove può arrivare anche per potersi chiedere "perché lo stanno facendo" e soprattutto "con quale obiettivo".
Devo ammettere però che non ero pronto a tanto. Sono un "pischello" e la storia,
quella ancora da riscrivere da capo, mi travolgerà!
E io fesso che non sapevo che Pinochet era caduto grazie a lui, che scatenò da solo la Primavera di Praga, che fu tutto suo il merito del disarmo dell'Unione Sovietica e che Blair non è altro che un suo allievo di second'ordine (non diteglielo però, non si sa mai... sapete come sono gli inglesi...).
Ignorante e cocciuto come sono, pur essendo presente e lucido durante il fulgido regno di Re Bettino, non ho voluto rendermi conto e tenere memoria che anche Solidarnosc deve tutto a lui, che ha fatto nascere l'Europa unita, oltre ovviamente a far cadere il muro di Berlino.
Ovviamente va premesso che in Italia, come tutti sanno (!) hanno governato per cinquant'anni i comunisti e non la DC che dagli anni '60 ha poi governato indissolubilmente con i socialisti. Per fortuna ho scoperto che negli anni '80 (e solo allora) è arrivato Craxi a salvarci.
Anzi! Salvarci è poco!
Ora che sono
"nuovamente informato", vorrei trovare quel porco che ha messo su Youtube le varie sfuriate del Presidente Pertini con Craxi, perché non possono essere vere: il documentario è stato chiarissimo e solo uno sprovveduto potrebbe non sapere quanta stima e amicizia ci fosse tra i due.
Ricordatevi poi amici, che la lotta al terrorismo la si fa in modi diversi a seconda di chi... si è. Se ti chiami Craxi e negli anni '70 e '80 sei stato contro alla linea della fermezza con le Brigate Rosse allora va bene, anche quando fai scappare il terrorista palestinese Abu Abbas e lo riconsegni nelle mani di Saddam Hussein. Io smemorato ricordavo una crisi diplomatica con gli Stati Uniti senza precedenti e invece devo ringraziare chi mi ha fatto ricordare che andò tutto per il verso giusto e nessuno si arrabbiò.
Devo ancora capire chi è quel sovversivo che in tutti questi anni mi ha riempito la testa con i nomi dei conti bancari
personali, oltre a quelli di partito, che teneva all'estero e poi perché ho in testa un'immagine ricorrente di Craxi e Berlusconi praticamente indissolubili. E già, perché nel documentario non ce n'è traccia, neanche per un secondo; volete che si siano sbagliati? Noooo! Anche perché Berlusconi scese in campo nel '94 dicendo proprio "Io sono mani pulite e basta con questi partiti che rubano", perché lui poverino fu costretto a dargli 21 miliardi per bloccare le sentenze su Fininvest e per fare la legge televisiva che calzava giusto giusto come un calzino (tranquilli, anche di queste inezie nel documentario non se ne parla).
Quando si parla di uno statista bisogna parlare delle sue imprese che hanno lasciato il segno come il grande benessere che ci ha dato, perché scendere in inutili dettagli come la quasi
triplicazione del debito pubblico che stiamo ancora pagando adesso. Per non parlare di come possiamo essere meschini quando pensiamo che possa essere interessante parlare di come con uno stipendio da parlamentare potesse comprare appartamenti e ville in tutto il mondo, un jet personale, una rete televisiva intera per la propria amante, un hotel a Roma, ecc... Chi ha "organizzato" il bel documentario infatti non ha ritenuto di doverne parlare.
Non vorrete ritirare fuori la storia delle tangenti. Tanto "lo facevano tutti" e poi c'era l'immunità parlamentare per "proteggere uno statista di grande rilievo e permettergli di proseguire nell'adempimento dei suoi gravosi compiti".
Perché poi lui non era latitante e pregiudicato ma... in esilio. Per sfuggire a una magistratura politicizzata (tutta insieme... sì...), cosa ben diversa da quando mise il giudice Squillante (detto "ammazzasentenze" e stranamente ritornato ultimamente in auge... che strano...) a fare il consulente della sua Presidenza del Consiglio e anche all'ufficio istruzione e a capo dell'Ufficio del GIP di Roma, dove si decideva sul rinvio a giudizio e sulle sentenze riguardanti i politici. La casualità si è accanita e vorrebbe sporcare
la splendida agiografia, ma non temete perché per fortuna del fatto che con quel sistema nessun socialista fu mai inquisito non è stato necessario parlare.
Anche perché sarebbe poi stato necessario parlare (e non sarebbe stato carino) di tutti quelli che si sono messi d'accordo dopo, mentre lui era "esule", per
confessare addirittura 50 miliardi delle vecchie lire in tangenti personali oltre a quelle versate ai partiti. Che complotto! Sono persino andati in carcere pur di sputtanarlo. Valli a capire...
Quei voltagabbana irriconoscenti degli italiani (ben il 14% di loro lo aveva votato... un suffragio!) gli andarono a tirare invece le monetine all'Hotel Raphael di Roma. Disse Travaglio, che è comunista nonostante sia allievo di Montanelli, che le monetine e le banconote tirate erano false, altrimenti si sarebbe prese anche quelle...
Ma non preoccupatevi. State sereni!
Le immagini finali del documentario, fatto tutto di volanti della finanza, processi, manette e altri immagini raccapriccianti non sono commentate dall'impetuosa voce narrante. Perché farlo? Tanto tutto è chiaro no?
Devo adeguarmi. E' ormai venuta l'ora.
Se Licio Gelli fa una trasmissione perché Mediaset non può santificare i suo protettori in paradiso? Devo togliermi quell'amaro disprezzo, fatto di inutile e anti-storico rancore, che ho verso chi ha distrutto il più antico e grande partito italiano e mettere i socialisti che hanno fatto la storia nel giusto ordine, dimenticando tutte quelle fanfaronate su quelli che hanno perso la vita, sono stati torturati e perseguitati per i loro noiosi ideali di giustizia, eguaglianza e libertà. Se proprio voglio fare mio qualche importante concetto del documentario devo ricordarmi, d'ora in avanti, che in Italia socialismo e liberismo miravano agli stessi fulgidi obiettivi (sono la stessa cosa no? Basta fare un po' di fumo sul liberalsocialismo di Gobetti e la frittata è fatta!). E poi devo togliermi dalla testa tutte quelle minchiate sulla Resistenza.
Anzi, se proprio devo avercela con qualcuno per questo, è giusto sfogare il mio rancore verso quelli che il documentario mi ha indicato chiaramente come i colpevoli della fine del Partito Socialista.
Siete in grado di immaginare chi sono? Un po' di fantasia dai!....
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E' Berlusconi stesso la ''gaffe'' che non aiuta l'Italia


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L'opinione di Ferrara riportata da Ettore P.Bongiorni non trova come al solito nessun riscontro. Soprattutto all'estero.

L'opinione dal titolo "Obama bello e abbronzato. Ma a volte le gaffe di Berlusconi hanno aiutato l'Italia" che emergerebbe "In un editoriale di Giuliano Ferrara su Panorama..." dove secondo il mio collega "emerge una tesi interessante", non è riscontrabile neanche nella minima traccia della stampa estera.
Al di là di diversi gloriosi blog nazionali sono costretto dall'immensa povertà dell'addomesticata informazione italiana ad andare a caccia di notizie nei siti delle testate estere, per capire qualcosa di quello che accade per assurdo proprio in Italia. Me ne leggo ogni giorno parecchi e trovo anche vere e proprie inchieste, molto approfondite. Per ogni paese ho selezionato la testata più conservatrice e quella più progressista, anche se le differenze sono più difficili da cogliere rispetto al nostro paese e comunque non sono sicuramente riconducibili per proprietà o partecipazione a leader di coalizioni come accade da noi. Solo in Francia una testata scandalistica pare sia molto legata al Presidente, ma al momento si è limitata a ritoccare pancette e borse sotto gli occhi.
Noti sono gli editoriali dell'Economist (che non si può certo definire "comunista") oltre alla famosa copertina "Perché Silvio Berlusconi è inadatto a governare l'Italia" e una lunga serie di articoli non certo lusinghieri. Economist fu molto duro anche su alcune scelte economiche del governo Prodi (senza arrivare a un titolo perentorio e definitivo come quello appena citato) ma la reazione fu certo meno imbarazzante di quella del solito Berlusconi.
La battuta su Obama, si aggiunge nella memoria collettiva all'estero all'uscita sul parlamentare tedesco definito "Kapò", anche se solo gli italiani hanno potuto leggere fino in fondo sulla faccia di Fini la voglia di avere un badile per scavare un tunnel sotterraneo e sparire. Negli articoli a commento sull'uscita "dell'abbronzato" di Berlusconi viene sempre richiamato il precedente, oltre a una serie di episodietti che presi da soli sarebbero davvero forse simpatici, ma che nella somma fanno uscire un quadro preciso: quello dell'italiano furbetto, che è sceso in politica solo per proteggersi dai suoi gravi e reali problemi giudiziari e che fedele alla sua origine da imbonitore televisivo non può resistere alla sua stessa volgarità e cafoneria. Questo è il ritratto che esce sempre, con veri accenti di stizza e fastidio, sia da destra che da sinistra.
Articoli che anche lontanamente sostengano o facciano pensare alla tesi di Ferrara proprio non ne ho trovati.
Riporto quindi solo l'ultimo degli articoli che ho letto, dal sito del Guardian e tradotto sul sito "italiadallestero.info", del giornalista David Gow.

"Gordon Brown ha salvato il mondo, Angela Merkel ha salvato il suo budget federale, Jose Manuel Barroso ha salvato la sua carica per un secondo mandato - e Nicolas Sarkozy ha salvato l’Europa. Adesso, mentre un anno orribile sta giungendo al termine fra ancora più terribili previsioni per l’Unione Europea, si fa avanti Silvio Berlusconi.
Ha salvato
David Beckham dall’oscurità di Los Angeles aiutandolo ad ottenere un prestito di 10 settimane alla sua squadra di calcio, l’AC Milan - garantendogli accordi con sponsor molto lucrativi e apparizioni su diversi canali televisivi gestiti dal suo impero Mediaset. Avendo compiuto la missione, e’ ora deciso a tutti i costi a salvare l’Italia e, come Gordon, il pianeta.
Il primo gennaio, il giorno in cui Sarko non sarà più ufficialmente il presidente europeo, l’italiano presidente del consiglio (in italiano nel testo, N.d.T.) assumerà il controllo come presidente del G8 e, con
illusioni di grandezza da togliere il respiro, è già impegnato a organizzare un vertice fra Barack Obama e il russo Dmitri Medvedev.
Entro marzo, quando l’economia europea sarà probabilmente un disastro, Berlusconi prevede un vertice dei G14 - un’idea originariamente di Sarko per coinvolgere le economie emergenti - sulla
“dimensione umana” della crisi finanziaria.
Presumibilmente
questo è linguaggio diplomatico che significa crescente debito personale, povertà, disoccupazione, disperazione e tutti e tutto ciò che di solito si associa alla tetraggine invernale di quella che è, potenzialmente, la recessione peggiore dalla seconda guerra mondiale. Specialmente nel suo paese, che è in recessione da due quadrimestri, che affronta un esorbitante aumento della disoccupazione, che vede il produttore di auto Fiat cercare un partner che lo rilevi per uscire dal suo tormento e, che senza l’euro e la Banca Centrale Europea che lui tanto disprezza, sarebbe in bancarotta.
Berlusconi, che ha un capitale personale di circa dieci miliardi di dollari, e che è un
architetto di riforme giudiziarie in serie per permettersi l’immunità dalla giustizia, è il leader politico che ha chiamato Obama “abbronzato” e che ha paragonato un deputato tedesco a una guardia di un lager nazista (Kapo).
Il suo contributo al programma europeo di ripresa - un pacchetto-stimolo del valore di 200 miliardi di euro che equivale all’1,5% del prodotto interno lordo - sembra consistere in
tagli alle tasse dei suoi sostenitori politici nelle piccole imprese e in sanzioni ridotte per evasori fiscali - equivalenti all’1% del prodotto interno lordo, secondo i politici italiani di opposizione. Il pacchetto è cosi’ irrisorio che la maggior parte degli analisti crede che possa perfino essere una riduzione delle spese.
Adesso il
settantaduenne playboy del mondo occidentale vuole diventare il presidente italiano, succedendo all’ex-comunista e leader Giorgio Napolitano, un uomo di grande integrità, dopo il 2013. Presumibilmente per la vita, alla Mugabee, e, per perpetua immunita’ contro le azioni giudiziarie, alla Chirac.
Questa è, in tutta serieta’, la persona che, per la rotazione, sarà presidente del G8 l’anno prossimo, quando è possibile che ci sarà un bagno di sangue economico in tutto il mondo.
E’ ora di finirla con questo stupido processo e, come previsto per l’Unione Europea sotto il Trattato di Lisbona ora in stallo, di scegliere un presidente di genuina statura e capacità di visione per dirigere questo organismo per il lungo periodo. E specialmente dato che siamo tutti d’accordo che, come il Consiglio di Sicurezza Europeo e l’IMF/Banca Mondiale, dovrebbe essere permanentemente riformato per includere la Cina, l’India e le restanti economie emergenti.
E’ già abbastanza grave che l’eurotossico Vaclav Klaus, il presidente ceco, diventi capo nominale dell’Unione Europea il primo gennaio (Ok, il suo primo ministro presiederà’ gli incontri). Questa rubrica preferirebbe vedere Sarko realizzare le sue ambizioni di diventare presidente a lungo termine dell’eurogruppo e leader de facto dopo il suo successo iperattivo nel dirigere l’Unione Europea per gli ultimi sei mesi.
Forse potrebbe farsi carico anche del G8/G14 per il resto della sua permanenza in carica all’Eliseo - certo di essere prolungato dopo il 2012 per ulteriori cinque anni secondo il modello corrente. O datela a Tony Blair.
A chiunque tranne che all’inadatto Berlusconi, il presidente indiscusso di Tangentopoli 2 (in italiano nel testo, N.d.T.), o città della corruzione, quello che il suo paese nativo e’ nuovamente diventato."

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