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Cave all'amianto: una foto che vale più di 1000 parole


Questo sarebbe il cumulo posto sotto sequestro nella Cava di Pietranera a Bardi. Un cumulo di ghiaie ofiolitiche che durante uno dei rarissimi controlli era risultato con presenza di fibre libere di amianto ben oltre il valore soglia.
Un valore soglia superato nonostante sia stato accuratamente fissato molto alto, stabilito unilateralmente dagli organi politico-sanitari, senza che venisse mai spiegato il criterio scientifico utilizzato. Anche il prof. Canessa, Direttore della UO Complessa di Pneumologia della ASL 5 La Spezia e Primario di Pneumologia presso l'Ospedale di Sarzana, ha detto durante un recente convegno che quel valore non è riconosciuto a livello medico-scientifico poiché per chi si occupa di mesoteliomi di amianto nessuna fibra dovrebbe essere dispersa in ambiente.
Eppure a oggi la situazione è quella che si vede nella foto: un cantiere abbandonato, non recintato, con teli da legna strappati e che in parte sono volati altrove con il loro bel tesoretto di fibre addosso.
Quando abbiamo posto l'accento anche sulla carenza dei controlli passati, presenti e futuri, ci è stato sempre risposto che le prescrizioni sarebbero state fatte rispettare. A dimostrazione di ciò un cumulo ben carico di fibre all'amianto è lì a cielo aperto a farsi sparpagliare per chilometri dal vento. Qualsiasi escursionista, fungaiolo, cacciatore può passarci addirittura sopra senza che una recinzione glielo abbia impedito o anche solo un cartello lo abbia avvisato.

La domanda è molto semplice: se le cosiddette autorità sanitarie coordinate dai Comuni (ricordo che i Sindaci sono per legge le massime autorità sanitarie dei Comuni da loro amministrati) non sono nemmeno in grado di garantire la non dispersione di fibre quando le cave sono inattive, come faranno a farlo mentre funzioneranno?

Al di là di come la si pensa sul fatto che questa cave nocive possano o meno riaprire, rimane la sensazione di non essere minimamente tutelati e garantiti. La non certezza della legalità e della tutela dei diritti in generale, non solo della propria salute, trasforma il caso emblematico delle cave in un qualcosa di simbolico, che fa emergere l'inadeguatezza della politica ed evidenzia il conflitto tra le norme e l'inerzia delle autorità sanitarie o ambientali. Il tutto con uno sbilanciamento a favore degli interessi economici di parte che come minimo fa pensare.

Mettereste mai una bomba in mano a un bambino dicendo che tanto basta che non tiri l'innesco e non sarà pericolosa? E se dopo che gliel'avete messa in mano andaste a fare un giro non curandovi più del bambino e della bomba, secondo voi la gente rimarrebbe lì tranquilla?

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