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Un lungo periodo di minestrone creativo

Perché così tanto tempo tra un post e l'altro? Perché gli stimoli sono tanti e l'indecisione prende spesso più tempo dell'azione stessa.
Così come i 1000 progetti nella testa, per non parlare di quanti sono iniziati, pensati, progettati e su cui ho addirittura investito enormi energie.
Internet e il social networking diventano luoghi sempre più interessanti, la disillusione sociale e politica si alterna a momenti di risveglio e riscatto civile. Non riesco a resistere alla tentazione di saturarmi di informazione, con la sottoscrizione di almeno 50 RSS di cui non mi perdo un post e l'abbonamento al Fatto Quotidiano che mi fa sentire tremendamente in colpa quando non lo riesco nemmeno a sfogliare.

Il mio nuovo sito è in lavorazione da 3 anni senza trovare strade soddisfacenti. Ogni volta ore e ore di lavoro e poi, quando riguardo poco tempo dopo quello che ho fatto non riesco mai ad esserne soddisfatto. Perché le conoscenze dei mezzi ormai sono tante e vorrei riuscire a mettere e usare tutto, anche per sperimentare. Ma ogni tanto butto tutto e ricomincio da capo. E rimane lo scarabeo in flash del 2000, fatto con il grande Max Araldi e Folco Amoretti. Con il portfolio fermo anche lui a 3 anni fa. Con lavori enormi e interessanti fatti per Coop e dintorni negli ultimi anni, nella grande concentrazione della scelta di vita in montagna, quella della maturità e dell'esperienza da poter mettere a frutto, ma che forse non posso mostrare perché molte cose sono troppo riservate e per usi molto specifici; forse incomprensibili.

Circondato da scatole e scatole di tutti i miei lavori di grafica da catalogare e ordinare. E scatole di fotografie e video anche loro da catalogare e ordinare, con un canale Youtube che almeno nel frattempo una minima forma l'ha presa (con un numero di contatti veramente straordinario ormai attestato su un costante 120 visualizzazioni minime al giorno). Ma i filmati sono ancora sparpagliati qua e là in modo disarmante.
Tutta la storia professionale come docente da ricostruire in modo decente.

Le schede create su Wikipedia da sistemare e quelle che ho in testa ancora da creare: Teatro Gioco Vita, Ugo Locatelli, Tony Face e dintorni (soprattutto queste ultime sono riuscito a farle davvero finora).

Idee di brani musicali da fare e la voglia di tornare a mettermi a suonare seriamente (con la vecchia tentazione di imparare la fisarmonica che mi ronza sempre nella testa) che per ora è solo un passatempo antistress, con la tastiera midi-usb qui che mi guarda sempre ben piazzata e collegata al Mac, a mezzo metro da me.

I contributi Royalty Free da caricare, con l'account già pronto; anche lui che mi aspetta.

La "charla del viernes" alla scuola per creativi Complot di Barcellona, a cui sono stato invitato da quasi 3 anni e che continuo a rimandare, con la scusa che vorrei aver pronto il libro che ho nella testa, sullo studio Davide & Galli e in generale sul periodo 1995-2005. Per portarmelo là.
E già che mi vengono i mente i libri perché non portare avanti il libro sui primi 10 anni del festival Tendenze gestito con Tony nello stesso periodo. E i due anni del Centro Asociale Kukampiès non meriterebbero di essere documentati e messi in ordine? E Pulcheria? E tutti i concerti e le iniziative su cui mi sono quasi rovinato economicamente per sempre?

E poi stimoli nuovi, come la voglia di mettere le mani su una bella reflex digitale, con un bel tele e la possibilità di realizzare video HD. O la tentazione di mettere in piedi una Street TV per sconvolgere questa vallata-paese-stato. Il desiderio di dipingere-disegnare che ogni tanto mi piglia ma poi subentra sempre una stanchezza in più e una paura folle di non esserne più veramente in grado, soprattutto sottoponendomi al giudizio spietato dell'esigentissimo me stesso. Come un po' su tutto quanto poi.

Che fare?

C'è anche una famiglia, un lavoro e pieno/intenso, gli animali, il calciobalilla da restaurare e gli altri 1000 lavoretti di manutenzione iniziati e da iniziare. Il calcio con i bambini dell'A.S.D. Bardi. La tentazione onnipresente di rimboccarsi le maniche in politica in un momento di così evidente allarme democratico. Il bosco e le escursioni. La voglia di andare a cavallo. Legna, legna e legna da tagliare, raccogliere e ordinare.

Insomma. Questo post doveva servire per autoassolvermi un po' e per provare a mettere un po' di ordine.
Mi son fermato a un decimo di tutto quello che mi è venuto in mente perché mi sono spaventato, come sempre di questa testa che frulla e che non decide mai di darmi tregua.
Ma è anche colpa sua se alla fine non combino un cazzo.
Frulla frulla e a me rimane 'sta sensazione di minestrone ancora da far bollire. Saporito.
Ma con tanti, troppi ingredienti!

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