tag:blogger.com,1999:blog-34478691009601880252024-02-19T04:03:35.419+01:00BLOG Davide Galli[VITA 2.0: vivere e lavorare nell'appennino]Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.comBlogger63125tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-73778915569544049082014-08-20T12:36:00.001+02:002014-08-20T12:38:06.454+02:00Ambiente in Appennino: tra tutele mal poste e speculazioni<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwOnJrQV-zEEv-D1LRciocvHUs_ESC-coDKQ46rlrgFRVBlKbNn1e2qHADLauYyundQXoL8mbb_1hluX-kTnX5EkavUVsw-nWl9W3RRVVKb-Y8W1re1y-DJ_owOUqcTCZSsn05BFix1BZi/s1600/menegosaverticale.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwOnJrQV-zEEv-D1LRciocvHUs_ESC-coDKQ46rlrgFRVBlKbNn1e2qHADLauYyundQXoL8mbb_1hluX-kTnX5EkavUVsw-nWl9W3RRVVKb-Y8W1re1y-DJ_owOUqcTCZSsn05BFix1BZi/s1600/menegosaverticale.jpg" height="320" width="213" /></a></div>
<span id="goog_934400281"></span><span id="goog_934400282"></span>Provo a mettere insieme una serie di dati, impressioni, scambi di opinioni e spero di riuscire a "sgarbugliare" la matassa di pensieri che ho in testa.<br />
Sono diversi anni che vivo e lavoro in Appennino, a Bardi nell'Alta Val Ceno parmense. Ora opero anche come Guida Ambientale Escursionistica della Regione Emilia-Romagna, con all'attivo almeno 800 chilometri all'anno a piedi per sentieri, boschi, laghi, vette, fiumi e torrenti, borghi abitati e abbandonati. Batto praticamente il territorio palmo a palmo, con un cammino lento che è per forza analitico.<br />
Come si può vedere nel sito del gruppo delle guide di Val Taro e Val Ceno <a href="http://www.trekkingtaroceno.it/" rel="nofollow" target="_blank"><b>TREKKINGTAROCENO.IT</b></a>.<br />
Mi muovo in spazi con una densità media di 13 persone per chilometro quadrato, dove la natura è sicuramente l'elemento preponderante. Ma questo non significa che <b>alcuni </b>di quei pochi, anche a vantaggio degli interessi di tanti altri che qui non ci vivono, non riescano comunque a fare danni enormi quando vogliono.<br />
Viene da chiedersi se purtroppo non siano proprio il sottosviluppo economico e l'abbandono demografico ad aver permesso alla natura di essere rigogliosa. Una maggiore densità, che sarebbe necessaria per ripopolare e far rivivere la montagna, sarebbe alle attuali condizioni sociali, culturali e politiche anche pericolosa per l'equilibrio dell'ecosistema della montagna stessa?<br />
<a name='more'></a><br />
Forse sì, perché se guardo quei comuni dove la densità abitativa aumenta vedo aumentare in modo esponenziale anche danni ambientali autolesionisti di grave impatto.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixKbz_0kwl1cKVTDKY7pNTTgh2ZX4heWK0SCheXRN7ueoT77387NRhF47QAfFvwoJK_EBxSuOaTPEusRBZnTPpj7B3aO2XuRMYiUHh_T-ellKXHpT9IzgS9sxprI7dIJ78wjGSIo1fKrdd/s1600/boschi-350px.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixKbz_0kwl1cKVTDKY7pNTTgh2ZX4heWK0SCheXRN7ueoT77387NRhF47QAfFvwoJK_EBxSuOaTPEusRBZnTPpj7B3aO2XuRMYiUHh_T-ellKXHpT9IzgS9sxprI7dIJ78wjGSIo1fKrdd/s1600/boschi-350px.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
Per i soliti "alcuni" sta però diventando "attraente" anche la bassa densità, legata a un'atavica visione della (non) partecipazione politica, di vecchia scuola ecclesiastica: non esporsi, la verità sta sempre nel mezzo, non essere teste calde, ecc... conseguenza anche degli anni della guerra fredda che ancora non sono finiti, non solo in montagna e con punte di vera comicità ("Comunisti!"...).<br />
Una tecnica consolidata è quella di fissare i due punti estremi di un ragionamento tra due posizioni precotte e vicine tra loro: ad esempio una versione soft e una hard di uno scempio, così se si è contro al danno non si è su una della due posizioni ma fuori, quindi si è degli estremisti perché la verità, secondo il vecchio adagio furbesco, "sta nel mezzo". Faccio un esempio non casuale per farmi capire meglio: di un impianto eolico industriale su un crinale viene prima proposta un'installazione spropositata di 9 pale da 150 metri l'una e poi dopo la sollevazione popolare contro l'eco-mostro spunta il mediatore che propone una versione da 12 pale da 90 metri l'una (cioè il 30% in più delle pale più grandi installate finora in Appennino). Se ci si continua a opporre per ragioni di impatto visivo, di posizione geologicamente sbagliata, di vicinanza delle abitazioni, si è degli estremisti accidiosi perché la possibilità di un compromesso è stata offerta. E il fatto che una grande opera non si faccia difficilmente è in discussione, perché c'è sempre un "finalmente" legato a soldi che possono girare, anche se poi questa gran quantità di lavoratori non si vedono mai nonostante prima di partire vengano sempre ipotizzate decine e decine di maestranze.<br />
Il mix ideologico si basa poi sull'avversione per i "verdi", il partito che non esiste più da una decina d'anni e nei fatti anche da una ventina, ma che ancora viene visto ovunque come una specie di organizzazione segreta potentissima che lancia vipere dagli elicotteri, scarica lupi e ogni genere di animale selvatico dai furgoni, ecc... Rei soprattutto di essere contrari alla caccia, sacra religione del "tutto è permesso".<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYBNCddfjEQhFXSINedq4r7ci826ezuAq98QeiZp90hFF389i_blY-rhQMc-TEDpAJFxDddfjsAVWbrAxV5wzWwntRzlPy5S4oZe9hP_OFzR7VGNkU6cGALs86C8jeE0LlNoqXVGUogf5d/s1600/torrente-molinatico.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYBNCddfjEQhFXSINedq4r7ci826ezuAq98QeiZp90hFF389i_blY-rhQMc-TEDpAJFxDddfjsAVWbrAxV5wzWwntRzlPy5S4oZe9hP_OFzR7VGNkU6cGALs86C8jeE0LlNoqXVGUogf5d/s1600/torrente-molinatico.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
Ovviamente non c'è traccia di un "verde" manco a morire e anche le associazioni ambientaliste latitano. Sui temi dibattuti in questi anni non si sono praticamente fatte sentire. Eppure come nemico occulto, da agitare come un fantasma, esiste il "verde" ed esistono ovunque gli ambientalisti, che ho sentito chiamare anche "ambientisti".<br />
Chi tira le fila del finto complotto ecologista ha spesso interessi politici o economici e il gioco facile è di<b> creare e governare paure</b>, alimentare facili ignoranze.<br />
L'idea di base è comunque che lo sviluppo arrivi con le grandi opere, con l'asfalto e con il cemento. Soprattutto questo fa distribuire lavoro e appalti ai veri gruppi di pressione economica che sono le grandi cave (addirittura con estrazione di pietre ofiolitiche, con rischio di dispersione amianto!), i frantoi e le grosse imprese edili attrezzate per le grandi opere di escavazione e ingegneria civile.<br />
Nel ragionamento bisogna considerare anche che<b> nell'opera di tutela dell'ambiente sono stati compiuti grossi errori </b>che hanno aiutato chi voleva tirare fuori dalla pancia degli abitanti sentimenti che già covavano per ragioni culturali profonde. Il peggiore è stata <b>l'arroganza e la totale mancanza di percorsi condivisi</b> per quanto riguarda i<b> S.I.C. (siti di interesse comunitario)</b>.<br />
Troppi passaggi saltati. Quando sono stati presentati, solo a seguito delle prime riunioni auto convocate dalla popolazione, era già tardi. Ci sono stati sindaci che hanno ammesso di non aver ben capito di cosa si trattasse e li hanno dimenticati nel cassetto, altri che come sempre non hanno ritenuto di doverne discutere soprattutto pensando di poter gestire il flusso degli eventuali finanziamenti legati alle zone di tutela, decidendo a chi, come, quanto. Conseguenza degli anni in cui i finanziamenti c'erano, in modo simile al meridione, con le leggi speciali per la montagna e quindi c'è ancora una vera e propria scuola politico-amministrativa su come va gestito l'enorme potere discrezionale che ne deriva.<br />
L'idea di tutelare aree di particolare pregio naturalistico è ottima, soprattutto quando <b>si tratta di zone dall'equilibrio particolarmente delicato o che vedono la presenza di specie rarissime</b>. E anche gli strumenti indicati, comprese le compensazioni per l'ipotetico minor reddito dei proprietari, mi sembrano adeguate. Fosse per me dovrebbero essere anche più grandi, anche se sicuramente <b>diverse come tracciati</b>. Il fatto, ad esempio, che nel mio paese il perimetro comprenda un pezzo stesso del capoluogo e l'unica piccolissima area industriale-artigianale è veramente assurdo e si presta a facili ma quasi sacrosante strumentalizzazioni.<br />
È anche vero che quando ai comitati sorti contro ai S.I.C. è stata proposta la riperimetrazione questi hanno risposto picche, chiedendo come unica soluzione l'abolizione totale. In questo suggeriti da un parlamentare che pur essendo in maggioranza ha promesso mari e monti senza riuscire (ci avrà provato?) a cambiare una virgola. Eppure sembrava fosse arrivato il salvatore della patria.<br />
Un risultato l'aveva ottenuto e forse era l'unico che gli interessava veramente: uno spostamento elettorale verso il proprio partito...<br />
Altro aspetto da considerare è<b> la percezione che si può avere quando la natura ti sovrasta e a volte ti sconfigge</b>. Quando un terreno lasciato incolto 2 anni si ritrasforma rapidamente in un bosco, quando gli animali selvatici ti rovinano il terreno coltivato o anche solo il giardino di casa. Quando un torrente si trasforma di colpo in una bomba d'acqua. Quando vedi che lo spopolamento e la decrescita demografica lasciano ovviamente spazio al "selvatico". L'emergenza naturale, a livello mondiale visibile a occhio nudo, qui non può essere percepita se non viene spiegata.<br />
<b>Non fai attenzione quindi alla natura se la percepisci forte e rigogliosa</b>, addirittura più forte di te. Non pensi al danno che fai su un sentiero passando con un mezzo a motore nel fango se vedi che basta non pulire il tracciato che in un paio d'anni ritorna bosco. Non lo pensi se non sai che la conca d'acqua creata potrebbe essere proprio lei l'inizio di una frana a causa dell'infiltrazione che non vedi.<br />
Qui si potrebbe aprire un lungo discorso sugli errori della legge della Regione Emilia-Romagna per la sentieristica e sullo scontro legato ai divieti per i mezzi a motore. Anche in questo caso non negli intenti ma soprattutto nel percorso. Ma è un argomento complesso che merita un post a parte.<br />
Parlare di ambiente di Appennino comunque significa parlare anche di valore del paesaggio e quindi del valore economico che questo rappresenta.<br />
Impossibile farlo senza creare una cultura del paesaggio e quindi della tutela della natura come strumento di base. Politicamente significherebbe pianificare una serie di attività e di trovare il modo di finanziarle.<br />
Ma vedendo buona parte dell'attuale classe politica locale, soprattutto quella valtarese, mi faccio una domanda: <b>a loro gioverebbe?</b>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0Località Noveglia, 159, 43032 Bardi PR, Italia44.593462166023656 9.761009216308593844.587808666023655 9.7511387163085939 44.599115666023657 9.7708797163085936tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-39492255011932790822012-03-27T10:29:00.000+02:002013-01-09T09:30:01.103+01:00Cave all'amianto: una foto che vale più di 1000 parole<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwbLfkntk90UmKi0-jzxj49nrrqh5_hjm-xW5s1AARx6ioEh-nHab2clJSDxCdmakWvia_P89XdUexaIXc_EmkGvEP2Gh-_nUA3JctaVR9TWJRNHhEuPcInKJmt_P7U89lyb2FKWT14XYA/s1600/ofiolite+tossica+sotto+sequestro.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwbLfkntk90UmKi0-jzxj49nrrqh5_hjm-xW5s1AARx6ioEh-nHab2clJSDxCdmakWvia_P89XdUexaIXc_EmkGvEP2Gh-_nUA3JctaVR9TWJRNHhEuPcInKJmt_P7U89lyb2FKWT14XYA/s400/ofiolite+tossica+sotto+sequestro.JPG" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Questo sarebbe il cumulo posto sotto sequestro nella Cava di Pietranera a Bardi. <b>Un cumulo di ghiaie ofiolitiche che durante uno dei rarissimi controlli era risultato con presenza di fibre libere di amianto ben oltre il valore soglia</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Un valore soglia superato nonostante sia stato accuratamente fissato molto alto, stabilito unilateralmente dagli organi politico-sanitari, senza che venisse mai spiegato il criterio scientifico utilizzato. Anche il <b><a href="http://www.uip2011.it/it/comitatsc/comitato/detail/0/217/227/pier-aldo-canessa.html" target="_blank">prof. Canessa</a>,</b> Direttore della UO Complessa di Pneumologia della ASL 5 La Spezia e Primario di Pneumologia presso l'Ospedale di Sarzana, ha detto durante un recente convegno che quel valore non è riconosciuto a livello medico-scientifico poiché per chi si occupa di mesoteliomi di amianto <b>nessuna fibra dovrebbe essere dispersa</b> in ambiente.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Eppure a oggi la situazione è quella che si vede nella foto: <b>un cantiere abbandonato, non recintato, con teli da legna strappati e che in parte sono volati altrove con il loro bel tesoretto di fibre addosso.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Quando abbiamo posto l'accento anche sulla carenza dei controlli passati, presenti e futuri, ci è stato sempre risposto che le prescrizioni sarebbero state fatte rispettare. A dimostrazione di ciò <b>un cumulo ben carico di fibre all'amianto è lì a cielo aperto a farsi sparpagliare per chilometri dal vento</b>. Qualsiasi escursionista, fungaiolo, cacciatore può passarci addirittura sopra senza che una recinzione glielo abbia impedito o anche solo un cartello lo abbia avvisato.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
La domanda è molto semplice: se le cosiddette autorità sanitarie coordinate dai Comuni (ricordo che i Sindaci sono per legge le massime autorità sanitarie dei Comuni da loro amministrati) <b>non sono nemmeno in grado di garantire la non dispersione di fibre quando le cave sono inattive, come faranno a farlo mentre funzioneranno?</b></div>
<br />
Al di là di come la si pensa sul fatto che questa cave nocive possano o meno riaprire, rimane la s<b>ensazione di non essere minimamente tutelati e garantiti</b>. La non certezza della legalità e della tutela dei diritti in generale, non solo della propria salute, trasforma il caso emblematico delle cave in un qualcosa di simbolico, che fa emergere l'<b>inadeguatezza della politica ed evidenzia il conflitto tra le norme e l'inerzia delle autorità sanitarie o ambientali</b>. Il tutto con uno sbilanciamento a favore degli interessi economici di parte che come minimo fa pensare.<br />
<br />
Mettereste mai una bomba in mano a un bambino dicendo che tanto basta che non tiri l'innesco e non sarà pericolosa? E se dopo che gliel'avete messa in mano andaste a fare un giro non curandovi più del bambino e della bomba, secondo voi la gente rimarrebbe lì tranquilla?<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-67517794061006427992011-11-14T15:54:00.001+01:002012-09-11T19:22:04.448+02:00Il font PragmataPro™ di Fabrizio Schiavi può diventare OPEN SOURCE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4eAGVA31xHvqokzUNVI-0XACojZAeJj2rCjKM4LhhWvf_VbYuyjEwc5bCIyQ2yhz6nz_sF4NMQ1AYCoS42RQWYoDKqhiL03PK9msNOBXlWKSQzI_3NMUQ8VrM6AmPUxh0Rj4Q8jjdH8k2/s1600/pr4.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="158" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4eAGVA31xHvqokzUNVI-0XACojZAeJj2rCjKM4LhhWvf_VbYuyjEwc5bCIyQ2yhz6nz_sF4NMQ1AYCoS42RQWYoDKqhiL03PK9msNOBXlWKSQzI_3NMUQ8VrM6AmPUxh0Rj4Q8jjdH8k2/s200/pr4.png" width="200" /></a></div>
Fabrizio Schiavi: abbiamo fatto la <b><a href="http://www.davidegalli.com/cosera/davide-galli-cosa-era.html" target="_blank">stessa scuola</a></b>, condiviso lavoro, spazi, progetti ai tempi dello <b><a href="http://www.davidegalli.com/cosera/cosera/cosera/sanrocchino35.html" target="_blank">studio in casa mia</a></b> e in quello <b><a href="http://www.davidegalli.com/cosera/cosera/cosera/viacampagna.html" target="_blank">"open verso il borgo" di via Campagna</a></b>, ci siamo passati lavori, consigli, abbiamo discusso vivacemente di design e affini, ci siamo presi per il culo. Insomma, si è condiviso tanto.<br />
È uno scorbutico genio, montanaro nell'anima, diffidente come pochi. Un'ostrica che si può aprire con entusiasmo o chiudersi all'improvviso e rumorosamente come una cassaforte.<br />
Il miglior designer italiano da almeno 20 anni, è inquadrabile soprattutto come font designer. Ha progettato, realizzato, pubblicato e venduto fonts con le migliori "fonderie" del mondo e da diversi anni si autoproduce e li vende<a href="http://www.fsd.it/" target="_blank"> <b>direttamente dal suo sito</b></a>.<br />
Aveva già messo a disposizione la serie di pittogrammi <b><a href="http://www.fsd.it/sirucapictograms/index.htm" target="_blank">Siruca™</a></b>, dove chiunque poteva scaricare e utilizzare gratuitamente il font di simboli, crearne di nuovi con lo stesso stile e gabbia, aggiungerli e rimandarglieli per aggiornare la serie e rimetterla a disposizione di volta in volta rinnovata.<br />
E stavolta mette in vendita alla comunità dei sostenitori il codice sorgente di uno dei suoi migliori fonts: il <b><a href="http://www.fsd.it/fonts/pragmatapro.htm" target="_blank">PragmataPro™</a></b>, condensato e monospaziato, utilizzabile senza interlinea, ottimizzato per la vista a schermo e quindi ideale per la scrittura e visualizzazione di codice.<br />
1699 caratteri, di cui 264 disponibili in grassetto, corsivo e grassetto corsivo. 1200 caratteri ottimizzati a mano, singolarmente, per la vista a schermo dal corpo 9 al corpo 48.<br />
Ora lancia una <a href="http://www.indiegogo.com/PragmataPro-the-ideal-programming-typeface-becomes-open-source?a=309546&i=addr" target="_blank"><b>campagna di raccolta fondi su Indiegogo</b></a>, il più popolare servizio in questo senso, <b>per rendere completamente aperto il font con la licenza Creative Commons 3.0.</b><br />
Si può donare anche solo 1 dollaro per raggiungere la ragguardevole cifra di 220.000.<br />
Se l'obiettivo non verrà raggiunto chi avrà donato 1 dollaro potrà comunque scaricare a fine campagna il font a soli 20 dollari, contro i 170 attuali. Regola valida anche per chi ne donerà 20 con in più la possibilità di scaricare subito gratuitamente la vecchia versione del Pragmata base.<br />
Ci sono anche scaglioni da 150, 300 e 500 dollari con "premi" incrementali e al momento in cui scrivo ci sono già due donatori da 150, ma anche 18 donatori da 1 dollaro e 27 da 20 dollari.<br />
Ma il vero obiettivo da raggiungere sarebbe quello totale, così da <b>regalare al mondo questo font unico e utilissimo</b>.<br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-57789407708518729262011-10-10T16:00:00.000+02:002011-10-10T16:15:17.804+02:00Halloween al Castello di Varano de' Melegari e di Compiano (PR)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhywiEJgNcBK-4TSAgsEtdUxPu3CuQsXmlcg9epB2uJq5QtCdCvEXsRm1IcHJAkTHJ7fsPsG_Zxj3VtKTgWhu42xyeGOswracR5lVMCMleeeX_rFaaMKA9_-T_eX29LL2Ytl_bKRIbUHxMz/s1600/HALLOWEEN-2007-300x200px.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
</a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhywiEJgNcBK-4TSAgsEtdUxPu3CuQsXmlcg9epB2uJq5QtCdCvEXsRm1IcHJAkTHJ7fsPsG_Zxj3VtKTgWhu42xyeGOswracR5lVMCMleeeX_rFaaMKA9_-T_eX29LL2Ytl_bKRIbUHxMz/s1600/HALLOWEEN-2007-300x200px.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a>
<br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" class="" id="table13" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 4px; -webkit-border-vertical-spacing: 4px; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 10px; position: static; z-index: auto;"><tbody class="" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 10px;">
<tr class="" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 10px;"><td class="" colspan="3" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 10px;" valign="top" width="99%"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhywiEJgNcBK-4TSAgsEtdUxPu3CuQsXmlcg9epB2uJq5QtCdCvEXsRm1IcHJAkTHJ7fsPsG_Zxj3VtKTgWhu42xyeGOswracR5lVMCMleeeX_rFaaMKA9_-T_eX29LL2Ytl_bKRIbUHxMz/s1600/HALLOWEEN-2007-300x200px.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhywiEJgNcBK-4TSAgsEtdUxPu3CuQsXmlcg9epB2uJq5QtCdCvEXsRm1IcHJAkTHJ7fsPsG_Zxj3VtKTgWhu42xyeGOswracR5lVMCMleeeX_rFaaMKA9_-T_eX29LL2Ytl_bKRIbUHxMz/s200/HALLOWEEN-2007-300x200px.jpg" width="200" /></a><b class="bigtext" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">Percorsi dell'horror notturni per adulti sia domenica 30 che lunedì 31 ottobre e una magica avventura per bambini nel pomeriggio di domenica 30.</b></td></tr>
<tr class="" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 10px;"><td bgcolor="#FFFFFF" class="" colspan="3" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 10px;" valign="top" width="99%"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-border-horizontal-spacing: 0px; -webkit-border-vertical-spacing: 0px; font-family: PragmataFlash12; font-size: small;"></span>
<br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" class="" id="table14" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 10px; position: static; z-index: auto;"><tbody class="" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 10px;">
<tr class="" style="font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 10px;"><td class="" valign="top"><span class="bigtext"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">A 5 minuti dal casello di Fornovo sull'A15. Due eventi organizzati dal </span><b class="" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">team che ha gestito per anni il Castello di Bardi </b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">portandolo al successo con eventi, progetti e iniziative, arrivando a oltre 39.000 presenze all'anno. Si tratta della </span><a class="" href="http://www.diasprorosso.com/" style="color: #0036ff; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px; font-weight: bold; text-decoration: none;">Coop DIASPRO ROSSO</a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;"> che amplia ora l'offerta a tutto il territorio della VAL CENO, sempre in collaborazione con la Compagnia San Giorgio e il Drago.</span></span>
<br />
<a name='more'></a><span class="bigtext">
</span>
<span class="bigtext">
</span>
<br />
<div style="text-align: left;">
</div>
<span class="bigtext"></span>
<br />
<div style="text-align: left;">
<span class="bigtext"><b class="" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">
</b></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="bigtext"><b class="" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">Domenica 30 e lunedì 31 ottobre</b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">, a partire dalla 20.00 a seconda dell'orario che vorrete prenotare, è prevista </span><b class="" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">"LA NOTTE DI HALLOWEEN"</b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">: un percorso guidato sull'orrore con macabre scenografie e animazioni ispirate a al nuovo tema <b>"IL CIRCO DEGLI ORRORI"</b>.</span></span></div>
<span class="bigtext"> <span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">Si entra a gruppi e ad orari intervallati di 20 minuti, il percorso dura circa 45 minuti e sarete accompagnati da 2 guide in costume che vi aiuteranno a ritrovare l'uscita.<br />
</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">Un
Halloween da brivido quindi; lungo i camminamenti e gli interni del Castello
vagheranno figure inquietanti, nel tentativo di </span><b class="" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">dissuadere gli spiriti dei morti dal prendere dimora nel corpo dei vivi</b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">.
</span></span><span class="bigtext"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">Da una credenza antica un pò di divertimento con un pizzico di paura.<br />
</span></span><span class="bigtext"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">Al termine dell'avventura buffet con dolcetti e vino, per soli 35 € a testa tutto compreso.</span></span> <br />
<span class="bigtext"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;"><br /></span></span><br />
<span class="bigtext"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">Domenica
30 ottobre, nel pomeriggio a partire dalle 14.30, sarà la volta di </span><b class="" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">"IL
GIORNO DELL'ADUNANZA - una magica avventura"</b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">, l'Halloween per bambini e ragazzi.Gnomi,
Folletti, Elfi verranno invitati al Castello per l'incoronazione della
Principessa ma lo Stregone "Moebius" con l'esercito delle tenebre cercherà
di impadronirsi del Regno e imprigionare la Principessa nella Torre del
Castello. L'esercito degli gnomi, dei Folletti, e degli Elfi sconfiggerà
il perfido Stregone e il bene vincerà sul male? Ma... chi si nasconde
all'interno della grotta?
Tutti i genitori, se vorranno, potranno partecipare nella seconda parte dell'avventura e venire reclutati per far parte dell'esercito del perfido Moebius.Costo 15,00 € a bambino, 4,00 € ad adulto compresa la visita guidata al Castello.</span></span><br />
<span class="bigtext"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;"><br /></span></span><br />
<span class="bigtext"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">Al </span><b class="" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">Castello di Compiano</b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;"> invece,
sempre </span><b class="" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">domenica 30 e lunedì 31 ottobre</b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">,
è previsto il nuovo tema <b>"IL RITORNO DI IT E NIGHTMARE"</b>.</span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial;">Una serata che avrà inizio con la cena servita nel grande salone del castello, e proseguirà con un’avventura senza precedenti.<br />
Per
conseguire un obbiettivo, ma ricordando che <strong class="">quella notte tutto potrà accadere…<br />
</strong>I
partecipanti possono venire già mascherati (ma in abiti comodi
per eventuali... fughe) pronti per l'avventura a tema <strong class="">con i classici del cinema horror</strong>.</span></span></span>
<span class="bigtext"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial;">
</span></span></span> <br />
<br />
<span class="bigtext"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">Per info e prenotazioni: </span></span><span class="bigtext"><b class="" style="color: #0036ff; font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px; font-weight: bold; text-decoration: none;"><a class="" href="http://www.diasprorosso.com/" style="color: #0036ff; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px; font-weight: bold; text-decoration: none;">www.diasprorosso.com</a> - </b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">cell.
349.4101448<span class="Apple-style-span" style="color: #0036ff;"><b> - </b></span></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">tel. e fax 0525.71724</span><b class="" style="color: #0036ff; font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px; font-weight: bold; text-decoration: none;"><br /></b><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Verdana, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px;">e-mail: </span><a class="" href="mailto:info@diasprorosso.com" style="color: #0036ff; font-family: Verdana, Arial, Helvetica, Geneva, SunSans-Regular, sans-serif; font-size: 12px; font-weight: bold; text-decoration: none;">info@diasprorosso.com</a><br />
<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
</td></tr>
</tbody></table>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com043032 Bardi PR, Italia44.6339074 9.731259244.5435119 9.5733307 44.7243029 9.8891877tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-10723583966774633622011-06-01T11:40:00.008+02:002011-06-03T20:46:52.759+02:00RAPPORTO FORESTE: ebook gratuito di Coop<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVdVn39bvEdTZdbQ4kRAtepCSanjAeVpPu4xAsMyKz26KXI3YOxI110ckPL8r8XHGLVjVVOfeiVcfk-HDnaoV6gMWKe7wekY50hmh1Tb_uSmloEcqjMY6ThrK3bq-HEFb-kfH8P4_TCd02/s1600/IMG_0003.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVdVn39bvEdTZdbQ4kRAtepCSanjAeVpPu4xAsMyKz26KXI3YOxI110ckPL8r8XHGLVjVVOfeiVcfk-HDnaoV6gMWKe7wekY50hmh1Tb_uSmloEcqjMY6ThrK3bq-HEFb-kfH8P4_TCd02/s200/IMG_0003.jpg" width="200" /></a></div>
È la prima volta che mi ci metto sul serio, dopo un paio di esperimenti fatti a scopo personale solo per soddisfare la mia curiosità. <b>E ne è venuto fuori un bell'eBook</b>. A regola d'arte, con tutti i parametri e le opzioni che i diversi formati e lettori prevedono.<br />
È l'ultimo rapporto scientifico prodotto da Coop e realizzato da un nutrito gruppo editoriale misto, composto da diverse persone della stessa <b>COOP ITALIA e di WWF, LIPU, GREENPEACE, LEGAMBIENTE, MINISTERO AMBIENTE, Università, Istituti di Ricerca, consulenti ambientali. </b>Tutti i nomi sono riportati nelle note di edizione.<br />
<br />
<br />
All'inizio l'ho progettato come libro cartaceo in Indesign, ad alta risoluzione per la stampa, pensato ovviamente su carta FSC. Ma giustamente durante la progettazione il gruppo di lavoro si è orientato per coerenza verso un'edizione solo digitale e cioè in PDF da scaricare gratuitamente. A quel punto ho proposto all'ufficio comunicazione di Coop Italia di azzardare anche l'ebook vero e proprio e ora che è finito e testato <b><a href="http://www.coopambiente.it/guest?action=visualizza_articolo&id=2698">è stato reso disponibile gratuitamente per il download nel sito</a></b><a href="http://www.blogger.com/goog_1391260925"> </a><b><a href="http://www.coopambiente.it/guest?action=visualizza_articolo&id=2698">COOPAMBIENTE.IT</a></b> (fare tasto destro e lo scaricamento relativo del file collegato, perché alcuni browser si "incriccano" con i formati .epub e .mobi).<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU-c_6QA3PsRAcBN2s9utrNXTCxKLF1qmPfMjz3gS8r2J1r8qO5-QY-4thOxgn_ProeCqjz6EE8-UyBn7zuveeZIj9PvJj52znT6QDqgbfuc3iha1B4STSycJVrse5sGCFtdm5MlMzUufG/s1600/IMG_0004.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU-c_6QA3PsRAcBN2s9utrNXTCxKLF1qmPfMjz3gS8r2J1r8qO5-QY-4thOxgn_ProeCqjz6EE8-UyBn7zuveeZIj9PvJj52znT6QDqgbfuc3iha1B4STSycJVrse5sGCFtdm5MlMzUufG/s200/IMG_0004.jpg" width="150" /></a></div>
Testo fluido, ingrandibile, orientabile sia in verticale che in orizzontale, con le pagine sfogliabili "al tocco", con i cursori "parlanti" per spostarsi da una sezione all'altra, gli indici interattivi, i link web attivi, le note con collegamento bidirezionale dal testo e con relativo ritorno alla pagina di partenza, la ricerca delle singole parole.<br />
<b><br /></b><br />
<b>Per chi ha l'iPad o l'iPhone </b>potrebbe andare bene anche la versione PDF che è fra l'altro installabile e sfogliabile con l'applicazione iBooks. È graficamente più accattivante anche grazie alle bellissime foto messe a disposizione da salvaleforeste.it, Greenpeace, dalla coop AlterEco e da me per Regalami il Tuo Sogno srl.<br />
È possibile vedere <b><a href="http://www.davidegalli.com/portfolio/files/2011-COOPITALIA-rapportoforeste.html">qualche anteprima nel portfolio del mio sito.</a></b><br />
<br />
<b>Ma per un eBook vero e proprio da gustare in tutte le sue funzioni di usabilità consiglio il download</b> e l'installazione del file .epub (compatibile con i principali eReader, iPad e iPhone compresi) o del file .mobi per il diffusissimo Kindle di Amazon.<br />
<br />
Ditemi cosa ne pensate.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig07URNh8gfhNI_IUSbfAXtfmMyh_w8xqPRzCARL0FqfgnZG68OUv7ykuVYEIGtLWjgWhMX-u2U7DUG7EqVZMxNfZijYArUhVeCV-parB7f40imaLislvgmM1gThHtCDUkvpX18wUwjYu7/s1600/IMG_0002.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig07URNh8gfhNI_IUSbfAXtfmMyh_w8xqPRzCARL0FqfgnZG68OUv7ykuVYEIGtLWjgWhMX-u2U7DUG7EqVZMxNfZijYArUhVeCV-parB7f40imaLislvgmM1gThHtCDUkvpX18wUwjYu7/s400/IMG_0002.jpg" width="400" /></a></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-69324771327428109252011-05-12T15:46:00.000+02:002011-05-13T15:14:34.104+02:00Riflessione per “Libertà” di Ugo Locatelli*<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDFjeODohwYIOBso86ChUB1HJWan4GyIg7QHqmpwKM_XBgPxJ1oS5bj1zz1ob0Sf2tDWtqTpLOoP4KKm-k-IHUKedPMBvdXwMJXBAuedeCaplbwYi4ObQta6V6Qt5XRAEwlSmcNqsR51z5/s1600/ugolocatelli.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img alt="" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDFjeODohwYIOBso86ChUB1HJWan4GyIg7QHqmpwKM_XBgPxJ1oS5bj1zz1ob0Sf2tDWtqTpLOoP4KKm-k-IHUKedPMBvdXwMJXBAuedeCaplbwYi4ObQta6V6Qt5XRAEwlSmcNqsR51z5/s1600/ugolocatelli.jpg" style="cursor: hand; cursor: pointer; float: left; height: 136px; margin: 0 10px 10px 0; width: 136px;" /></a><i>Riporto questo intervento dell'amico Ugo, pubblicato sul quotidiano di Piacenza il 20.4.2011.</i><br />
<div>
<br /></div>
<div>
Scrivere qualcosa su questo periodo sempre più oscuro per il nostro Paese, un piccolo contributo per la Società Civile? Il virus del disimpegno ha subito cercato di ostacolarmi, bisbigliando "Tanto non serve a niente".</div>
<div>
Allora ho ripensato alla nostra Costituzione - nata dalla Resistenza - gravemente minacciata; all'anniversario della Resistenza; al "Parco Fratelli Locatelli" che la città di Bergamo ha dedicato a mio padre - il comandante partigiano Rino - e ai miei zii Albino e Giuseppe, caduti combattendo i nazifascisti. Sono temi densi, scriverne brevemente è limitativo. Non dire nulla lo è di più.</div>
<div>
L'intenzione di queste righe è fornire al lettore, soprattutto ai dubbiosi, spunti per non “esonerarsi” dal riflettere.</div>
<div>
<br />
<a name='more'></a></div>
<div>
Mi viene in aiuto uno scritto, di cui per brevità riporto solo alcuni passaggi:</div>
<div>
<i>"[...] Un popolo che tollera i delitti del suo capo, si fa complice di questi delitti. Se poi li favorisce e applaude, peggio che complice, si fa mandante di questi delitti. [...] Il popolo italiano è tale da dare i suoi voti piuttosto al forte che al giusto; e se lo si fa scegliere fra il tornaconto e il dovere, anche conoscendo quale sarebbe il suo dovere, esso sceglie il suo tornaconto. [...] Uomo mediocre, grossolano, fuori dalla cultura, di eloquenza alquanto volgare, ma di facile effetto, era ed è un perfetto esemplare e specchio del popolo italiano contemporaneo. Presso un popolo onesto e libero, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito con un modesto seguito e l’autore non troppo brillante di articoli verbosi sul giornale del suo partito. Sarebbe rimasto un personaggio provinciale, un po’ ridicolo a causa delle sue maniere e atteggiamenti, e offensivo per il buon gusto della gente educata a causa del suo stile enfatico, impudico e goffo. [...] Lo abbaglia il prestigio di certe parole: Storia, Chiesa, Famiglia, Popolo, Patria ecc., ma ignora la sostanza delle cose; pur ignorandole le disprezza o non le cura, in fondo, per egoismo e grossolanità. Superficiale. Dà più valore alla mimica dei sentimenti, anche se falsa, che ai sentimenti stessi. Mimo abile, e tale da far effetto su un pubblico volgare. Disprezzando (e talvolta temendo) gli onesti, i sinceri, gli intelligenti poiché costoro non gli servono a nulla, li deride, li mette al bando. Si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti. Come ogni abile mimo, non ha un carattere ben definito, e s’immagina di essere il personaggio che vuole rappresentare".</i></div>
<div>
<br /></div>
<div>
La versione completa sta circolando in rete in questi giorni: scritto da <b>Elsa Morante nel 1945 su Mussolini </b>(Pagina di diario, pubblicata su Paragone Letteratura, n. 456, febbraio 1988, poi in Opere - Meridiani, Milano 1988, vol. I) è di un'attualità impressionante. Con l'aggravante che lo stato di salute mentale del Nostro - come già segnalato tempo fa dalla moglie - è problematico.</div>
<div>
Ormai quasi ogni giorno i suoi comportamenti sono caratterizzati dal "delirio di grandezza" (pone il protagonista al centro di un destino grandioso), dal "delirio di interpretazione" (risponde al bisogno di spiegare tutto conformemente a un sistema di significati privati) e dal "delirio di persecuzione" (tipico di chi si convince dell'esistenza di uno o più complotti ai suoi danni).</div>
<div>
Con lui <i>"la realtà sfuma in irrealtà e viceversa. Un mondo frammentato, e nel frammento vivi bene perchè non vedi il tutto, non connetti i fatti fra loro, sicché li scordi presto"</i> (Barbara Spinelli, 6.4.2011).</div>
<div>
Con i suoi figuranti, veri "berlus-cloni", continua a recitare copioni preconfezionati, a danno continuo di un Paese trasformato in un set. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Se provassimo a riflettere a fondo sulla Storia e sul presente e a discuterne, prima che sia troppo tardi?</div>
<div>
<b>Perchè chi non sa ricordare è costretto a ripetere il passato.</b><br />
<br /><div style="text-align: right;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: right;">
<i>* Artista-ricercatore</i></div>
</div>WebMasterhttp://www.blogger.com/profile/04520207767690101623noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-60420178962382546512011-04-19T10:31:00.016+02:002011-04-19T11:07:01.894+02:00MOSTRE ED EVENTI al Castello di Varano (PR) 24-25 aprile<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial;"><i></i></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Sys TT';"><i></i></span><br />
<i></i><br />
<i></i><br />
<i></i><br />
<b>IL GRANDE RISORGIMENTO E L'UNITÀ D'ITALIA</b><br />LUNEDÌ 25 APRILE - dalle 10 alle 19<br /><b>RIEVOCAZIONE STORICA CON LA "COMPAGNIA SAN GIORGIO E IL DRAGO".</b><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj88DMb1wTldEbJpQFGIKK0zTGSboC3cidOfhJ0db9FPxT-HjplsUicJji6E7I5Xz1Hgp2LNb4pdpDh0kPAI_3gqFTQ_qh_wTF5dv25bJnS6JxRBGZ2KmAUbo8rUCO2eGwX-SqDI3KGdMTf/s1600/bandieramilano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj88DMb1wTldEbJpQFGIKK0zTGSboC3cidOfhJ0db9FPxT-HjplsUicJji6E7I5Xz1Hgp2LNb4pdpDh0kPAI_3gqFTQ_qh_wTF5dv25bJnS6JxRBGZ2KmAUbo8rUCO2eGwX-SqDI3KGdMTf/s200/bandieramilano.jpg" width="200" /></a></div>
<div>
Le rivolte popolari contro l'occupazione austriaca sono il tema di fondo delle ambientazioni e delle vicende che si svolgeranno nel Castello Pallavicino.<br />
Scontri, rivolte di popolo, spari lungo le vie del castello e infine la liberazione dagli invasori!<br />
Con costumi della metà del 1800 e allestimenti perfettamente curati.<br />
Sarà presente anche un mercatino con artigianato storico e le visite al Castello saranno guidate, con animazione, per tutta la giornata.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div>
<i>Ingresso: € 10 adulti, € 5 bambini.<br />In collaborazione con il Comune di Varano de' Melegari.</i><br />
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb0boCinLUelewBPvx4meEXQf9zV-K8W0xuxMke701kYzkCNt6nHl8RXnc5ngt0wLM7i94fDB1L1FcG3aF0-RaweF6nSN4XSFPQ6qezXvU8Q_f_zFvm0LaQ3ETkN3-KamDFb2axmY7ZEbu/s1600/052.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb0boCinLUelewBPvx4meEXQf9zV-K8W0xuxMke701kYzkCNt6nHl8RXnc5ngt0wLM7i94fDB1L1FcG3aF0-RaweF6nSN4XSFPQ6qezXvU8Q_f_zFvm0LaQ3ETkN3-KamDFb2axmY7ZEbu/s200/052.jpg" width="200" /></a></div>
La <b>Coop Diaspro Rosso</b>, che ha gestito per anni il Castello di Bardi portandolo al successo con oltre <b>39.000 presenze all'anno</b>, inizia con il 25 aprile la nuova "gestione eventi" nel <b>Castello Pallavicino di Varano de' Melegari (PR)</b>.<br />
Situato a circa 30 km da Parma, all'imbocco della vallata del Ceno a 5 minuti dal casello di Fornovo Taro sull'A15 Parma - La Spezia, il Castello costituisce uno degli esempi più avanzati dell’architettura militare quattrocentesca.<br />
<br />
<br />
<b>Con la nuova gestione vengono aperte al pubblico, già da domenica 24 aprile, due nuove sezioni: le segrete</b> con gli strumenti di tortura e <b>i saloni tra le torri,</b> in cui è stata allestita la mostra permanente <b>"IL CAVALIER, L'ARME E GLI AMOR"</b>, che fornisce un semplice approccio al periodo medioevale tra il XII e il XVI sec. d.c.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh96Ra3ltFTmuW7_XoATq1qckPkQjfaEt_qlHd85prSFKS3xS06h5D_hRLDnGDeqft6Dp_n2MLOSFGbEiXT6L_z7Df_cvJ_QPYpFfmIYbLVzGQ70VLvAFtGl6OFW7_4VQvPIUPZyZu3LcDs/s1600/cavalier.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh96Ra3ltFTmuW7_XoATq1qckPkQjfaEt_qlHd85prSFKS3xS06h5D_hRLDnGDeqft6Dp_n2MLOSFGbEiXT6L_z7Df_cvJ_QPYpFfmIYbLVzGQ70VLvAFtGl6OFW7_4VQvPIUPZyZu3LcDs/s200/cavalier.jpg" width="146" /></a></div>
Oltre ad esporre un'ampia collezione di armature, elmi e scudi, la mostra ha l'intento di creare un percorso basato sugli studi e le modifiche che questi hanno avuto dalla loro introduzione, studiandone le peculiarità.<br />
Nella sezione dedicata alle armi, si trovano spade, mazze e armi a gittata, con spiegazione del loro utilizzo in battaglia.<br />
Infine una descrizione completa degli abiti indossati dai cavalieri sul e fuori dal campo di battaglia nelle varie stagioni ed occasioni.<br />
Una mostra che coinvolge nell'affascinante mondo dei duelli medioevali e dell'ordine cavalleresco.<br />
<br />
<br />
Sono inoltre visitabili, in un percorso della durata di 50 minuti circa: giardino esterno, corte interna, stanze al Piano Nobile, salone e scalone d’onore, camminamenti di ronda, prigione del Bentivoglio, ponte levatoio e cucine.<br />
<br /></div>
<div>
<b>Orari di apertura ordinari</b><br />
Fino al 15 maggio: Sabato dalle 14 alle 17,30; Domenica e festivi dalle 10 alle 11,30 e dalle 14 alle 17,30.<br />
Dal 15 maggio al 15 settembre: Sabato dalle 15 alle 18,30; Domenica e festivi dalle 10 alle 11,30 e dalle 15 alle 18,30.<br />
<i>Con l'orario di "alle" si intende l'orario di partenza dell'ultima visita.<br />Previa prenotazione telefonica, per gruppi di almeno 15 persone, è possibile visitare il castello in ogni momento.</i><br />
<br />
<br />
<b>Tariffe ingressi, nei giorni in cui non si svolgono manifestazioni</b><br />
intero 4,50 euro; ridotto 3,50 euro (ragazzi dai 6 ai 13 anni, over 65, gruppi superiori alle 20 unità); ridotto residenti 4,00 euro; ingresso omaggio per bambini di età inferiore ai 6 anni e portatori di handicap.<br />
Nel bookshop del castello è possibile trovare: pubblicazioni sul territorio, prodotti tipici, oggettistica, libri per bambini e uno spazio accogliente dove trascorrere piacevolmente l’attesa della visita.<br />
<br />
<br />
<b>Maggiori informazioni sul sito <a href="http://www.diasprorosso.com/">www.diasprorosso.com</a></b><br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvfC_hibezEGeB6b1WJGF6FMaKZV23zzk1Ac1Mt8b7ntdYjMnpbTO2uL1dSPNs-bHKRQhsrz40OdN3CLA82syI3DEUbCJdDAfxQ3q92jUj8WHYwpV9cNMH72-yR0GAxVT6fuDTCDVXhqsB/s1600/varano-03.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvfC_hibezEGeB6b1WJGF6FMaKZV23zzk1Ac1Mt8b7ntdYjMnpbTO2uL1dSPNs-bHKRQhsrz40OdN3CLA82syI3DEUbCJdDAfxQ3q92jUj8WHYwpV9cNMH72-yR0GAxVT6fuDTCDVXhqsB/s1600/varano-03.jpg" /></a></div>
<div>
<br />
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<i>Fonti delle fotografie autorizzate per la pubblicazione:<br />- evento IL GRANDE RISORGIMENTO E L'UNITÀ D'ITALIA e mostra IL CAVALIER, L'ARME E GLI AMOR = Compagnia San Giorgio e il Drago;<br />- CASTELLO DI VARANO = sito <b><a href="http://www.valcenoweb.it/">www.valcenoweb.it </a></b>di Flavio Nespi</i><br />
<i><br /></i><br />
<i><br /></i><br />
<i><br /></i><br />
<div style="font-family: 'Sys TT'; font-style: normal;">
<div style="font-family: 'Sys TT'; font-style: normal;">
<i>
</i><br />
<i></i><br />
<i></i><br />
<i></i><br />
<i><div>
</div>
</i></div>
</div>
</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-17577601698128952612011-03-28T21:38:00.005+02:002011-03-28T21:41:33.105+02:00I materiali dei 150 anni dell'Unità d'Italia visti dal vivo all'Ipercoop.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-j4KGadkncvJ_F7IES6Ck_hKNhMM8x8Pt9Ih2iNYrs1sMaB_dwiTw_Q1g4i7eQ9jYpcLQjnuexjYdkOH8CAZx-1EaSCWnueqDjLkIz91Sg9cmYm34b-wTktvBMMIfWIUZ6fVDYXI9UzK5/s1600/IMG_1658.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-j4KGadkncvJ_F7IES6Ck_hKNhMM8x8Pt9Ih2iNYrs1sMaB_dwiTw_Q1g4i7eQ9jYpcLQjnuexjYdkOH8CAZx-1EaSCWnueqDjLkIz91Sg9cmYm34b-wTktvBMMIfWIUZ6fVDYXI9UzK5/s200/IMG_1658.JPG" width="200" /></a></div>
Sabato, tornando dall'inaugurazione a Parma dell'<b>ottima mostra di Mauro Fornari</b>, sono passato di corsa al <b>nuovo Ipercoop nel Centro Commerciale Eurosia</b>. Sono entrato che Radiocoop stava già annunciando di avvicinarsi alle casse. Rispettare la lista spesa di mia moglie si dichiarava un'impresa impossibile, per giunta in un punto vendita mai visto e con la disposizione prodotti tutta da scoprire.<br />
E così ho soprattutto curiosato e fatto spesa a caso.<br />
Ho visto dal vivo i materiali realizzati per il centocinquantesimo, l'immensa lavorata degli ultimi 2 mesi. Progetto che ho raccontato in modo più distaccato e tecnico nel sito, <b><a href="http://www.davidegalli.com/portfolio/files/2011-COOPITALIA-150anni.html">con una scheda visibile cliccando qui.</a></b><br />
Per una volta son soddisfatto e chi mi conosce bene sa che è cosa rara. Ovviamente la mia pretesa di vedere tutti e 78 i materiali progettati e realizzati era folle.<br />
<a name='more'></a><br />
Peccato però che non ci fossero gli espositori dei libri e dvd che con notevoli sforzi di immaginazione abbiamo "abbigliato".<br />
Preso dall'euforia ho perfino fatto osservazione a una cassiera che non aveva la spilla con la coccarda e a cui si era solo rotto il gancio. Mi guardava perplessa e guardava con aria interrogativa anche le colleghe come per dire "E questo chi è? Come fa a sapere che dovrei avere la spilla?".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh887BwTLbH97VE24oWrh2FNlnkGhBcoWjsEM8CzVZ3vOSAf1dLL-R6yOb2S4H2j1SECXvYKLzv4d5TIBc8jPh6O44nh0zU5YjjLaMLb6xRx2mhrkkyzTKDMSGjlq4xfD3DiIvqX32qrFhb/s1600/IMG_1657.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh887BwTLbH97VE24oWrh2FNlnkGhBcoWjsEM8CzVZ3vOSAf1dLL-R6yOb2S4H2j1SECXvYKLzv4d5TIBc8jPh6O44nh0zU5YjjLaMLb6xRx2mhrkkyzTKDMSGjlq4xfD3DiIvqX32qrFhb/s400/IMG_1657.JPG" width="400" /></a></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-5587417235581286342011-03-16T22:24:00.008+01:002011-03-25T21:18:33.373+01:003 APRILE 2011: escursione per famiglie dell'OTP-GEA in Val Noveglia (BARDI - PR)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjomcr_pqiTbCx9uL3KgT4JFpVvbsVqJ7Y2obHQ8zKnakUhGKYjEGuDxHMS3rjspAa3VoewajjEf-QXghTdDqogJ9mMZCdw60BaXt4yTaEy_S-JP_D_VPJWV_kEGAOEvnkgSNa5Bjz8ZNlm/s1600/DSCN4279.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjomcr_pqiTbCx9uL3KgT4JFpVvbsVqJ7Y2obHQ8zKnakUhGKYjEGuDxHMS3rjspAa3VoewajjEf-QXghTdDqogJ9mMZCdw60BaXt4yTaEy_S-JP_D_VPJWV_kEGAOEvnkgSNa5Bjz8ZNlm/s200/DSCN4279.JPG" width="200" /></a></div>
Abbiamo organizzato un'escursione aperta a tutti, <b>da Noveglia alle Cascate di Lavacchielli, </b>nella giornata di domenica 3 aprile 2011.<br />
Si tratta di un percorso di 13 chilometri, che potremmo ridurre a 8 in caso di stanchezza o a seconda dell'età dei bambini presenti dividendoci eventualmente nel ritorno in due gruppi. Con un totale di salite molto contenuto dato che si partirebbe dai 500 metri della Baita al campo sportivo di Noveglia per arrivare al massimo agli 850 delle cascate, rimanendo per la maggior parte del tempo tra i 700 e gli 800 metri.<br />
La giornata, stando alle previsioni, dovrebbe essere bella; non calda ma leggermente nuvolosa/soleggiata. Speriamo.<br />
<br />
Il percorso dell'escursione è visibile su <b><a href="http://www.gpsies.com/map.do?fileId=uudkgmkbmfcrdbqj">GPSIES CLICCANDO QUI</a> </b>e il file per navigatori GPS è scaricabile.<br />
<br />
Inizieremo con un pezzo di Ippovia dell'Appennino <b>da Noveglia a Pieve di Gravago,</b> dove utilizzeremo un pezzo di <b>Via degli Abati </b>(sentiero 803a), passando a fianco di un antico lavatoio in pietra e un antico mulino, per raggiungere l'abitato di <b>Bré</b>. Con un breve tratto di strada asfaltata arriveremo a <b>Stabio</b> dove scenderemo su un'antico percorso lastricato in pietra e fiancheggiato da muri a secco e terrazzamenti. Per tutti questi primi tratti saremo sorvegliati dall'alto da un'antica "battagliola", una torre di avvistamento di epoca addirittura pre-romana.<br />
<a name='more'></a><br />
Arriveremo sotto all'abitato di <b>Cerreto</b> che raggiungeremo con una salita di 100 metri impegnativi. Passando in mezzo all'antico villaggio in pietra ci ritroveremo sul sentiero per le cascate che raggiungeremo dopo circa 1,5 chilometri quando i precedenti boschi di faggi e querciole diventeranno invece castagni. Alle spettacolari piccole cascate ci fermeremo e pranzeremo al sacco.<br />
Torneremo a Cerreto utilizzando un sentiero parallelo rispetto a quello dell'andata, riutilizzando cioè un altro tratto dell'803a che percorreremo fino a Stabio con un percorso stavolta più lungo ma pianeggiante e passando a fianco degli abitati fantasma di <b>Brazza di Racca di Qua e Brazza di Racca di Là</b>.<br />
<b>A Stabio i più stanchi potranno decidere se rientrare velocemente al punto di partenza o proseguire.</b><br />
Per chi proseguirà sarà possibile passare <b>a fianco dei ruderi del Castello di Sbuttoni </b>(il primo insediamento dei Landi nella zona, prima ancora di Bardi) e attraverso un'antico sentiero lastricato passare nel piccolo abitato di <b>La Selva</b> e in un sentiero tra boschi e castagnaie iniziare la discesa su una "lama a filo" dei calanchi argillosi. Un percorso con <b>vista spettacolare su Bardi e il suo Castello</b> che porta direttamente alla frazione di <b>Monastero</b>, dalla quale in poche centinaia di metri di strada asfaltata si tornerà a Noveglia.<br />
<br />
<b>Il tratto tra Stabio e le cascate l'ho raccontato </b><a href="http://appennino.blogspot.com/2010/08/da-stabio-alle-cascate-di-lavachielli.html"><b>in dettaglio in questo post</b></a><b>.</b><br />
<br />
<br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;"><br /></span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: large;">Dettagli ospitalità</span></b><br />
<br />
<br />
<ul>
<li><b>La partenza è prevista alle 9 di domenica 3 aprile 2011</b> dalla Baita di Noveglia (campo sportivo), con ritrovo alle 8,30. Rientro a Noveglia alle 16.30 circa.</li>
</ul>
<div>
<br /></div>
<ul>
<li><b>La Cooperativa dei Panettieri di Noveglia si è offerta di preparare un sacchetto per il pranzo </b>al sacco a una cifra modica che verrà comunicata.</li>
</ul>
<div>
<br /></div>
<ul>
<li><b>È possibile arrivare la sera prima e scegliere tra 2 possibilità:</b></li>
</ul>
<ol>
<li><b>Pernottamento alla Baita</b> in legno, ospiti dell'Associazione Sportiva Val Noveglia, che metterà a disposizione brande dove ognuno potrà dormire con il suo sacco a pelo, con eventuale colazione alla Trattoria "Da Geppetto" a 50 metri di distanza. La baita è uno spazio unico pulito e riscaldato di circa 200 metri, con servizi ed eventuale doccia utilizzando gli spogliatoi del campo sportivo adiacente. L'Associazione chiede solo un'offerta di 10 € a testa e il prezzo comprende le pulizie, l'eventuale riscaldamento e la colazione. Ritrovo per chi dorme in Baita alle ore 18 di sabato 2.</li>
<li><b>Pernottamento al Bed & Breakfast </b><a href="http://www.cadellupo.com/jspcadellupo/index.jsp"><b>Cà del Lupo</b></a><b> o all'Agriturismo </b><a href="http://www.cadalfieri.it/"><b>Cà d'Alfieri</b></a> in camere doppie. Prezzo concordato 35 € a persona colazione compresa. Ci sono anche alcune camere con possibile letto aggiunto a 20 €. Si trovano entrambi a poca distanza dalla Baita. Le prenotazioni verranno chiuse entro le 17 del 29-3-11.</li>
</ol>
<div>
<br /></div>
<div>
<ul>
<li>Per tutti quelli che arrivano la sera prima è possibile anche la <b>cena, sempre a Noveglia alla Trattoria-Pizzeria da Tina & Lucia, </b>15 € a testa per primo, secondo, dolce e caffè, bevande escluse. In alternativa a 10 €, pizza, bibita e dolce. Ritrovo per chi cena sabato 2, ore 18.30 alla Baita.</li>
</ul>
<div>
<br /></div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Importante prenotarsi al più presto specificando il tipo di opzioni: solo escursione, pernottamento in baita o strutture, cena.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<b>Contatti e prenotazioni:</b></div>
<div>
<ul>
<li><b>I PIACENTINI presso DARIO MARAMOTTI di OTP-GEA (0523/385820 oppure <a href="mailto:dario.maramotti@fastwebnet.it">e-mail</a>)</b></li>
<li><b>PARMENSI, MONTANARI E "FURESTÈ" VARI presso DAVIDE GALLI (0525/1961000 oppure <a href="mailto:info@davidegalli.com">e-mail</a>)</b></li>
</ul>
<div>
<b><br /></b></div>
</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-87756405727445683052011-03-07T09:25:00.000+01:002011-03-07T09:25:52.501+01:00REPERTI: lo script del videoclip CHEOPE dei VALLANZASKA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5ZS48124RcXXmZjTRVyPrdiDlKwej5voCBrtie6WmkmHgdV2gGltMQK_UCqR7FS1lIR3CAcl4WXrP23NOzeSwB5GoXpup8vlZOTGyBITr0W3gBvp8Xzg2aD8lUDp9vkHX9K2kDQcQGkJr/s1600/2011-3-7_noalloska.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5ZS48124RcXXmZjTRVyPrdiDlKwej5voCBrtie6WmkmHgdV2gGltMQK_UCqR7FS1lIR3CAcl4WXrP23NOzeSwB5GoXpup8vlZOTGyBITr0W3gBvp8Xzg2aD8lUDp9vkHX9K2kDQcQGkJr/s200/2011-3-7_noalloska.jpg" width="140" /></a></div>
Ho comprato un hard disk esterno da 2TB perché mi sono accorto come molti che l<b>a promessa di 100 anni di durata dei CD era una grossa balla</b>. Quando ogni tanto mi capitava di ripescare tra il migliaio di CD e DVD del mio archivio file spesso mi capitava che fossero totalmente o in parte illeggibili. Stranamente i più vecchi, masterizzati al costo di 150.000 lire l'uno presso un service che aveva pagato il masterizzatore Kodak qualcosa come 19 milioni delle vecchie lire, non danno problemi. I supporti del 1994/1995 erano infatti più spessi e probabilmente la bassa velocità di scrittura, che credo fosse solo 1x, ha inciso tracce più larghe e profonde. Prima che sia troppo tardi ho iniziato a copiarli sull'HD e man mano gli do un'occhiata e una sistemata. Anche solo per uniformare i nomi delle cartelle e poi ritrovare più facilmente in vista a lista i progetti. Ne ho già copiati una cinquantina e spuntano reperti interessantissimi che andranno ad arricchire il <b><a href="http://www.davidegalli.com/portfolio/portfolio.html">PORTFOLIO del sito www.davidegalli.com</a></b>, rare foto che ho già iniziato a pubblicare in Facebook. Ma ci sono anche "storie" adatte a questo blog.<br />
È spuntato ad esempio questo script, insieme al primissimo prescript, <b>scritto probabilmente insieme a Sara Beltrame</b> che fu coautrice e aiuto-regista. Datato 24 luglio 1999 e cioè 2 giorni prima dell'inizio delle riprese.<br />
<a name='more'></a><br />
Lo avevo dimenticato ma è interessantissimo confrontare<a href="http://www.youtube.com/watch?v=Msri_yZmQ3g&feature=channel_video_title"> la versione finale</a>, che continua ad avere tantissimi accessi sul mio canale Youtube, con il progetto. Molte cose sono identiche, altre simili e altre ancora completamente diverse; <b>figlie del clima creativo di brainstorming permanente che si venne a creare durante le riprese</b>, tra la troupe e i Vallanzaska stessi. <b>Un vero lavoro collettivo</b>, di riadattamento delle situazioni, in base ai cambi di programma, del meteo, delle idee spuntate su due piedi e subito raccolte e realizzate.<br />
Lo riporto insieme all'immagine, contenuta nella stessa cartella, del cantante Davide Romagnoni in versione Forza Italia per il manifesto appeso alla fermata del tram nella scena centrale in cui il protagonista confonde "Berlusconi con il... bip".<br />
<br />
<!--StartFragment-->
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Palatino; font-size: 24px;">VALLANZASKA </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 24px; font-weight: bold;">“CHEOPE”</span></div>
<h2>
Durata 3’01”<span class="Apple-style-span" style="font-family: Palatino; font-size: small; font-weight: normal;"> </span></h2>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Filone conduttore:</span></b><span style="font-family: Palatino;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">i “Vallanzaocchiali”
possono intervenire sulla realtà e mostrarla in maniera differente. Sono una
lente deformante/informante: una volta inforcati gli occhiali, un mondo
positivista e kitsch, dove tutti sono belli e buoni e fortunati, si trasforma
in grottesco, squallido, sarcastico o semplicemente “sfigato”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Lo schema è quindi molto
semplice: una scena dove accadono “cose positive” (dove i protagonisti, che ne
giovano sono sempre i Vallanza), guardate con ironica soddisfazione dal
cantante che in Primo Piano viene colto da un dubbio, pensa un’attimo, fruga
nelle tasche fino a trovare dei pacchianissimi occhiali (forma a
triangolo/piramide?) e allora tutto cambia. Tutto diventa banale, asciutto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Si pensa di girare più
scene “rivelatrici” rispetto al necessario e in fase di montaggio trovare le
più efficaci e funzionali, o addirittura montare più video simili da mandare in
programmazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Elemento trasversale:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">La piramide (in ogni
scena di dimensioni, colori e materiali diversi), portata ogni volta da ragazze
cubo strafighe che accompagnano il cantante e che ballano alle sue spalle. Le
ragazze sono vestite da egiziane, ma in stile discoteca padana che vuol fare la
festa egizia. Al cambio sono ragazze sciatte (anche le stesse) che con aria
svogliata guardano il cantante e gli fanno cenno che si annoiano e che vogliono
andarsene, dandoci la scusa per passare a un’altra scena.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">I 3 incombono sempre
sulle scene. E man mano per correre (velocizzato) il cantante toglie gli
occhiali e li tiene in mano. Li si potrebbe far correre nel vuoto illumindando
solo loro, e soprattutto lui. Qualche CUT anche sulle ragazze che tengono la
nuova piramide, ad esempio quando a fatica, in due, ne portano una ingombrante.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Taglio e stile:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Le scene posiviste con un
colore saturo, con largo uso di controluce e effetti flou, stile anni ’80, e
montate al rallentatore (almeno nella parte clou), concentrandosi sugli sguardi
inebetiti dei protagonisti. Quelle cinico/realiste con colori smorzati (trovare
una dominante) e luci sovraesposte e dove i protagonisti hanno facce tra il
furbesco e l’incazzato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Giochi di fuoco e
fuorifuoco partendo dalla piramide in primo piano nella parte positiva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Bisogna considerare che comunque la canzone non è
lunghissima.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Anche i finali potrebbero essere differenti.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Le scene potrebbero essere anche al contrario,
cioè prima squallide poi “ganze”, per rialternarsi con la scena successiva</span></i><span style="font-family: Palatino;">. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le scene
squallide possono (o devono) essere girate anche con “cieli padani plumbei”.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Le scene potrebbero essere:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">1)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">PROLOGO a
silenzio: arriva a casa del cantante il postino con dietro due cubiste che
ballano e consegnano la scatola con gli occhiali. Lui scarta gli occhiali, si
guarda intorno e la casa e le ragazze cambiano improvvisamente. Lui esce per
raggiungere gli altri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">2)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">I Vallanza
sono tutti a letto con Sheila (la pornostar) in una stanza rosa confettosa tipo
adolescente, lei è seminuda, CUT, stanza squallida, solo rete letto, con donna
cicciona e schifida (o uomo o Elio) o solo loro che si guardano straniti (ma
che ci facciamo qui). Quando si apre la porta il cantante rimane sulla soglia e
si vedono in SECONDO PIANO le ragazze che ballano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">3)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">I Vallanza
sono a seduti a un locale tipo gangster, tirati e atteggiati. CUT, casa
squallida “svaccati” e rustici (le cubiste sono le mogli casalinghe che li
servono svogliate e cantano il ritornello.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">4)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">I Vallanza
con le fidanzate che si coccolano tutti amorosi (canticchiandogli la canzone).
CUT. Si danno botte da orbi, alcuni prendendole di santa ragione dalle ragazze,
alcuni frustandole con le cinture, e tutti rincorrendosi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">5)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Stadio di San
Siro pieno di gente (repertorio Fininvest) CUT, lo stadio è vuoto e ci sono
loro soli sugli spalti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">6)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Dall’alto di
S.Siro il cantante e le ragazze che sono scappati insqualliditi dopo scambi di
sguardi d’intesa, guardano verso il centro di Milano, ZOOM verso un monumento
del centro, <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">7)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">DISSOLVENZA
su zona del centro (Piazza Duomo o luogo turistico con molti turisti coinvolti
come comparse per cantare il ritornello, meglio se giapponesi) con loro seduti
dentro e fuori su spider che fanno i divi (i turisti li fotografano). Salgono
su auto lussuose. Ci sono continui salti (il cantante si toglie e si mette gli
occhiali in continuazione) e si vedono loro che guidano nel giardino una finta
macchina composta da sedie di plastica. In PP una cubista sull’amaca annoiata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">8)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Aspettano il
tram con gli strumenti in mano, assonnati e vestiti trasandati, in una zona
particolarmente degradata di Milano. (trucco scena rallentata/velocizzata). La
camera stringe su manifesto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">9)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Manifesto con
il cantante che sembra un candidato di Forza Italia, a un certo punto si anima
e si mette gli occhiali. CUT il manifesto è un avviso della polizia tipo Saloon
con il cantante (foto segnaletica) e la scritta “E’ USCITO VALLANZASKA”. La
camera riallarga sui Vallanza perplessi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">10)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Scena successiva e collegata loro che caricano gli
strumenti per “partenza concerto”. Arriva il cantante con le cubiste. I
Vallanza arrivano con spider e caricano gli strumenti tutti giocosi e felici,
vestiti come prima. CUT. Stanno caricando svogliatissimi su un furgone marcio,
sui sabbioni del PO. Finito di caricare salgono un po’ davanti e un po’ dietro.
Il cantante sale per ultimo a furgone partito in velocità, con i portelloni che
aperti sbattono. STACCO a silenzio, con i Vallanza che indicando le ragazze
chiedono al cantante: “…e loro?”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">11)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Le ragazze rimangono sulla “spiaggia” stupite
guardandoli andare via. FLASH continui e velocissimi, stessa inquadratura di
loro egizie o trash, alternate in continuazione fino a che scompaiono e rimane
solo la piramide. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">12)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: Palatino;">PP su piramide trasparente piccolissima sulla
sabbia e dentro ci sono rimasti gli occhiali.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">STRUTTURA:</span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">1)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Prologo a
silenzio – 7/8 secondi (SCENA 1) Arriva il postino, suona e consegna<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">2)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Batteria –
1,5 sec. – (SCENA 1) infila gli occhiali e faccia radiante di Davide<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">3)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">2 giri di
ottoni – 10 sec. – (SCENA 1) Infila occhiali, capisce ed esce<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">4)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Prologo
canzone – 4 passaggi (divisibili anche in 8) – 18 sec. (SCENA 2)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">5)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Ritornello 2
VOLTE – 10 sec. (SCENA 3)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">6)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">2 giri di
ottoni – 10 sec. (SCENA 4)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">7)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Testo canzone – 4 passaggi (divisibili
anche in 8) – 18 sec. (SCENA 5) (SCENA 6)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">8)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Ritornello 4
VOLTE – 20 sec. (SCENA 7)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">9)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Assolo SAX –
9 sec. (SCENA 8)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">10)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Testo canzone – 4 passaggi (divisibili anche in 8)
– parte BEEP Berlusconi – 18 sec. – (SCENA 9 )<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">11)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Ritornello 1 MINUTO – (SCENA 10) Interrrotto a oltre
metà da stacco – (SCENA 11)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 18.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-family: Palatino; mso-bidi-font-family: Palatino; mso-fareast-font-family: Palatino;"><span style="mso-list: Ignore;">12)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: Palatino;">Finale a silenzio: “Non distinguo la rava dalla
fava, sarà la dava?” 5 sec. (SCENA 12)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Inoltre:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Il cantante non canta
mai, ma cantano gli altri, le cubiste, le comparse. Ogni volta diversi.<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Oggetti di scena:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Vallanzaocchiali,
piramidi varie, cubi o scalette, vestiti egizi o pseudo, manifesti, spider,
furgone scasso, fruste e cinture, vestiti postino, cubiste, vestiti eleganti
tipo mafioso per molte scene<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Locations:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Casa Gianluca, Casa
Lucio, Jimmy’z, Cortile Borgo della Comunicazione, spiagge PO, Milano luogo
turistico, tram zona degradata, S.Siro, Casa Sheila<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Attrezzature:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Camera CANON XL1 con
obiettivi (pulire), cassette DV (comprare), batterie (comprare scorta),
cavalletto mobile (Roberto Dassoni), Monitor, cavi e prolunghe AV, kit luci da
interni (800Kw, manfrotti, ciabatte e adattatori vari, prolunghe, 300Kw),
polistirolo + alluminio, ciak, fogli e cartella edizione (fare fotocopie)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Troupe:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Regia: Davide Galli<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Aiuto regia: Sara
Beltrame<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Segretaria di edizione: Annalisa
Mastrantonio</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Operatore: Enrico Mandirola<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Assistente di scena:
Stefano Troiano<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Produzione: Giancarlo
Rossi e Antonio Bacciocchi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">Presenze:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Lucio –
SEMPRE<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Alessandro –
Pomeriggio di LUN/MAR/MER<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Gianluca – Non c’è MAR
pomeriggio<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Banfi – Tutti i giorni
dalle 18.00<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Andrea - Tutti i giorni
dalle 18.00<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Michele – No LUN dalle 17
alle 19<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">Davide </span>–<span style="font-family: Palatino;"> SEMPRE<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Palatino;">PIANO RIPRESE</span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">LUNEDI 26/7/99: <o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">MILANO (pomeriggio + sera)</span></i><span style="font-family: Palatino;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 3 parte 2° <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 7 parte 2<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 2 parte 2°<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">MARTEDI 27/7/99: <o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">MILANO (pomeriggio + sera)</span></i><span style="font-family: Palatino;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 5 <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 6 <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 8 <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 9<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">MERCOLEDI’ 28/7/99: <o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">MILANO (pomeriggio + sera)</span></i><span style="font-family: Palatino;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 7 parte 1° <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 10 parte 1° <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 4 <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 1 parte centrale<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">GIOVEDI’ 29/7/99: <o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: Palatino;">PIACENZA (tutto il giorno)</span></i><span style="font-family: Palatino;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 10 parte 2°<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 11<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 12<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 1 parte 1° <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 2 parte 1°<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Palatino;">SCENA 3 parte 1°<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<!--EndFragment-->Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-89611863128251877782011-02-24T10:05:00.002+01:002011-02-24T10:08:25.787+01:00CAVE ALL'AMIANTO: per non perdere il filo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj53M9VN_1hQFccUyRCp70orxch2E1kymUpPVAL2p3jMb0G4V1yEVOeZZ1Uq7wc79UaBhhksZk-LUeGzQsNnh89T98bdbrUzuKOtR9-UWM8g6H4WezgA11geszpcRGxhWfZiNIZaXV83xpg/s1600/amianto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj53M9VN_1hQFccUyRCp70orxch2E1kymUpPVAL2p3jMb0G4V1yEVOeZZ1Uq7wc79UaBhhksZk-LUeGzQsNnh89T98bdbrUzuKOtR9-UWM8g6H4WezgA11geszpcRGxhWfZiNIZaXV83xpg/s200/amianto.jpg" width="200" /></a>Come già accennato esiste in Italia un vuoto normativo che permette l'<b>estrazione di rocce ofiolitiche contenenti amianto</b> mentre contemporaneamente si spendono cifre importanti per la bonifica degli edifici dalla presenza dell'amianto stesso.<br />
L'attività di estrazione fa sì che <b>si disperda una quantità sconsiderata di fibre, notoriamente cancerogene.</b><br />
Questo vuoto normativo non significa che comunità responsabili attraverso gli enti locali e molti altri mezzi normativi a disposizione (e soprattutto un briciolo di senso di responsabilità e coraggio politico) non possano provvedere. In Emilia-Romagna le rocce ofiolitiche, non dannose se lasciate stare, sono presenti ovunque e molte provincie/comuni hanno provveduto a fermare le attività estrattive a scopo precauzionale.<br />
L'unica provincia in cui questo non accade è quella di Parma, che registra diversi altri record di dubbia legalità.<br />
Nelle valli del Taro e del Ceno è in corso da tempo una vera e propria battaglia tra diversi cittadini e gli enti preposti.<br />
<b>Sono attivi due comitati. </b>Uno a Bardi e uno a Borgo Val di Taro. E in questi giorni si registrano parecchie novità.<br />
Consiglio prima di tutto di leggere l'enorme documentazione partendo dal sito<b> </b><a href="http://www.caveallamiantonograzie.info/"><b>CaveAllAmiantoNoGrazie.info</b></a>.<br />
Altri link:<br />
- <a href="http://www.roccamurata.com/">"Comitato No Cava Le Predelle"</a>;<br />
- <a href="http://pocodetto.wordpress.com/2011/02/21/roccamurata-e-dintorni/">"Roccamurata e dintorni"</a> sul blog PocoDetto;<br />
- <a href="http://www.parmadaily.it/Notizie/Dettaglio.aspx?pda=PRM&pdi=41781">"Roccamurata disperata e sola"</a> su Parmadaily;<br />
- <a href="http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/02/22/news/roccamuarata_la_cava_si_ferma_il_comitato_ci_serve_un_geologo-12771815/index.html?ref=search">"Roccamurata, la cava si ferma"</a> su Repubblica Parma, con tutti i link all'interno sugli articoli precedenti;<br />
- <a href="http://www.reteambienteparma.org/">"Rete Ambiente Parma"</a>;<br />
- <a href="http://www.regione.emilia-romagna.it/amianto/indexnuovo.htm">"Amianto, togliamocelo dalla testa"</a> della Regione Emilia-Romagna.<br />
Tanto per iniziare. O per ripassare e aggiornarsi.<br />
Come dice la frase iniziale del sito del Comitato:<br />
<b>"Chi non conosce la verità é soltanto uno sciocco;</b><br />
<div>
<b>ma chi, conoscendola, la chiama bugia, é un malfattore. ( B. Brecht )"</b></div>
<div>
<b><br /></b></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-89284951575044435312011-01-08T15:10:00.002+01:002011-01-08T15:11:57.454+01:00Sette milioni di italiani festeggiano l’anno europeo del volontariato<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDFjeODohwYIOBso86ChUB1HJWan4GyIg7QHqmpwKM_XBgPxJ1oS5bj1zz1ob0Sf2tDWtqTpLOoP4KKm-k-IHUKedPMBvdXwMJXBAuedeCaplbwYi4ObQta6V6Qt5XRAEwlSmcNqsR51z5/s1600/ugolocatelli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDFjeODohwYIOBso86ChUB1HJWan4GyIg7QHqmpwKM_XBgPxJ1oS5bj1zz1ob0Sf2tDWtqTpLOoP4KKm-k-IHUKedPMBvdXwMJXBAuedeCaplbwYi4ObQta6V6Qt5XRAEwlSmcNqsR51z5/s1600/ugolocatelli.jpg" /></a><b>LA CITTADINANZA ATTIVA: CRESCE IL FENOMENO, SONO CENTO MILIONI I VOLONTARI IN EUROPA</b><br />
<i>di </i><b><i>Ugo Locatelli,</i></b><i> artista e formatore</i><br />
<br />
<b></b>Nella classifica per la spesa pubblica in istruzione e formazione dei ventisette Paesi europei il nostro è sceso al diciannovesimo posto (“Il Sole 24 Ore”, 20.6.2010).</div>
<div>
Un’emorragia devastante del sapere che peggiora se si analizza l’articolazione e la qualità della spesa, e se si considera un altro dato grave: siamo al ventiquattresimo posto (precediamo solo Lituania, Bulgaria, Romania) per l’esborso in cultura delle famiglie. </div>
<div>
Come ha potuto verificarsi questo disastro pur sapendo - a destra e a “manca”- che la conoscenza nutre la mente e ci rende esseri umani? Forse perché un sapere sempre più dequalificato e acritico è determinante per strumentalizzare la mentalità corrente, per manipolare le coscienze, per gestire e sviluppare gli interessi di potere?<br />
<a name='more'></a></div>
<div>
Purtroppo un numero rilevante di cittadini non si accorge che,come rileva il Censis nel recente rapporto annuale,“I nostri riferimenti alti e nobili si sono appiattiti”; e continua a condividere schemi mentali ristretti, arroganza, pericolosi preconcetti, “legittimi impedimenti”, comportamenti triviali, provincialismo culturale, mescolanza fra Cosa Pubblica e avanspettacolo; e vede la realtà solo attraverso il prisma deformante della natura umana inferiore: un prisma attivato giorno dopo giorno, anno dopo anno, con un condizionamento oscuro, invasivo e sofisticato, spesso subliminale, le cui facce sono la stupidità, l’abitudine, l’ignoranza, la paura, il servilismo. </div>
<div>
La stupidità, intesa come “limitazione nella capacità di giudizio e nei processi ideativi” (U. Galimberti,“ Psicologia”), e nel pensiero di L. Longanesi “Uno stupido è uno stupido. Due stupidi sono due stupidi. Diecimila stupidi sono una forza storica”; l’abitudine, come modo passivo e stereotipato di abitare il mondo; l’ignoranza, come desiderio rassicurante, cosciente o rimosso, di non sapere ciò che può far nascere dubbi; la paura, come rifiuto di uscire dal recinto confortante dei pregiudizi, delle opinioni dominanti, del conformismo; il servilismo come tendenza a sottomettersi a persone più potenti per timore o per opportunismo, rinunciando alle proprie convinzioni e soffocando la propria personalità. </div>
<div>
Potremmo continuare ad assumere giudizi preconfezionati, dosi massicce di disinformazione,accontentarci di promesse-slogan non mantenute e di spiegazioni semplicistiche, accettare messinscene quotidiane;oppure cercare di sciogliere un po’alla volta lacci e lacciuoli per uscire da schemi che non riconosciamo nostri, nella convinzione che un pensiero più libero può contribuire non solo a smuovere il Paese, ma anche ad essere persone migliori. </div>
<div>
Con un’attenzione continua, perché sullo sfondo c’è un problema - complesso e difficile - come scrive G. Livraghi (“Il potere della stupidità”):“In realtà luci e ombre si mescolano continuamente in un tortuoso, turbolento e mutevole intrico di contraddizioni e contaminazioni (spesso create ad hoc, ndr), in cui non è facile distinguere i percorsi della chiarezza dai labirinti della confusione”. </div>
<div>
Come un faro nella notte e in controtendenza con l’astensione diffusa delle coscienze il nuovo anno ci viene in aiuto segnalandoci l’opposto, l’estensione della consapevolezza individuale e sociale: sette milioni di italiani (cento milioni in Europa) si preparanoa festeggiare l’anno europeo del volontariato – una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia - con centinaia di eventi, attività di sensibilizzazione e formazione, campagne educative,incontri con politici e cittadini,creazione di documentari, progetti e sinergie sia a livello nazionale che comunitario. </div>
<div>
I dati evidenziano un incremento del fenomeno e, recentemente, anche della propensione al volontariato individuale più che nell’ambito di organizzazioni formalizzate. </div>
<div>
Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera, con altruismo disinteressato. Cerca concretamente di “praticare la gentilezza”(attività umana essenziale secondo Tenzin Gyatso, il Dalai Lama tibetano premio Nobel per la pace nel 1989). Opera in </div>
<div>
modo libero e gratuito, promuovendo risposte costruttive ai bisogni dei destinatari o contribuendo alla realizzazione e al miglioramento dei beni comuni: la salute, l’istruzione e l’educazione permanente, la cultura e i beni artistici, l’ambiente, la sicurezza e la protezione sociale, la vivibilità urbana, la qualità dei servizi pubblici. Beni continuamente minacciati da carenze gestionali, inadeguatezza di risorse, incuria, corruzione, miopia strategica. </div>
<div>
L’augurio è che questa straordinaria umanità porti luce nella “selva oscura” in cui ci troviamo, che riaccenda un senso di responsabilità etica, che promuova il risveglio di coscienze distratte e indifferenti. </div>
<div>
Prima che la stupidità, l’abitudine, l’ignoranza,la paura, il servilismo diventino destino.</div>
<div>
<br />
<br /></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-90500454197363846002010-12-21T18:47:00.004+01:002010-12-22T12:02:37.411+01:00La strana storia di "MAX lo svizzero" che per me è stato "Philippe de Montfort"<br />
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiU4-Wvbg8uzNpPpjxi6cvXWVa3hzHyPmyTXx7R59Y1wJ6SZU3Uxg1iixbfilGfwg36l1-jZKYVlxFdKb1FgBlrkG-PSOeLafDn3k7BNczlQCq7tngYV8IplKWfUL0eUIK46Yb_bhjiIBF/s1600/truffa--140x180.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiU4-Wvbg8uzNpPpjxi6cvXWVa3hzHyPmyTXx7R59Y1wJ6SZU3Uxg1iixbfilGfwg36l1-jZKYVlxFdKb1FgBlrkG-PSOeLafDn3k7BNczlQCq7tngYV8IplKWfUL0eUIK46Yb_bhjiIBF/s1600/truffa--140x180.jpg" style="cursor: move;" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<b>Era il primo pomeriggio del 3 luglio 1998</b>, sono sicuro. Io e Annalisa, che oltre ad essere colleghi eravamo anche amici, stavamo tornando dall'annuale <b>"Marcia al mare"</b> un giorno prima con la mia Golf a GPL. Quell'anno avevamo potuto fare solo il primo pezzo dell'escursione che dall'Appennino piacentino ogni anno ci portava al mare in Liguria insieme al folto gruppo di adulti, bambini e ragazzi dell'associazione OTP-Gea. Al passo dello Zovallo, sopra Ferriere, ce ne eravamo dovuti tornare a Piacenza per finire lavori urgenti e raggiungemmo in auto gli altri solo dopo una settimana, direttamente al mare a Cavi di Lavagna dove nel frattempo la comitiva era giunta a piedi.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Tornavamo con calma usando la Statale Val d'Aveto, la famosissima vecchia strada spacca-stomaco da Chiavari a Piacenza attraverso le montagne, quando poco dopo Rezzoaglio trovammo un autostoppista poco convinto e improbabile. Per questo più rassicurante. Alto, abbronzato, magro, capelli bianchi di media lunghezza, di circa sessant'anni. Pantaloni sportivi ma eleganti, camicia bianca e uno zainetto.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Ci trovavamo in mezzo a un vero e proprio "deserto boschivo". Un'area tra la Liguria e l'Emilia completamente disabitata e non incrociavamo altri veicoli da diverso tempo.</div>
<a name='more'></a><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<b>Una persona così, in quel posto, aveva veramente bisogno d'aiuto</b>. A un vago cenno ci siamo fermati e ci ha semplicemente detto che doveva andare a Cremona, per raggiungere il Consolato Svizzero dato che gli avevano rubato la macchina all'autogrill vicino a Genova e gli avevano indicato quella come la strada più breve.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<b>Si presentò come Philippe</b> in un'italiano sicuro, con forte accento francese. Gli andava bene anche uno strappo fino a Piacenza e anche il fatto che ci saremmo fermati a Marsaglia per un bagno nel fiume Trebbia e per far sgranchire il mio pastore tedesco, la mitica Trudy, fedele compagna degli anni da single.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Iniziò a raccontarci della Mercedes che gli avevano rubato con tutti i documenti e i soldi mentre era in bagno, intercettando probabilmente il codice della chiusura automatica con uno scanner, mentre stava raggiungendo sua figlia a Montecarlo. Al Commissariato di Genova erano stati gentilissimi ma non avevano potuto aiutarlo più di tanto, dato che essendo un cittadino svizzero era per loro comunque un extracomunitario. Dal Consolato gli avevano semplicemente detto di raggiungerli senza fornirgli nessun'altra assistenza. <b>Quegli "stronzi degli svizzeri"</b>. Come non provare soddisfazione nel sentirlo pronunciare da un elvetico doc?</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Non aveva fretta perché tanto il Consolato di Cremona sarebbe stato aperto solo l'indomani mattina. <b>Non ci ha chiesto nulla, ne' soldi, ne' ospitalità</b>. Gli bastava un passaggio che lo portasse verso la sua meta e il fatto di aver trovato finalmente qualcuno che gli stava dando una mano gli era di grande sollievo.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<b>Semplice, solare, curioso, ironico e intrigante</b>. Ci fece un sacco di domande mostrando da subito <b>una grande cultura</b> di base su tutto quanto, oltre che un'ottima conoscenza dell'Italia e della cultura italiana. Ovvio, dato che ci aveva raccontato di essere stato sposato per una vita con una marchigiana, morta da poco tempo per un tumore al cervello. Come ci raccontò più tardi era stato un grande amore, per questa donna che i suoi compaesani non avevano mai accettato fino in fondo, da cui aveva avuto una figlia. La malattia e gli ultimi giorni erano stati strazianti e ce li descrisse con dettagli ricchissimi, compreso l'ultimo giorno che volle passare senza di lui per pensare, per poi lasciargli le ultime raccomandazioni sul fatto di non lasciarsi andare, di continuare a vivere, di quanto la loro vita fosse stata piena e soddisfacente. Annalisa era in lacrime e mentre ce lo raccontava, non so bene come, eravamo a cena insieme sotto il pergolato della Trattoria Santo Stefano nel centro di Piacenza, a godere di un'ottima e abbondante selezione di eno-gastronomia piacentina. L'idea che dormisse in stazione a Piacenza per prendere un treno per Cremona la mattina seguente non l'avevamo neppure presa in considerazione.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<b>Ad ogni nostra offerta di ospitalità non richiesta ci elogiava e ci rassicurava che sarebbe stato ampiamente riconoscente</b> una volta rientrato in Svizzera, a Ginevra, dove risiedeva ed era titolare di una fabbrica di cannoni per la neve artificiale, ma molto ecologici e costruiti con un sistema innovativo che ci illustrò in modo chiaro e completo. La sua segretaria ci avrebbe mandato cioccolatini e altri omaggi di ringraziamento. E ovviamente avremmo dovuto essere suoi ospiti al suo chalet a Saint Moritz.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<b>Dormì quindi a casa mia</b>, dove continuammo a chiacchierare di tutto, conosceva la musica italiana e ci ascoltammo quel capolavoro del primo "Fleurs" di Battiato (autore che conosceva davvero bene) e forse anche qualche pezzo di Paolo Conte sorseggiando un ultimo Gutturnio prima di dormire.</div>
<div class="separator" style="clear: both; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBHvwWMffgRWapEf3zUjvnyAB-903YJ1wvJPh9nWeqU6S7S2VxvwWNcmjuagzIka6apw3TCprZ8uSvsVpBq28tDb05Ri8zxfifgurjB2F3lQRABdJJfPiB7Ivin3XGxeR1VnKsoRfJ8wxf/s1600/PHILIPPE362.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: left;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBHvwWMffgRWapEf3zUjvnyAB-903YJ1wvJPh9nWeqU6S7S2VxvwWNcmjuagzIka6apw3TCprZ8uSvsVpBq28tDb05Ri8zxfifgurjB2F3lQRABdJJfPiB7Ivin3XGxeR1VnKsoRfJ8wxf/s320/PHILIPPE362.jpg" width="225" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
La mattina seguente, dopo avergli "prestato" una camicia perché potesse presentarsi pulito, lo accompagnai alla stazione e con molto imbarazzo mi chiese se potevo lasciargli qualche soldo per il treno ed eventuali altre spese da sostenere nella giornata, non sicuro dell'aiuto che avrebbe ricevuto dal Consolato. <b>Gli lasciai 100.000 lire </b>che, mi rassicurò più volte, mi sarebbero state rispedite dalla sua segretaria immediatamente non appena lei fosse rientrata dalle ferie ("e certo se ci fosse stata lei in ufficio, invece che in Normandia con la sua famiglia, avrebbe provveduto subito a me e risolto tutto ma a volte quando le cose devono andare storte e mia figlia con il bambino piccolo non me la sono sentita di farla muovere da Montecarlo...").</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Entrai con lui in stazione perché sapevo che d'estate molti treni pendolari erano soppressi e il piccolo trenino per Cremona veniva cancellato ancora più facilmente. Infatti non c'era. Poco male gli dissi, dovevo passare da un cliente vicino a Cremona nei giorni seguenti. L'avrei fatto la mattina stessa così avrei potuto accompagnarlo ancora qualche chilometro.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<b>Staccarmi da una persona così gradevole mi spiaceva, lo ammetto</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Durante il viaggio <b>mi lasciò tutti i suoi contatti </b>della casa di Ginevra, dello chalet, dell'ufficio. È l'immagine qui a fianco; scannerizzazione del biglietto scritto di suo pugno che ancora conservavo nel cassetto dopo 12 anni.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Perché <b>ci ho messo davvero tanto ad ammettere con me stesso che qualcosa non andava, dato che soldi e camicia non erano più tornati</b>. E neanche i cioccolatini erano mai arrivati. Non telefonai subito nei giorni seguenti, perché non mi sembrava carino, con una persona così signorile ed elegante. C'era stato sicuramente qualche disguido.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Provai un paio di mesi dopo ma <b>i numeri erano irraggiungibili </b>e anni fa internet non era così efficiente e trasparente. Anche ultimamente cercai, dopo un trasloco in cui mi tornò in mano il biglietto, il suo nome negli elenchi svizzeri e su Google. Trovai l'indirizzo con Google Maps, guardando anche la foto aerea di una casa che sembrava in una zona signorile, vicino al lago. Cercai le fabbriche di cannoni per la neve artificiale attorno a Ginevra. Ma dopo così tanti anni, mi diedi la spiegazione, come trovare un uomo di oltre settant'anni che forse aveva cambiato residenza e forse raggiunto la figlia a Montecarlo?</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<b>Un dubbio pesante di essere stato raggirato l'avevo da tempo</b>,<b> ma l'orgoglio mi forniva spiegazioni logiche.</b> Bastava aver perso il mio biglietto da visita. Anche se il modo di rintracciarmi.... ma forse chissà... eppure le sue narrazioni erano tutte così coerenti e così calzanti alla persona... In fondo mi spiaceva soprattutto averlo perso di vista, prima ancora che per i soldi o per una camicia.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Ieri la folgorazione. Passando in automatico gli RSS dei quotidiani italiani, che mi segnalano in tempo reale le nuove notizie non lette, intravedo sul Corriere della Sera il titolo: "<b>La Francia alla caccia di «Max lo svizzero». L'autostoppista truffatore che inganna gli automobilisti transalpini con le sue storie strappalacrime.</b>"</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Lunga apnea. Ci ho subito pensato. <b><a href="http://www.corriere.it/esteri/10_dicembre_20/francia-truffatore-tortora_d876daec-0c41-11e0-939a-00144f02aabc.shtml">Ho aperto QUESTO LINK</a></b>. 10 righe, la foto e la mia apnea si è trasformata in una risata sguaiata.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Strano provare una sensazione positiva vero?</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Eppure immediatamente e decisamente liberatoria. In fondo lo sapevo. Ma chiudere un anello rimasto aperto con emozioni così forti regala davvero una sensazione di sollievo.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Scoprire immediatamente dopo di essere uno delle migliaia che ci sono cascati mi ha dato ulteriore sollievo.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Descrizione perfetta. E ancora migliore l'articolo <b><a href="http://www.francesoir.fr/faits-divers/max-le-suisse-arsene-lupin-des-bords-de-route.57225">"Max le Suisse, Arsène Lupin des bords de route" </a></b>su France Soir. Per non parlare dell'articolo <b><a href="http://www.leprogres.fr/fr/region/la-loire/loire/article/4247257/De-la-Loire-a-la-Gironde-qui-stoppera-Max-l-auto-stoppeur.html">"De la Loire à la Gironde, qui stoppera Max l'auto-stoppeur?" su LeProgrès.fr"</a></b> e tanti altri articoli su altre testate francesi.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
</div>
<div style="text-align: left;">
Tutte trovate partendo dal <b><a href="http://stoppermaxlesuisse.over-blog.com/article-26807182.html">BLOG APPOSITO: STOPPER MAX LE SUISSE</a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">,</span> </b>aperto da uno dei tanti truffati. Dove oltre ad ascoltare servizi sull'argomento di radio nazionali francesi si possono trovare i commenti di centinaia di persone che lo hanno incontrato. Pochi rancorosi. Molti tra lo stupito, il sollevato, l'ammirato. Si leggono così <b>i tantissimi nomi e nazionalità utilizzati da "Max le Suisse"</b>, per quello che in realtà <b>si è scoperto essere il settantenne Matteo Schaub</b>, originario della Svizzera che in passato è stato arrestato più volte per truffa e per altri reati finanziari nel Paese elvetico. E che recita da anni incredibili varianti dello stesso copione. Un "truffato" è riuscito anche a scattargli la foto che appare in cima a questo post.</div>
<div style="text-align: left;">
Quando ho lasciato la mia testimonianza nel blog e nei commenti dei vari quotidiani francesi ero l'unico a raccontare della sua presenza in Italia ben 12 anni fa. Ma già stamattina, insieme a segnalazioni fresche fresche di chi lo ha visto in Francia ieri e anche oggi, si è aggiunta quella di <b>un altro italiano che gli ha dato un passaggio tra Cremona e Mantova "più di 10 anni fa"</b>. Mi viene da pensare che sia quello che lo ha raccolto dopo che io lo avevo accompagnato a Cremona per andare all'inesistente Consolato Svizzero.</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Leggere a uno a uno i commenti è a suo modo affascinante. I personaggi interpretati, le situazioni, la donna che a un certo punto lo accompagna per diverso tempo, le mail a cui addirittura ha risposto, le finte telefonate con la famosa segretaria, il figlio in Italia, la figlia, l'ingegnere, il geologo, le diverse nazionalità assunte.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Una storia incredibile. Che acquista un fascino diverso rispetto al ricordo che avevo. Ma quasi acquista punti e valore.</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
Io sono uno di quelli che non prova rancore e anzi mi associo a quelli che scrivono "Chapeau".</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
</div>
<div style="text-align: left;">
<b>L'unica delusione, per me, è che Philippe de Montfort non esista davvero</b>. Mi sarebbe davvero piaciuto avere come amico e poter continuare a frequentare quel Philippe.</div>
<div style="text-align: left;">
Il resto è una storia che nella mia testa nasce nuova dalla scoperta di ieri e che credo riserverà ancora tante sorprese!</div>
<div>
<br /></div>
<div style="text-align: auto;">
<br /><object height="250" width="400"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/oPHWf9rFvQ8?fs=1&hl=it_IT&rel=0">
</param>
<param name="allowFullScreen" value="true">
</param>
<param name="allowscriptaccess" value="always">
</param>
<embed src="http://www.youtube.com/v/oPHWf9rFvQ8?fs=1&hl=it_IT&rel=0" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="400" height="250"></embed></object></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<br />
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
- Posted using BlogPress from my iPad</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left;">
<br /></div>
</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-75301192521586750022010-12-07T12:03:00.003+01:002010-12-07T20:47:35.030+01:00Il nuovo sito: 10 anni di ripensamenti e vicoli ciechi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWsEl0urhdAObW3yFvVKoCBS0ROdPh_w16Nsf0quBL-1Z9TswUTlkMIHwEfQAkshJ9xd_XwMaAkKseEKqw-yVfgnJjn1VItsX_cA2ufOLlRITa4WIlbP6VbBRAdNoTJNsWKSWh2uzCxzn6/s1600/Schermata+2010-12-07+a+12.00.28.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="125" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWsEl0urhdAObW3yFvVKoCBS0ROdPh_w16Nsf0quBL-1Z9TswUTlkMIHwEfQAkshJ9xd_XwMaAkKseEKqw-yVfgnJjn1VItsX_cA2ufOLlRITa4WIlbP6VbBRAdNoTJNsWKSWh2uzCxzn6/s200/Schermata+2010-12-07+a+12.00.28.jpg" width="200" /></a></div>
Troppo esigente con me stesso? Confrontandomi con altri designer ho scoperto di no. Sono nella media.<br />
Il <a href="http://www.davidegalli.com/FLASH">vecchio sito</a> dello "scarabeo cyberpunk" era del 2001, realizzato in Flash insieme a Max Araldi e Folco Amoretti, sotto la corazza aveva il "motore" composto dalle macchine da stampa per me più rappresentative: dalla Velocetta alla Linotype, dalla pressa Heidelberg alla Nebiolo, dalle macchine criptografiche, ai primi sistemi di videocomposizione con memorie a nastro. Era l'immagine coordinata dello studio, dove su ogni busta o lettera ne compariva una diversa.<br />
<b>Del nuovo sito ho fatte almeno 5/6 versioni poi abbandonate</b> per strada. Del percorso sofferto ne ho parlato nel post "<a href="http://appennino.blogspot.com/2010/02/un-lungo-periodo-di-minestrone-creativo.html">Un lungo periodo di minestrone creativo</a>".<br />
Da settembre 2010 il CSS e la struttura che avevano iniziato a prendere forma mi hanno abbastanza convinto: l'obiettivo era di abbandonare al più possibile la tecnologia Flash e di creare un sito di contenuto, per <b>raccontare tante cose con parole e immagini</b>. <br />
<a name='more'></a>In modo propedeutico forse a un libro da impaginare e stampare? A volte lo penso, a volte no.<br />
Il nuovo sito doveva <b>raccontare molto meglio la presenza e l'attività social </b>su tante piattaforme, da Youtube (a oggi il mio canale ha oltre 75.000 accessi), a Vimeo, Friendfeed, Facebook, Foursquare, Anobii, Flickr, ecc... Oltre ad interagire meglio anche con questo blog.<br />
Avevo bisogno di strumenti più duttili, da interpretare giorno per giorno per mettere tanti materiali.<br />
Ora c'è solo una base. Ma da raccontare c'è ancora tutta la pittura, il teatro, la formazione, i progetti di Areale. E anche tutti gli eventi sono da approfondire meglio: da Tendenze (ho migliaia di foto e video) a tutti gli altri concerti, spettacoli, iniziative.<br />
<b>Andava raccontata soprattutto la nuova scelta di vita incentrata sull'Appennino</b>. E come è nel mio vero modo di essere spiegare la commistione totale e indefinibile tra vita e lavoro. Escursionismo, vita sociale, ricerca e progetto per me sono la stessa cosa: <b>passioni</b>.<br />
C'erano tanti articoli su riviste e giornali, interviste tv, da mettere in ordine.<br />
Spero di esserci riuscito e di riuscire ad esserne soddisfatto qualcosina di più del solito mese che mi concedo prima di rimettere in discussione tutto. Nei progetti realizzati per altri, tutti i giorni per lavoro, mi blocca per fortuna il fatto che a un certo punto le immagini diventano cosa loro.<br />
Ma con me? Ce la farò?<br />
Chissà. Fatemi capire cosa ne pensate: <a href="http://WWW.DAVIDEGALLI.COM/"><b>WWW.DAVIDEGALLI.COM</b></a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-17167840617319465272010-08-22T21:07:00.007+02:002010-12-07T10:54:26.732+01:00Da Venezia (Val Noveglia) a Città d'Umbria attraverso le creste del Barigazzo<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpYUXyODA0Z8uXBBYyO_hVt76wEZUhGZR-NS_AQdvojCNlCtxP8K1HkWUX7w2bWPDQD7rRoVkf2BF1SJ7ydzSNr-XLv3z_EdYeLabZ-_q4tye4zDi99pSZYjkbS0uFKHeldhZzGMZKUtD5/s1600/IMG_1225.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpYUXyODA0Z8uXBBYyO_hVt76wEZUhGZR-NS_AQdvojCNlCtxP8K1HkWUX7w2bWPDQD7rRoVkf2BF1SJ7ydzSNr-XLv3z_EdYeLabZ-_q4tye4zDi99pSZYjkbS0uFKHeldhZzGMZKUtD5/s200/IMG_1225.jpg" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gilda e la vista longitudinale<br />
delle Creste</td></tr>
</tbody></table>
Una lunga e bellissima passeggiata domenicale con mia moglie Silvia e ovviamente i cani.<br />
Partenza da Venezia, un piccolo borghetto di case in pietra che si raggiunge in macchina da Noveglia in un quarto d'ora seguendo le indicazioni. Si arriva così a una delle parti più remote della vallata interna. Poco prima di Pareto e Pianelleto.<br />
<br />
La mappa affidabile è l'ultima <b>VAL CENO - Dal MONTE PENNA al MONTE BARIGAZZO</b> (la si può <b><a href="http://www.comune.bardi.pr.it/news/files/nuova-carta-escursionismo-2010.html">scaricare in alta risoluzione da questa pagina</a></b> oppure ritirare gratuitamente all'ufficio turistico di Bardi) che in questo caso si discosta parecchio da quella del 2001 che indica tracciati che non esistono più.<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<br />
<br />
<div style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Ecco i link utili generati in automatico dal diario di Trailrunner:</i></div>
</div>
</div>
</div>
<div style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">- <b style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/weblog.html" style="color: #0d8f63; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">la tappa sul diario-on-line</a></b>;</i></div>
</div>
</div>
</div>
<div style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">- <b style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/HKEM7XD.gpx" style="color: #0d8f63; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">il file .GPX dell'escursione</a></b>;</i></div>
</div>
</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px;"><i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">- <b style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><a href="http://www.gpsies.com/map.do?url=http://www.davidegalli.it/trailrunner/HKEM7XD.gpx" style="color: #0d8f63; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">la mappa su OpenMap</a></b></i></span><span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px;"><i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">.</i></span></div>
</div>
</div>
<br />
Da Venezia ora riparte, a 977 metri di altitudine, un tratto del <b>sentiero CAI 803</b> (25 chilometri totali, dal Castellaccio del Lama a La Maestà). Si passa in mezzo alle case e si sale a destra in un punto in cui la stradina interna del borgo si restringe e non sembrerebbe diventare sentiero, ma il segnavia bianco e rosso sull'angolo dell'ultima casa toglie ogni dubbio.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg83OL-qMvSn7cianr44k23lmF2gRxSnsvjgLz_DecVKKvcdu5-el5kUSNKGY81w0vM5ObrlMk2g7wsjT33iMq8rr_rlGYD-3LQ0c5gFxIKbnH_1RPNFtIacBOgokLIW1yHoW-IbGcDEIF7/s1600/IMG_1238.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg83OL-qMvSn7cianr44k23lmF2gRxSnsvjgLz_DecVKKvcdu5-el5kUSNKGY81w0vM5ObrlMk2g7wsjT33iMq8rr_rlGYD-3LQ0c5gFxIKbnH_1RPNFtIacBOgokLIW1yHoW-IbGcDEIF7/s200/IMG_1238.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La Cresta Difficile vista dalla Cresta Facile</td></tr>
</tbody></table>
Il primo tratto è abbastanza impegnativo perché in 800 metri lineari si sale a 1.125 metri di altezza, attraverso un percorso in gran parte corrispondente a un rio asciutto, probabilmente attivo negli altri mesi poiché piuttosto scavato. Alla fine della salita si prosegue verso destra e si inizia un percorso stretto e con i segnavia più sbiaditi rispetto alla prima parte che costeggia il dirupo alla propria sinistra e che durerà quasi un chilometro e mezzo con leggeri saliscendi. Spostandosi ogni tanto dal sentiero e affacciandosi sul dirupo la vista è ogni volta mozzafiato. Sottoboschi puliti di faggi e querciole a cui si alternano piccoli spiazzi di vegetazione, soprattutto felci. A metà di questo tratto ci sarebbe un vecchio segno arancione che permetterebbe di scendere e tagliare oltre un chilometro, ma non avrebbe senso non arrivare alle Creste, a meno che non si pensi di passarci solo al ritorno arrivando da dietro, dalla Chiesa del Barigazzo.<br />
Alla fine quindi il bosco si apre in una brusca discesa che <b>permette di aprire lo sguardo sulle due famose creste del Barigazzo</b>, che si vedono interamente con un taglio longitudinale. È lo stesso spettacolare punto di vista di una gran quantità di fotografie, compresa quella della copertina della sopracitata nuova carta escursionistica della Provincia.<br />
Scendendo leggermente verso la sella, in corrispondenza di una boschina si svolta a sinistra prendendo il sentiero CAI 809a che con una ripida discesa incrocia dopo solo un centinaio di metri il tratto dell'809a segnato con i nuovi segnavia arancioni della Provincia e che scende dalla Chiesa di Barigazzo esattamente in mezzo tra la Cresta Difficile e la Cresta Facile, che avevamo appena visto e davanti alle quali siamo scesi. Si svolta quindi a sinistra, seguendo anche le tabelle in metallo del CAI di Fidenza che qui si incontrano per la prima volta (per chi proviene dalla Val Noveglia) e che indicano "Lago di San Giorgio - Ruderi di Città d'Umbria".<br />
Da un'altitudine di 1.000 metri si inizia un bellissimo percorso, di fatto a ritroso rispetto a quello appena fatto ma 100 metri più in basso.<br />
Una valletta ampia in un bosco di alberi ad alto fusto, pulitissimo, con grandi pietre squadrate ovunque.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVt4kqIgVzSkvxma9yA0UlLAKDk4yMvjRwOxN0YsXqGGbycdXWXQKcHo7WPqvVdfBCWcCEtx204STT6ULocOYP40sZm_q69qy9Fne4yJe9-0C1-hY0c97PnRADCPmyOe_DWySBudegjwA8/s1600/IMG_1233.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVt4kqIgVzSkvxma9yA0UlLAKDk4yMvjRwOxN0YsXqGGbycdXWXQKcHo7WPqvVdfBCWcCEtx204STT6ULocOYP40sZm_q69qy9Fne4yJe9-0C1-hY0c97PnRADCPmyOe_DWySBudegjwA8/s200/IMG_1233.jpg" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I cartelli arrugginiti per le rovine</td></tr>
</tbody></table>
Leggere discese e salite per compiere un anello che porta al Lago (che però non abbiamo trovato perché abbiamo perso probabilmente il segnale che ci avrebbe portato ad abbandonare un attimo il sentiero verso la nostra sinistra, ma le tabelle in questo punto sono tutte arrugginite e quasi illeggibili, spesso nascoste dalla vegetazione). Dopo l'ipotetico lago si prosegue e dopo aver percorso un chilometro e mezzo dall'inizio dei "bolli" arancioni si arriva in prossimità della deviazione per i ruderi che stavamo cercando. Anche qui bisogna fare bene attenzione perché i segnavia si individuano a fatica, Il palo con le indicazioni arrugginite è caduto ed è stato appoggiato a un albero.<br />
Si compie un piccolo semicerchio con una leggera salita per trovarsi al centro dei ruderi di <b>Città d'Umbria</b>, oggetto di studi fin dall'ottocento e della quale restano solo tracce di mura, mantenendo inalterato il <b>mistero delle sue origini</b> che la maggior parte degli storici indicano in un grande Castelliere Ligure del II secolo a.C. La ricerca ebbe inizio nel 1861 con l’archeologo Alessandro Wolf che identificò il sito con una serie di scavi che portarono alla luce l’intera cinta muraria dell’antica costruzione. Tra le ipotesi di altri studiosi compare quella che Città d’Umbria sia stata fondata invece nel V secolo a. C. proprio dagli Umbri che lasciarono il nome e, vista la presenza nella zona di toponimi anche di origine etrusca, quali per esempio Vei e Tosca, si presuppone che Umbri, Etruschi e Liguri si sarebbero alleati per resistere alla penetrazione dei Galli, scesi dal nord in Pianura Padana. Sul toponimo, che compare in alcune carte dello Stato dei Principi Landi, un'altra ipotesi più semplice è che "Umbria" nel dialetto locale significa "ombra", che infatti permane per gran parte dell'anno su quella parte di montagna.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYv1ZrGkYw-oZCE_swy43yizs0-Wot-fnVuqC1EWk09zUOX5IKZf6NIQyzchqi17YaeBQ_xt6kCE3k48nCqHxtWpdaHIFOcd6OTlsUHxATEHBi4pkO_TqcXqTyGW9jqeJAUr4229ttxZH9/s1600/IMG_1230.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYv1ZrGkYw-oZCE_swy43yizs0-Wot-fnVuqC1EWk09zUOX5IKZf6NIQyzchqi17YaeBQ_xt6kCE3k48nCqHxtWpdaHIFOcd6OTlsUHxATEHBi4pkO_TqcXqTyGW9jqeJAUr4229ttxZH9/s200/IMG_1230.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Silvia al centro di Città d'Umbria</td></tr>
</tbody></table>
Dopo essersi aggirati tra le rovine si torna indietro per riprendere il sentiero principale, che costeggia un laghetto che si trova proprio sotto la città (quindi era ben approvvigionata d'acqua). In poco meno di 500 metri si arriva all'area attrezzata con panchine e finalmente la prima fonte d'acqua potabile, in corrispondenza con la strada asfaltata che da Tosca di Varsi porta all'ultimo parcheggio prima della cima del Barigazzo. A questo punto si son percorsi già 5 chilometri dall'inizio e si è ridiscesi a 937 metri, un'altezza simile al nostro punto di partenza.<br />
Percorrendo in salita due tornanti della strada asfaltata si trovano i segnavia bianchi e rossi del breve tratto di 809a che avevamo abbandonato a metà. Saliamo in soli 500 metri a un'altezza di 1.029, con uno strappo di un centinaio di metri di salita e arrivando all'incrocio già visto stavolta si utilizza il tratto arancione che passa in mezzo alle creste nella direzione opposta. 700 metri di percorso per portarsi a 1.083 metri di altitudine all'inizio della cosiddetta <b>Cresta Facile, </b>che parte alla nostra destra segnalata con i segnavia bianchi e rossi con un percorso a ritroso di altrettanti 700 metri tutti su <b>uno stretto sentiero in costa, sulla "lama" del monte con strapiombi pietrosi sia alla propria destra che alla propria sinistra</b>, come si può ben immaginare dalla famose fotografie.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfZEty2GFNtOukiPShxOZrvvfl7-kZcasUr4CptNJEIP-q__kMe_iXFNjd7E8nMrfMWp7kuJGXzkZQo4dqmDZVcw_dplsNu9DIz9HGTgZBymHYUwxGyjdtZYDQ-Jzh7MElg0Y8WzXB9TEg/s1600/IMG_1239.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfZEty2GFNtOukiPShxOZrvvfl7-kZcasUr4CptNJEIP-q__kMe_iXFNjd7E8nMrfMWp7kuJGXzkZQo4dqmDZVcw_dplsNu9DIz9HGTgZBymHYUwxGyjdtZYDQ-Jzh7MElg0Y8WzXB9TEg/s200/IMG_1239.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La vista frontale della Cresta Difficile<br />
con la Rocca di Varsi sullo sfondo</td></tr>
</tbody></table>
Per quanto questa sia quella "facile" alcuni passaggi sono davvero impegnativi e occorre fare molta attenzione. <b>Silvia ad esempio ha fatto un capitombolo storico</b>, per fortuna cadendo in avanti e accartocciandosi su se stessa. Abbiamo riso come si ride a scuola quando uno cade con la sedia all'indietro e non si pensa che potrebbe spaccarsi la testa. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se fosse scivolata su uno dei due lati. La causa a questo punto erano anche le gambe stanche dopo oltre 6 chilometri impegnativi, che alla fine della cresta sono già 7. Da non fare assolutamente quindi in caso di pioggia anche leggera, perché le pietre sarebbero scivolose e i tratti di terreno argilloso sarebbero ancora più insidiosi.<br />
Quasi alla fine della cresta <b>si sale su una surreale piattaforma in pietra</b>, perfettamente piana e quadrata. Un balcone naturale per osservare la "Cresta Difficile" che si trova di fronte e oltre la quale <b>si vede incorniciata la Rocca di Varsi </b>in una cartolina naturale perfetta.<br />
Si arriva alla fine "a chiappe strette", al primo incrocio in corrispondenza della sella dove si svoltava per scendere verso i ruderi.<br />
A questo punto non resta che ripercorrere tutto il tratto iniziale dell'803 che ci riporterà a Venezia in un paio di chilometri, sempre con i segnavia CAI fino alla fine, dopo aver percorso più di 9 chilometri e aver alternato due parti di salita e due di discesa per un dislivello totale di ben 780 metri in soli 200 metri di elevazione (932 metri il punto più basso e 1.132 esatti il punto più alto).<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-61833018911331352422010-08-19T22:19:00.003+02:002010-12-07T10:55:33.340+01:00Gazzo - Groppo di Gora<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKQQbG-u8W8kDwJ7L01VkiDwxS_VWDNC1Hz9OTJewhXng0Q4HEgqGcZrsKALd_PRR7Y5OkRelP_fixi45moqJxYhGnOG_bGXfILh8XDgloQryyc2JHM4QOepMemAUgEifdWHOq1NKaT3jh/s1600/IMG_1214.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKQQbG-u8W8kDwJ7L01VkiDwxS_VWDNC1Hz9OTJewhXng0Q4HEgqGcZrsKALd_PRR7Y5OkRelP_fixi45moqJxYhGnOG_bGXfILh8XDgloQryyc2JHM4QOepMemAUgEifdWHOq1NKaT3jh/s200/IMG_1214.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I prati sul Groppo di Gora</td></tr>
</tbody></table>
Una delle cime più spettacolari del Gruppo del Lama, nonostante l'attività di cava ne abbia modificato l'aspetto in modo violento. Estrazione di ofioliti verdi fra l'altro, che andrebbe assolutamente evitata. Consiglio a tutti di approfondire l'argomento sul sito<b> </b><a href="http://www.caveallamiantonograzie.info/"><b>"CaveAll'AmiantoNoGrazie!"</b></a>.<br />
Una parte del Groppo,<b> </b><a href="http://www.panoramio.com/photo/20023148"><b>il cosidetto Pitocco</b></a>, è crollato recentemente e c'è chi ha il coraggio di sostenere che sia stato un movimento tellurico... No comment.<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<div style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Ecco i link utili generati in automatico dal diario di Trailrunner:</i></div>
</div>
</div>
<div style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">- <b style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/weblog.html" style="color: #0d8f63; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">la tappa sul diario-on-line</a></b>;</i></div>
</div>
</div>
<div style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">- <b style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/EM9L7XD.gpx" style="color: #0d8f63; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">il file .GPX dell'escursione</a></b>;</i></div>
</div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px;"><i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">- <b style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><a href="http://www.gpsies.com/map.do?url=http://www.davidegalli.it/trailrunner/EM9L7XD.gpx" style="color: #0d8f63; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">la mappa su OpenMap</a></b></i></span><span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px;"><i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">.</i></span></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px;"><i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><br /></i></span></div>
</div>
<br />
Un percorso alternativo rispetto a quello che avevo pensato, perché sul sentiero che parte dalla chiesa di Gazzo sono in corso dei lavori di interramento di tubazioni. Poco più avanti, quasi all'incrocio con la strada provinciale per il Passo del Pellizzone, parte un sentiero dalla sinistra e c'è anche un piccolo spazio per parcheggiare. Non male, anzi una scoperta. Si può così percorrere <b>un sentiero tra i campi </b>con un colpo d'occhio straordinario, con il Groppo sullo sfondo, chiuso a destra dai piccoli colli rocciosi di Cogno. 850 metri di percorso con 100 metri di salita che non si "accusano" particolarmente.<br />
Si arriva così all'<b>incrocio tra la strada comunale in ghiaia che porta alla base del Groppo di Gora e il sentiero 801a che da Bardi porta al sentiero 801</b> tra il Passo del Pellizzone e la cima del Groppo.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAghwDFNiPT908t-zwjpwUi2t7LejUSrl8Nb4BDG9oVwP0jaS2-PqgvSJ6LInL_JcmjCyUHOezd9Db87MGh4rijBMgbaBeXlPt0IR_ABdW2RJBW8P5JRGbXm6a2VkRAqABbgy-xF2v9egw/s1600/IMG_1215.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAghwDFNiPT908t-zwjpwUi2t7LejUSrl8Nb4BDG9oVwP0jaS2-PqgvSJ6LInL_JcmjCyUHOezd9Db87MGh4rijBMgbaBeXlPt0IR_ABdW2RJBW8P5JRGbXm6a2VkRAqABbgy-xF2v9egw/s200/IMG_1215.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il sentiero che scende dal Groppo che<br />
proseguendo porta al Lama</td></tr>
</tbody></table>
A questo punto ho proseguito per 500 metri circa sulla comunale fino all'inizio di <b>un sentiero non segnato che parte in una pineta</b> e che si può trovare tratteggiato sulle mappe del 2001. Bellissime atmosfere grazie ai pini che, avendo la base dei tronchi più pulite rispetto alla tipica vegetazione dell'Appennino, permettono alla luce di filtrare con tagli che mostrano i ruscelli e la forma del sottobosco a maggiori distanze.<br />
Un chilometro esatto di percorso con una salita di 140 metri permettono di congiungersi ad un'altitudine di 1.131 metri al <b>sentiero 801 che proviene dal Passo del Pellizzone</b>, in prossimità di due varchi nella recinzione dei pascoli alti realizzati appositamente per permettere il passaggio delle persone. Svoltando a sinistra si percorrono pochi metri e ci si trova di fronte al bivio con l'<b>inizio del sentiero 907</b> che porta alla cima del Groppo.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOoonawX7rFGoAz-ffCASXHnb4uQA3kXCpYnfzeDq2lwa2xo-4MV9uxx-bnPULeTUijeNAZwdIfGTzVdWdGtfbOvsXm-Ll_7Uf7kZwuEqXAXSmClG68AvqGUhJ295ypWNiFJV29ziH7c-l/s1600/IMG_1211.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOoonawX7rFGoAz-ffCASXHnb4uQA3kXCpYnfzeDq2lwa2xo-4MV9uxx-bnPULeTUijeNAZwdIfGTzVdWdGtfbOvsXm-Ll_7Uf7kZwuEqXAXSmClG68AvqGUhJ295ypWNiFJV29ziH7c-l/s200/IMG_1211.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La cappelletta mariana sulla cima del Gora</td></tr>
</tbody></table>
Dalla base la cima è praticamente libera da alberi e <b>lo strappo è decisamente faticoso</b>; in alcuni punti è necessario inventarsi dei tornanti attorno al sentiero segnato in bianco e rosso per stemperare la salita. La china erbosa e larga del colle è interrotta sulla sinistra dal dirupo verticale e nettissimo. Senza accorgersene comunque si percorre ben un chilometro prima di arrivare ai 1.297 della parte più alta, dove si trova una piccola statuetta mariana. Assecondando la curva del monte, rimanendo sempre vicino al dirupo, si ridiscende dalla parte opposta fino a raggiungere una sella che permette la vista delle pareti rocciose. A questo punto s<b>i incrocia di nuovo l'801</b>. Proseguendo si arriverebbe al Colle Castellaccio e poi al Lama, mentre svoltando a destra si ritorna al passaggio nella recinzione, chiudendo un ovale perfetto attorno al Groppo. In questo passaggio, nel periodo estivo, è molto comune incontrare i docilissimi (e curiosi) <b><a href="http://www.bardigiano.it/">cavalli bardigiani</a></b> al pascolo.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj6GyqxrbO012ixxyrI6Q1Ck4teKUZfZ1VNzgj-fKQDnbWHKvjDaANocjsrBq7l4MjiI-d8ir2ZH9Ed1xK3AgMcd03BnewCwZ6TorVgusVlG-LgClrW_cTYuHfZf8CwOwvhPmAYMJSX5Pb/s1600/IMG_1216.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj6GyqxrbO012ixxyrI6Q1Ck4teKUZfZ1VNzgj-fKQDnbWHKvjDaANocjsrBq7l4MjiI-d8ir2ZH9Ed1xK3AgMcd03BnewCwZ6TorVgusVlG-LgClrW_cTYuHfZf8CwOwvhPmAYMJSX5Pb/s200/IMG_1216.jpg" style="cursor: move;" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La "selva" di indicazioni<br />
al bivio con l'801a</td></tr>
</tbody></table>
Invece di tornare sul percorso iniziale nella pineta ho proseguito verso il Pellizzone sul sentiero ufficiale. Si percorre un sentiero su una cresta circondata da faggi, con leggeri saliscendi tutti attorno ai 1.100 di altitudine, per circa un chilometro. Fino ad arrivare a un incrocio segnalatissimo dove tra un'esplosione di indicazioni occorre seguire la vecchia segnaletica comunale in metallo che indica la <b>discesa verso destra "BARDI-GAZZO" (è l'801a).</b><br />
Un percorso di un chilometro con segni rossi e blu ormai quasi cancellati, con il tracciato che in diversi parti è diventato irregolare e fangoso a causa della sovrapposizione di un rio uscito dai suoi argini naturali. Niente di impossibile ma data la discesa di oltre 150 metri di altitudine occorre prestare attenzione, per amore delle proprie caviglie e ginocchia.<br />
Si ritorna all'incrocio con la comunale in ghiaia, vicini a dove sono arrivato dal percorso alternativo tra i campi. Ma a questo punto ho potuto scendere dal sentiero 801a che porta alla chiesa di Gazzo e alla famosa sorgente d'acqua, perché non sentivo più ruspe al lavoro in lontananza. Arrivato alla chiesa ho dovuto risalire per 250 metri la strada asfaltata e recuperare l'auto, come sempre dopo il tramonto dato che di solito parto all'uscita dal lavoro.<br />
<br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-7600384147642509062010-08-15T20:45:00.005+02:002010-12-07T10:56:24.382+01:00Da Stabio alle cascate di Lavachielli<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxmQGEk_KFVAgLr_8OI5uHOb4UKy_xSoiZsD6JBhGUNn0pYoxoWM1zvlmhXJ5XYxp48sKqLQcKWcyBoNrKrHcJTlnGmsnrG_XevQUAz5nZtPlhwbxxU6ib8Q7pdaUFs90YhL66L9HA8yO8/s1600/IMG_1167.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVUeR7Bsgrhjsu0ju3IoazvlrqPMuJkI1TB8km3kQxEzQefvOnI7OtU0npbVQh9ZFlfEfzcv-Ze3HltxB6rh1yzOUtQ8fL1PuNqAQB5Oie4hUviycpRYtBUum-a0fadE24i1twgstpjh_6/s1600/IMG_1186.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVUeR7Bsgrhjsu0ju3IoazvlrqPMuJkI1TB8km3kQxEzQefvOnI7OtU0npbVQh9ZFlfEfzcv-Ze3HltxB6rh1yzOUtQ8fL1PuNqAQB5Oie4hUviycpRYtBUum-a0fadE24i1twgstpjh_6/s200/IMG_1186.jpg" style="cursor: move;" width="150" /></a><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Uno dei percorsi più belli della Val Ceno in assoluto. Per vari motivi. E alla portata di tutti.<br /><br />Ho mischiato le indicazioni del percorso 27 e il 37 indicati sul sito </span><a href="http://www.valcenotrek.it/IndexCeno.htm">VALCENOTREK.IT</a></b> e ho portato la famiglia al completo alle splendide Cascate.<br />
<br />
Si parte da Stabio, che si raggiunge da Noveglia dopo essere saliti verso Monastero, proseguendo per Bré dove si svoltera a destra per raggiungere l'abitato ben indicato dai cartelli stradali. Consiglio di parcheggiare alla chiesetta per non arrecare disturbo agli abitanti della frazione dato che tutti gli altri spazi sono molto ristretti.<br />
<br />
<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<div style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Ecco i link utili generati in automatico dal diario di Trailrunner:</i></div>
</div>
<div style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">- <b style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/weblog.html" style="color: #0d8f63; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">la tappa sul diario-on-line</a></b>;</i></div>
</div>
<div style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">- <b style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/PM3L7XD.gpx" style="color: #0d8f63; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">il file .GPX dell'escursione</a></b>;</i></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px;"><i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">- <b style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><a href="http://www.gpsies.com/map.do?url=http://www.davidegalli.it/trailrunner/PM3L7XD.gpx" style="color: #0d8f63; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">la mappa su OpenMap</a></b></i></span><span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px;"><i style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">.</i></span></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<br /></div>
Scendendo a piedi verso l'abitato si troveranno subito i <b>segnali bianchi e rossi CAI del sentiero 803a </b>che scendono poco prima di un rio fra splendide case in pietra, di cui una con un muro tondeggiante (attenti al gallo! come recita anche il cartello).<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSXD4bg8cPdN66ArtfIA7G9m_zpJCocuEVhvBaOf8_jW_RFICDi8ICJqhPJBtNSarbujlpYwf2iqabS6etfgL5uPKNr13G_Jv8PlsPzwcNFU4fi1mKE2C-aocdEcor7fS0H-9ToEKf444K/s1600/IMG_1174_2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSXD4bg8cPdN66ArtfIA7G9m_zpJCocuEVhvBaOf8_jW_RFICDi8ICJqhPJBtNSarbujlpYwf2iqabS6etfgL5uPKNr13G_Jv8PlsPzwcNFU4fi1mKE2C-aocdEcor7fS0H-9ToEKf444K/s200/IMG_1174_2.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cerreto</td></tr>
</tbody></table>
Inizia un antico sentiero lastricato e con perfetti muretti in pietra, che vi accompagneranno per chilometri, lungo un pascolo aperto alla base dei crostoni de "La Lubbia".<br />
Dopo 650 metri si incontra una <b>casa di pietra in buone condizioni detta Gera</b>, che precede di un centinaio di metri il passaggio trasversale del Rio Grande Fontana dove ci si inoltra in un boschetto con diverse diramazioni. Una volta oltrepassato occorre svoltare subito a sinistra e dopo una cinquantina di metri si svolta leggermente compiendo una piccola "S" prima a destra e poi a sinistra, seguendo i segni bianchi e rossi ormai quasi invisibili e molto radi.<br />
Il sentiero cambia scarto da carrozzabile a mulattiera e inizia una salita impegnativa a tornanti con un dislivello di 100 metri, accompagnati ancora da alcuni muretti e alcuni resti di piccole costruzioni in pietra. Si sbuca in una mezzoretta di salita in un prato improvviso che precede la località di Cerreto: un paesino di case in pietra veramente pittoresco, abitato credo da 1o 2 persone durante tutto l'anno.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2rpF43iQAvf83ueMaFvkN58HAvK_Q-iQiGcKKiKy7RmmTnlrvRUfiSWUYvufIozkt5UFPa7DQL2N3DZxuSpF4BHijb4aM_J4skdSaklMqDmp-nq196n56MEm-ebLEuYz1bmqYdqoWxnYr/s1600/IMG_1176.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2rpF43iQAvf83ueMaFvkN58HAvK_Q-iQiGcKKiKy7RmmTnlrvRUfiSWUYvufIozkt5UFPa7DQL2N3DZxuSpF4BHijb4aM_J4skdSaklMqDmp-nq196n56MEm-ebLEuYz1bmqYdqoWxnYr/s200/IMG_1176.jpg" style="cursor: move;" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il canale in pietra</td></tr>
</tbody></table>
Passando in mezzo al paese e seguendo i segni bianchi e rossi ben visibili ci si porta sopra l'abitato e si prosegue su un sentiero sempre lastricato o comunque ben piano e pulito, con i muretti di sostegno in pietra in gran parte del tracciato.<br />
Si incontra addirittura <b>un canale coperto il cui tunnel e l'imbocco sono interamente in pietra</b> a volta.<br />
Dopo soli 200 metri di percorso occorre abbandonare il sentiero principale a una diramazione riconoscibile da un segnavia posto sull'albero al centro. Si prende a destra il sentiero ben segnato che passando dalla <b>"Case diroccate Bosche"</b>, un piccolo abitato semidiroccato seguito dopo circa 300 metri da un'altra casa in pietra in fase di restauro.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOeJUS-Mi0IfsOZiBxHDO-xD60C4SFxsckxr3NgaC-jPKjFM9meBhlJCtsoaDw8PTu2CuLT8QnbjZYlJ_SMJ-_cZKgvn0QsjLKiMN5zs4DTsc8bpel2YofKGSsTdYfI5hzVtbJzXVhG9WB/s1600/IMG_1190.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOeJUS-Mi0IfsOZiBxHDO-xD60C4SFxsckxr3NgaC-jPKjFM9meBhlJCtsoaDw8PTu2CuLT8QnbjZYlJ_SMJ-_cZKgvn0QsjLKiMN5zs4DTsc8bpel2YofKGSsTdYfI5hzVtbJzXVhG9WB/s200/IMG_1190.jpg" style="cursor: move;" width="150" /></a></div>
Proseguendo si incontreranno diversi grandi tronchi tagliati e lasciati sul sentiero da cui inizierà, scavalcandoli, il sentiero non segnato che si addentra in un bosco fitto, con diversi castagni secolari, che scende verso il Rio Fontana che si è intravisto per tutto il percorso.<br />
La vegetazione è abbastanza fitta ma facendo attenzione si riesce a riconoscere il percorso.<br />
L'importante è rimanere in prossimità del corso d'acqua perché <b>dopo altri 300 metri circa si incontreranno le prime incredibili cascate</b>.<br />
<br />
La sosta è d'obbligo, ma la sorpresa vi porterà a farlo automaticamente. Aggirando a sinistra la prima cascata si riuscirà a salire verso la seconda, a <b>gradoni talmente lisci e perfetti da sembrare artificiali</b>.<br />
<br />
Si può persino provare a risalirla utilizzandoli come scalini per arrivare alle altre.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Al ritorno si può provare a cambiare strada riallacciandosi, poco dopo l'ultima casa trovata all'andata, al sentiero principale che passerà alcune decine di metri sopra, parallelo al precedente.</div>
<div>
In questo modo si ritroveranno parti lastricate e comode anche se a metà percorso rispetto all'abitato di Cerreto <b>si incontra una frana decisa che lo interrompe con grossi massi e alberi </b>che vanno aggirati a monte con qualche piccola peripezia.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5sEygy6jJ6CYSJAnIwS4ryAA7_5hTyt2Qszh1zlTaEm_3D5AyYlKHo6VtVNJdkP8xgkbrQz5ZVt2aMbLYcxW1S53ke4zp9_6nFHSkHhact-8b-FPQ7VAkXGe31DCgtDmpHc7sgMpgbSFU/s1600/IMG_1195.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5sEygy6jJ6CYSJAnIwS4ryAA7_5hTyt2Qszh1zlTaEm_3D5AyYlKHo6VtVNJdkP8xgkbrQz5ZVt2aMbLYcxW1S53ke4zp9_6nFHSkHhact-8b-FPQ7VAkXGe31DCgtDmpHc7sgMpgbSFU/s200/IMG_1195.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La frana sul sentiero principale</td></tr>
</tbody></table>
Arrivati a Cerreto consiglio di cambiare ancora rispetto all'andata rimanendo sulla strada in ghiaia principale, anche per evitare di percorrere in discesa la mulattiera dell'andata. Il percorso è più lungo ma piacevole, passando ai bordi di altri abitati abbandonati dai nomi suggestivi: <b>Brazza di Racca di Qua e Brazza di Racca di Là</b>, dove si intravedono poco più in alto anche le costruzioni di <b>Agneto</b>. In 2 chilometri esatti comunque si percorre l'intero tratto Cerreto-Stabio tornando al punto di partenza.<br />
Ho quindi evitato, per semplificare l'escursione e renderla anche a misura di bambini, la prima cascata del Rio Rosta suggerita da Giorgio Tanzi con il suo percorso 27, a una ventina di minuti da Stabio proprio appena sotto la cosiddetta torre della Battagliola, piccola fortificazione posta sopra La Lubbia. Ripasserò a dare un'occhiata.<br />
<br />
<i>Promemoria: i segnavia andrebbero decisamente ripassati.</i><br />
<i><br /></i><br />
<i><br /></i><br />
<i>Riporto il video dal canale Youtube di VALCENOTREK.IT</i><br />
<i><br /></i><br />
<object height="280" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/TiJTq--TtjI?fs=1&hl=it_IT&rel=0&border=1">
</param>
<param name="allowFullScreen" value="true">
</param>
<param name="allowscriptaccess" value="always">
</param>
<embed src="http://www.youtube.com/v/TiJTq--TtjI?fs=1&hl=it_IT&rel=0&border=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="280"></embed></object><br />
<i><br /></i></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-37343208048821705192010-08-10T21:06:00.004+02:002010-12-07T10:57:41.156+01:00Caberra - Rondinara e ritorno (Val Dorbora)<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzM44u2vOQnowe0qHYTLGwNZZlPT1J2wiwDpQ6QDKMXb7bDio-YVfWw86YkXheG7ojE0dMUjoe3Z72Jf7JTiEGexlj6Gy1A5Rf5RFvSh9XJm2mTArO6ZVh_6tv0ovgBoeoXPQXk4IA2B7p/s1600/scalinata+inizio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzM44u2vOQnowe0qHYTLGwNZZlPT1J2wiwDpQ6QDKMXb7bDio-YVfWw86YkXheG7ojE0dMUjoe3Z72Jf7JTiEGexlj6Gy1A5Rf5RFvSh9XJm2mTArO6ZVh_6tv0ovgBoeoXPQXk4IA2B7p/s200/scalinata+inizio.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La scaletta da cui inizia<br />
il sentiero vero e proprio</td></tr>
</tbody></table>
<i></i>Un itinerario defatigante, dopo un'infilata di strapazzi fisici eccessivi per un quasi quarantenne: partita al torneo di calcetto il venerdì, breve escursione Baita di Noveglia - Boschi di Gravago il sabato pomeriggio e immediatamente dopo la tradizionale partita di calcio annuale Rugarlo - Casanova dove, giocando anche quest'anno nel Rugarlo per adozione empatica, abbiamo vinto 7-4. Bella partita.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
L'itinerario proposto <b>è infatti quasi pianeggiante</b>: stiamo parlando di <b>dislivelli per 220 metri in 5,36 km di percorso</b>, tra andata e ritorno, comprese salite e discese. Per capirci basta dire che il punto di partenza è a 657 metri e quello di arrivo a 621, con leggeri saliscendi di cui nessuno impegnativo.<br />
<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>Ecco i link utili generati in automatico dal diario di Trailrunner:</i></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <b><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/weblog.html">la tappa sul diario-on-line</a></b>;</i></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <b><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/LL3L7XD.gpx">il file .GPX dell'escursione</a></b>;</i></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <b><a href="http://www.gpsies.com/map.do?url=http://www.davidegalli.it/trailrunner/LL3L7XD.gpx">la mappa su OpenMap</a></b></i><i>.</i></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i><br /></i></div>
<br />
<b>Il sentiero è l'807</b>. È pulito in tutti i suoi punti e dotato di segnavia bianchi-rossi e blu, anche se andrebbero risegnati perché sono quasi tutti ormai completamente cancellati. Ci sono anche un paio di errori di segnature sui bivi, ma mi ripropongo di sistemarli se avrò la possibilità di risegnarli come ho chiesto autorizzazione di poter fare.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRNgvSYBeTqPsxs4ARW1sCEWcyUnwWaLdLOqgxRaY8PdzU9V8CB0PZGZaPJQunAna8KS0wMvOsOYi4pvqPz8jM1fDYdDIK3Evms6m-6VRhjqZXuZ3kXU_5DfLTigmhd2OeUXTNLph3xSyU/s1600/rondinara.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRNgvSYBeTqPsxs4ARW1sCEWcyUnwWaLdLOqgxRaY8PdzU9V8CB0PZGZaPJQunAna8KS0wMvOsOYi4pvqPz8jM1fDYdDIK3Evms6m-6VRhjqZXuZ3kXU_5DfLTigmhd2OeUXTNLph3xSyU/s200/rondinara.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Rondinara: la chiesetta nel bosco</td></tr>
</tbody></table>
<b>È un percorso di tipo STORICO</b>. Perché si va a ripercorrere il <b>sentiero di collegamento tra il Monastero di Caberra e la grotta della Rondinara</b> (e relativa cappella devozionale). Luoghi della devozione della "venerabile Margherita Antoniazzi" detta la "Devota della Costa". Il tutto incentrato attorno alla peste del 1524. Consiglio di approfondire la vicenda nell'apposito sito dedicato <b><a href="http://www.devotamargherita.org/Mauro%20Pagine/Vita%20Venerabile%20Margherita%20Antoniazzi.html">visibile cliccando qui</a></b>.<br />
In automobile dalla provinciale Bardi-Bedonia SP359, oltrepassato l'abitato di Vischeto di Là, si svolta a destra seguendo le indicazioni Pietra Cervara, Costageminiana, ecc... Arrivati a Caberra dopo meno di 3 km. parcheggiare. Consiglio una visita all'area della chiesa, oratorio e monastero prima di partire. Passando tra il piccolo complesso religioso e l'abitato di Caberra si inizia la discesa lungo il sentiero in ghiaia largo e carrozzabile indicato come strada per Molino Ceno. Dopo 800 metri alla destra parte, ben indicato dal cartello metallico, il sentiero vero e proprio con una piccola scalinata in legno e addirittura un artigianale corrimano.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYG5G6K8TMFntxiEPUNbCPikw3L7nqLcrdwFlja9u0a_RIOy46Nc3OoSOIn9zsdl_ejb7MEYwZ4KrFfKrMURXkdOrOPBVk3z0LEZN1hXF8zDLpYtlZezWyqK2dxqXpfec6NMREKh2SxXrI/s1600/belvedere.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYG5G6K8TMFntxiEPUNbCPikw3L7nqLcrdwFlja9u0a_RIOy46Nc3OoSOIn9zsdl_ejb7MEYwZ4KrFfKrMURXkdOrOPBVk3z0LEZN1hXF8zDLpYtlZezWyqK2dxqXpfec6NMREKh2SxXrI/s200/belvedere.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il belvedere attrezzato dietro<br />
alla chiesetta di Rondinara</td></tr>
</tbody></table>
Si inizia un piacevole e profumatissimo percorso tra querciole, ginepri e una grande quantità di felci. Battuto e visibile si snoda tra diversi spuntoni rocciosi di ofiolite verde, per scendere e risalire in modo deciso solo in prossimità di un piccolo rio che scende proprio da una di queste emergenze, il sovrastante Poggio Castela. Facile orientarsi seguendo i segnali, occorre prestare attenzione solo a un bivio a circa 200 metri dalla fine, quindi dopo circa 2,2 Km di percorso, dove occorre svoltare a sinistra abbandonando il percorso apparentemente principale in occasione di un segnavia posto su un tronco che divide i due sentieri senza chiarire la direzione, dato che non è immediatamente individuabile un secondo segnale. In ossequio alla legge di Murphy la mia possibilità di errore del 50% si è ovviamente tramutata in 100% e dopo aver percorso un centinaio di metri sbagliati ho dovuto fare dietrofront. Anche se semicancellati i segnali comunque sono lungo tutto il percorso e se non li trovate più insospettivi e cercateli.<br />
Si arriva quindi, dopo uno strano incontro con un bagno di lamiera che sembra sperduto nel bosco, a uno spiazzo con aree attrezzate per ballo, distribuzione cibo, ecc... dato che ogni anno alla Rondinara si tiene una festa attorno ai primi di luglio. Il bosco è in parte a pineta. E sul fondo si trova una cappelletta in perfette condizioni e uno spiazzo con panchine e staccionate in legno che circondano il belvedere.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ-SF6TJNUkYuj-B71ONdN-jdLJ0Y9N3PqQOGKR0o5oPpesdz6Wicn7WzodWYbN_rjN1-u9XgF3bcSHHv0fmaDQbuKCMkrJY3fU-StghTNtYD_kaiBZqlc4ZebGti3JlxJwUVXNoMfa5VS/s1600/IMG_1153.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ-SF6TJNUkYuj-B71ONdN-jdLJ0Y9N3PqQOGKR0o5oPpesdz6Wicn7WzodWYbN_rjN1-u9XgF3bcSHHv0fmaDQbuKCMkrJY3fU-StghTNtYD_kaiBZqlc4ZebGti3JlxJwUVXNoMfa5VS/s200/IMG_1153.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La grotta</td></tr>
</tbody></table>
Alla sinistra della cappella si trova un cartello in pietra che indica una discesa verso "la grotta", quella in cui si ritirò la devota già appestata per "PRECI E PENITENZE QUI ELEVO' MARGHERITA PERCHÈ CESSASSE LA PESTE - 1524", come recita la targa apposta sulla piccola grotta alla base del dirupo roccioso, a cui si arriva attraverso un breve e ripido sentiero dotato di scalini e grossi corrimano in legno.<br />
Ho dato un'occhiata all'interno ed effettivamente la grotta, nonostante l'ingresso basso e stretto, al suo interno è "abitabile".<br />
Rientro lungo lo stesso percorso, quindi non ho fatto un anello stavolta. Un percorso facile, adatto a tutti, come dicevo all'inizio. Da fare e da vedere.<br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-63815796253951884792010-08-07T20:23:00.002+02:002010-12-07T10:58:18.416+01:00Baita Noveglia - mulino ai Pellegri (Gravago)<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2rWwD7zU2DKNIxWhEOldvEMO4bs8fPlP7StCnOfZISyuOZ3Uk45ZB-gh4kV6UscWM8BwbJPcOOSsvCJTMKJuNyR2M-GxLw-02-l1wt2z7_rvXcijB_t6DWLLhcNMvOrfPN3qyxu4Ltvzu/s1600/IMG_1130.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2rWwD7zU2DKNIxWhEOldvEMO4bs8fPlP7StCnOfZISyuOZ3Uk45ZB-gh4kV6UscWM8BwbJPcOOSsvCJTMKJuNyR2M-GxLw-02-l1wt2z7_rvXcijB_t6DWLLhcNMvOrfPN3qyxu4Ltvzu/s200/IMG_1130.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il mulino</td></tr>
</tbody></table>
Un tratto breve per due motivi:<br />
- la partita di calcio che avevo dopo 2 ore proprio a Noveglia (con la partita del torneo di calcetto della sera ancora nella gambe);<br />
- l'autonomia massima di registrazione del segnale GPS dell'iPhone che non arriva alle 2 ore.<br />
<br />
Stavolta come app di tracciamento ho utilizzato <b>Trails</b> verificando che comunque ha un consumo maggiore rispetto a EasyTrails.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHLBq8AMCincINaViO7nBELo3X0-GdNVxOdlD2iKfk8lm3EGTasbP-Xb-V2zMKwRtjQm1fMBgS6DZ-zU44J1AbOqIb9sj1r1cRohC9JoxFzsFP71kT9_Mx8ieO14MRXCWcfee-Usqx7sqs/s1600/IMG_1134.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHLBq8AMCincINaViO7nBELo3X0-GdNVxOdlD2iKfk8lm3EGTasbP-Xb-V2zMKwRtjQm1fMBgS6DZ-zU44J1AbOqIb9sj1r1cRohC9JoxFzsFP71kT9_Mx8ieO14MRXCWcfee-Usqx7sqs/s200/IMG_1134.jpg" style="cursor: move;" width="150" /></a></div>
Ho parcheggiato alla baita di Noveglia (al campo da calcio) da cui parte uno dei tratti dell'<b>Ippovia dell'Appennino</b> (segnavia gialli e blu) che mi ha portato fino a <b>Gravago</b> dove, arrivato a fianco di una casa in costruzione, ho tagliato attraverso un piccolo campo in direzione di Gravago per evitare di camminare sulla strada asfaltata. Dai 484 metri di altitudine alla partenza ai 625 del paese in poco più di un chilometro.<br />
Arrivato al cimitero ho svoltato a sinistra seguendo i segnavia tondi bianchi della <b>Via degli Abati</b> che lì svolta arrivando da Osacca. Ma il sentiero combacia con l'<b>803a</b> (una variante dell'803) e quindi ha anche i segnavia bianchi e rossi del Cai. Impossibile sbagliare quindi.<br />
Ho costeggiato l'<b>antico lavatoio</b> in pietra e mi sono addentrato nel bosco. Il sentiero conserva gran parte dell'<b>antica lastricatura</b> in pietra e diversi muretti a secco in sasso che accompagnano e aiutano nella leggera discesa verso il torrente. Si raggiunge così un'oasi meravigliosa: il mulino, gli spiazzi, i vasconi d'acqua che crea il torrente che pur essendo agosto ha ancora una buona quantità d'acqua.<br />
Se avessi proseguito sarei passato accanto alla famosa "<b>battagliola</b>" (una torre di difesa e avvistamento risalente addirittura all'epoca dei Liguri) sbucando a Bré.<br />
Ma rientrando in tempo per la partita posso così archiviare un bel percorso di un'oretta per meno di 4 chilometri, perfetto anche per una camminata invernale in pausa pranzo, quando finalmente la nuova casa a Noveglia sarà pronta e vi traferirò anche l'ufficio.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl_nyUPoor_xWpSETTj1fXaUjYkBRnF4xjRfbd6rxTfA9Ql7YvPH8PyIyvzRJeDq1sW0NVwGqEBzCsV3_nBc-Hma52EyLjXWWrK4QsKjit3wqP_ExOjTi1SjQ4AomDLqi2Jzn9zG5ge6Oc/s1600/IMG_1135.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl_nyUPoor_xWpSETTj1fXaUjYkBRnF4xjRfbd6rxTfA9Ql7YvPH8PyIyvzRJeDq1sW0NVwGqEBzCsV3_nBc-Hma52EyLjXWWrK4QsKjit3wqP_ExOjTi1SjQ4AomDLqi2Jzn9zG5ge6Oc/s200/IMG_1135.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Noveglia</td></tr>
</tbody></table>
Approfondimenti storici e altre informazioni sulla zona e sui reperti le trovate sia in questa pagina del sito <a href="http://www.valcenoweb.it/PAGINA-CULTURALE/galleria/galleria-castello-di-gravago/castellodigravagobardi.htm">ValcenoWeb</a>, che su questa del sito <a href="http://www.valtaro.it/pieve-di-gravago/index.htm">Valtaro.it</a>.<br />
<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>Ecco i link utili generati in automatico dal diario di Trailrunner:</i></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <b><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/weblog.html">la tappa sul diario-on-line</a></b>;</i></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <b><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/HK3L7XD.gpx">il file .GPX dell'escursione</a></b>;</i></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <a href="http://www.gpsies.com/map.do?url=http://www.davidegalli.it/trailrunner/HK3L7XD.gpx"><b>la mappa su OpenMap</b></a>.</i></div>
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-8515490865722362412010-08-04T21:03:00.003+02:002010-12-07T10:59:09.547+01:00Casermure - lago dei Gazzi (Gruppo del Lama)<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB4NwrXx_DIiDjMSW3MaBzl7lI-wX3mLGNoaLGMephwcBnmb2amNpl7pWey67a-nD6ThB0TGfQZ1cDV2DEv8ZZk5Vp4Y_c0C0UJkp-n4VJRjd91P47MC6ldGKjBjjAFvx-kV7jFk9Ix4vo/s1600/IMG_1090.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB4NwrXx_DIiDjMSW3MaBzl7lI-wX3mLGNoaLGMephwcBnmb2amNpl7pWey67a-nD6ThB0TGfQZ1cDV2DEv8ZZk5Vp4Y_c0C0UJkp-n4VJRjd91P47MC6ldGKjBjjAFvx-kV7jFk9Ix4vo/s200/IMG_1090.jpg" style="cursor: move;" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una delle pietre Gemelle</td></tr>
</tbody></table>
Un veloce percorso non ufficiale di un paio d'ore tra andata e ritorno, teoricamente impossibile secondo la CARTA ESCURSIONISTA 1:25.000 del 1999, ma anche secondo la nuova "VAL CENO - Dal Monte Penna al Monte Barigazzo" del 2010, dove però sono stati ricontrollati e corretti tutti i sentieri principali. Ovviamente non i secondari i cui tracciati cambiano di anno in anno, per frane e smottamenti, cambi di percorso dei torrenti, tracciati creati e spostati dai boscaioli.<br />
<b>Porta in meno di un'ora al sentiero 803, attraverso una sella a metà tra il monte Prarbera e il Prinzera.</b> Può essere utilizzato anche come percorso di collegamento per altre mete del Gruppo del Lama.<br />
Dalla provinciale Bardi-Groppallo si parcheggia sulla destra, poco prima del ponte sul rio Groppo di Rosa (50 metri prima di Casermure). C'è un piccolo spiazzo all'inizio del sentiero.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
Si inizia fiancheggiando il torrente, lungo i bordi di una cava di talco in disuso che si trova sulla riva opposta, sul percorso della <b>vecchia fornace romana</b> indicata anche sulla Tabula Alimentaria di Veleia. Facendo attenzione nei pressi degli spiazzi che si trovano dopo 500 metri dall'inizio del percorso, tra gli 830 e i 900 metri, si possono trovare diversi resti di laterizi e coppi in cotto con ancora le scanaluture fatte a mano.<br />
Proseguendo si intravede alla propria sinistra la più alta delle due <b>Pietre Gemelle</b> (roccioni ofiolitici posti su un piccolo altopiano boscoso).<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrQbA3SlauAIyzUP5bEwOeWk-nmOtOJlwfVTfdaL_Zhmb7YPa1MatmAuADW-0HkL6K4rkPsCFv7khyWCP8zHT-VMZ2qJj8Ai1JSwJRo-g9A4QTaogAB7-s88VjzEEsRceSBvzQWS1OldQz/s1600/IMG_1096.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrQbA3SlauAIyzUP5bEwOeWk-nmOtOJlwfVTfdaL_Zhmb7YPa1MatmAuADW-0HkL6K4rkPsCFv7khyWCP8zHT-VMZ2qJj8Ai1JSwJRo-g9A4QTaogAB7-s88VjzEEsRceSBvzQWS1OldQz/s200/IMG_1096.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Groppo di Gora visto dai piani del Lama,<br />
in prossimità del monte Prarbera</td></tr>
</tbody></table>
Dopo esattamente 777 metri percorsi dall'inizio, a 968 metri di altezza, si arriva a un triplice bivio. Portano tutti alla meta ma <b>il più agevole e semplice è quello di sinistra</b> che aggira leggermente la Pietra e poi inizia la salita attraverso una serie di faggeti alti e dal sottobosco pulito, alternati a piccoli spiazzi erbosi a cielo aperto.<br />
A 1540 metri dalla partenza, 1135 di altezza, si incrocia un sentiero che sale dalle propria destra all'interno del bosco dove occorre girare a a sinistra iniziando una piccola discesa che non deve ingannare perché alla prima svolta verso destra risale per sbucare verso il primo grosso prato, dove nel periodo estivo è facile incontrare <b>cavalli bardigiani liberi al pascolo.</b><br />
Occorre fare attenzione perché giunti al prato (2060 metri lineari, 1157 altitudine) bisogna svoltare a sinistra abbandonando quello che sembra il sentiero principale che in realtà si esaurirebbe nel bosco dopo solo un centinaio di metri. Il sentiero a sinistra è seminascosto dall'erba ma non appena riprendono le piccole boschine il tracciato torna visibile. È a questo punto che si è arrivati sugli altipiani del Gruppo del Lama, dove velocemente si possono raggiungere diverse tappe interessanti muovendosi sempre tra i 1200 e i 1250 metri di altitudine. Dopo circa 400 metri infatti si incrocia il sentiero 803. Se si vuole tornare facendo lo stesso percorso è importante memorizzare questo bivio da cui iniziano i segnavia bianchi e rossi e anche i nuovi cartelli della segnaletica provinciale a cui volentieri ci si abitua dopo quasi due chilometri e mezzo di orientamento istintivo e "in solitario".<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqKgPHf0q4rmsyIRqlsDoYJR6mg20YI4N0zvNoQ_nY61CbWLz21U56R00yE1wqEUwTmq6jpJAvoPJw2R7nJY8wZQM5dTqGdZ0JHcZahIVnRfSPvfYXTxipXhg4_5g3d1WCtglxIBTbi8Hv/s1600/IMG_1116.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqKgPHf0q4rmsyIRqlsDoYJR6mg20YI4N0zvNoQ_nY61CbWLz21U56R00yE1wqEUwTmq6jpJAvoPJw2R7nJY8wZQM5dTqGdZ0JHcZahIVnRfSPvfYXTxipXhg4_5g3d1WCtglxIBTbi8Hv/s200/IMG_1116.jpg" style="cursor: move;" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cavalli al pascolo sui piani del Lama</td></tr>
</tbody></table>
Assecondando la salita verso sinistra del sentiero principale si trova dopo circa 50 metri un piccolo punto panoramico da cui si vede la pianura e dopo altri 150 metri uno spiazzo con una vista perfetta sul Groppo di Gora e sulla pianura Padana con un campo visivo che spazia dai monti della bassa Val d'Arda al Monte Barigazzo.<br />
Proseguendo sull'803 verso il Lama mancano circa 400 metri al <b>lago dei Gazzi</b>, che in realtà è uno stagno che si prosciuga nei mesi estivi posto al centro di un grosso prato di sommità, pascolo frequentato da pastori dai tempi più remoti come testimoniano le pietre semilavorate e scheggiate che si possono trovare facilmente lungo i bordi, utilizzate per la costruzione di rudimentali punte di lance e frecce.
<br />
<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>Ecco i link utili generati in automatico dal diario di Trailrunner:</i></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <b><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/weblog.html">la tappa sul diario-on-line</a></b>;</i></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <b><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/79FMD.gpx">il file .GPX dell'escursione</a></b>;</i></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <a href="http://www.gpsies.com/map.do?url=http://www.davidegalli.it/trailrunner/79FMD.gpx"><b>la mappa su OpenMap</b></a>.</i><br />
<i><br /></i><br />
<i><br /></i></div>
</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-56471792892503688042010-08-01T20:23:00.004+02:002010-12-07T11:00:00.434+01:00Pista Grezzo Gazzo e anello del Coloreti<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>Ecco i link utili generati in automatico dal diario di Trailrunner:</i></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <b><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/weblog.html">la tappa sul diario-on-line</a></b>;</i></div>
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<i>- <b><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/KAGMD.gpx">il file .GPX dell'escursione</a></b>;</i></div>
<i>- <b><a href="http://www.gpsies.com/map.do?url=http://www.davidegalli.it/trailrunner/KAGMD.gpx">la mappa su OpenMap</a></b></i><i>.</i><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE3bvSVdEvNzGXCV0xDAhlyZDKIubEzRlYGRvT5m_aN-nYAEnckE_TmTL27XBWFjHm9FzWs8y5QIySCB48Ck55SOAY1ovQxORmWH7JTm0iLtls4W2SVWTdHF4gmLzZxTdPY92zzyq7Zqwb/s1600/IMG_1079.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE3bvSVdEvNzGXCV0xDAhlyZDKIubEzRlYGRvT5m_aN-nYAEnckE_TmTL27XBWFjHm9FzWs8y5QIySCB48Ck55SOAY1ovQxORmWH7JTm0iLtls4W2SVWTdHF4gmLzZxTdPY92zzyq7Zqwb/s200/IMG_1079.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il castello visto dal sentiero trasversale sotto al Coloreti</td></tr>
</tbody></table>
<i></i>Un percorso veloce, di quelli che preferisco perché riesco a farli anche tutti i giorni d'estate dopo la chiusura dell'ufficio sfruttando la luce fino a tardi. Ma è molto bello anche d'inverno.<br />
<b>È costituito praticamente dalla prima metà della cosiddetta Pista del Gas (una strada costruita dall'Eni per monitorare il passaggio delle tubazioni del metano) per arrivare a 1000 metri alla partenza e arrivo di un anello in altopiano sul Monte Coloreti appena sopra Bardi, con un punto panoramico sul solo Castello veramente spettacolare</b>.<br />
Si parte dalla Provinciale Bardi-Groppallo e al cartello di Grezzo (venendo da Bardi) si può parcheggiare in una piccola piazzola sulla sinistra.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
<b>Il sentiero è subito indicato con i segnavia</b> bianchi e rossi e anche da un cartello blu di quelli nuovi della Provincia. Si sale con uno strappo iniziale di 60 metri di dislivello in soli 240 metri lineari e ci si porta a una prima piacevole quota pianeggiante che durerà quasi un chilometro.<br />
Camminando a fianco di una parete rocciosa a strapiombo sul torrente sottostante si arriva a un cancello in tubi Innocenti che serve a chiudere i pascoli dei cavalli. Da scavalcare e non aprire e comunque se lo si trovasse chiuso o aperto va lasciato come si trova. Si passa da un sentiero pianeggiante in area boschiva fino ad attraversare un ruscello che anche d'estate mantiene un minimo d'acqua. Dopo altri 100 metri di leggera salita si arriva a un bivio che è la vera partenza della pista che sarebbe verso sinistra, ma a questo punto consiglio di proseguire dritto per una variante che alleggerisce lo strappo della salita, pur aumentando la lunghezza del percorso. È un piccolo semi-anello di 800 metri attraverso i boschi che permette di diluire il dislivello da 827 a 891 metri su un percorso che se si rimanesse sulla pista sarebbe di 200 metri lineari, attraversando un ulteriore torrente all'interno del bosco stesso. La prima parte di questo semi-anello è in salita e l'ultima in leggera discesa attraverso una fitta vegetazione che arriva quasi a chiudere il sentiero, anche se dopo aver superato un tunnel di rami e cespugli che obbliga a chinarsi si riapre e rende di nuovo fitto ma libero il percorso.<br />
A questo punto è già stato percorso più di un chilometro e mezzo e ci si ricongiunge alla pista, dove svoltando verso destra inizia la salita più impegnativa portandosi da una quota di 891 a quasi 1000 metri di altezza in poco meno di un chilometro. È qui che, tra un segnale aereo del gas (di quelli con il tettuccio arancione e i caratteri del codice cubitali) e un tubo orizzontale dell'acqua perpendicolare al sentiero principale, bisogna svoltare a destra nella vegetazione in piccolo sentiero percorribile solo a piedi e tenendo la destra a un paio di bivi che si incontrano subito si inizia l'anello del Coloreti, che porterà fino a sopra il paese di Bardi, rimanendo per 2,4 chilometri sempre a una quota attorno ai 1000 metri.<br />
Si attraversa un bosco fitto di faggi e querciole, abbastanza pulito come sottobosco e dove <b>è facile incontrare cinghiali e caprioli </b>come è capitato anche durante la registrazione di questo GPX. Ovviamente sono scappati loro; come sempre accade non c'è pericolo per escursionisti e fungaioli perché l'importante è non far sentire braccati con le "spalle al muro" questi animali costringendoli ad attaccare come accade spesso con i cacciatori.<br />
Quando il sentiero inizia a scendere dopo circa un chilometro <b>fare attenzione ai segnali</b> bianchi e rossi, blu e anche bianchi della via degli Abati che si trovano a un bivio che porta a risalire alla propria sinistra. Proseguendo infatti si arriverebbe a Bardi attraverso il bellissimo paese fantasma dei Boioni che si trova poco sotto. Svoltando invece si subentra nel sentiero 803 che riporterà al punto iniziale dell'anello, girando attorno alla punta dolce del monte Coloreti. Ma subito si percorre un tratto che passa parallelo al paese di Bardi e da cui <b>è possibile vedere il Castello</b> magicamente isolato visivamente dal resto del centro abitato che rimane coperto dal promontorio dei Boioni. Sullo sfondo ovviamente <b>si vede il Pizzo d'Oca e la Val Noveglia</b>.<br />
A fine anello si incontrano sul sentiero una serie di vasconi di acqua stagnante, sempre presente tutto l'anno anche in periodi di siccità causati dall'erosione dei trattori in un tratto pianeggiante senza canalizzazioni di scarico possibili. Si possono aggirare inoltrandosi nel sottobosco alla propria sinistra, tagliando in diagonale verso sud-ovest per 50 metri e ritornando comunque alla pista del gas dove inizia la discesa di ritorno.<br />
Sono già stati percorsi 5 chilometri e con altri 2, senza altre deviazioni stavolta, si ritorna al punto di partenza.<br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-42638048431007041662010-07-31T15:21:00.006+02:002010-12-07T11:02:35.277+01:00iPhone e tracciamento GPS dei sentieri: un mio nuovo blog sulle escursioni in Val Ceno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj64hnxS6GpDsOY971SYc0oVX2YKOV9b4SpbttNYds1_pjIuaCjwEiXpmmFoqqNOLD3AJ1jKIYjK1a2zwQ_dt7G2lXrkLqMzZpTpv3jwX_WVk7_H5hwOv5LRGcv3XqlpFrxOvs3EFC1Pp8/s1600/Schermata+2010-08-06+a+15.10.13.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj64hnxS6GpDsOY971SYc0oVX2YKOV9b4SpbttNYds1_pjIuaCjwEiXpmmFoqqNOLD3AJ1jKIYjK1a2zwQ_dt7G2lXrkLqMzZpTpv3jwX_WVk7_H5hwOv5LRGcv3XqlpFrxOvs3EFC1Pp8/s200/Schermata+2010-08-06+a+15.10.13.jpg" width="200" /></a></div>
Ho iniziato il nuovo blog specifico <b><a href="http://www.davidegalli.it/trailrunner/weblog.html">DAVIDE GALLI - Escursioni in Val Ceno (PR) - Un contributo "open" all'escursionismo nei dintorni di Bardi</a></b>, utilizzando la generazione automatica del software gratuito <b><a href="http://trailrunnerx.com/">TrailRunnerX</a></b> di cui parlo in fondo a questo post.<br />
<br />
Ho preso spunto dall'idea iniziale del progetto<b> </b><a href="http://www.valceno.org/"><b>Orchidea,</b></a> nato in un momento in cui non esisteva Google Maps e l'utilizzo dei dati GPS era un'impresa davvero complicata. L'idea di Orchidea era ottima ma gli inspiegabilmente enormi tempi di realizzazione, che a tutt'oggi dopo 6 anni vedono il sito solo abbozzato e non funzionante in molte sue parti, l'hanno reso<b> un progetto obsoleto perché superato</b> da tutte le tecnologie "open" e "free" che sono arrivate negli ultimi anni. Peccato. Son stati spesi anche soldi pubblici e io, che come tutti gli altri cittadini cittadini italiani ed europei ne sono contributore, non ne posso purtroppo usufruire.<br />
<br />
<a name='more'></a>Sarebbe stato anche un ottimo strumento promozionale per la vallata, sempre se si fosse giunti in tempo però perché ora non stupirebbe più nessuno.<i> </i><a href="http://www.centrostudivalceno.org/"><i>Cliccando qui si possono leggere i dettagli del progetto e le fonti di finanziamento.</i></a><br />
<br />
Ma il vero stimolo mi è arrivato dal sito <b><a href="http://www.valcenotrek.it/">VALCENOTREK</a> </b>creato gratuitamente da<b> Giorgio Tanzi<span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">: semplice, immediato, ricco di contenuti e di informazioni utili. La sua scelta dei percorsi e le note sono una vera miniera per chi volesse scoprire tutti gli angoli di paradiso che si trovano in nei paraggi. Come utente ho iniziato a scaricare e utilizzare i suoi files GPX andando oltre i suggerimenti proposti da Giorgio sull'uso dei navigatori GPS, cercando il modo di utilizzarli su iPhone. Oltre all'interesse personale, avendone uno e non potendomi ora permettere l'acquisto di un vero e proprio GPS da trekking, mi interessa anche la diffusione maggiore che potrebbero avere i sentieri tracciati grazie alla quantità di persone che posseggono un telefonino Apple.</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Sono quindi andato alla ricerca di tutte le informazioni possibili su come sfruttare al meglio la funzione integrata di tracciamento del mio iPhone per <b>poter registrare e mettere a disposizione le mie frequenti passeggiate su un territorio che dopo più di 5 anni inizio a conoscere abbastanza bene</b>, soprattutto per quanto riguarda <b>il gruppo del Lama</b> . </span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><br /></span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Al momento il mio è un modello 3G e quindi non posso sfruttare la realtà aumentata rinunciando così a tutti quei software che utilizzano la bussola e l'inclinazione. Ma il GPS interno viene utilizzato molto bene da diverse applicazioni.</span></b><br />
Va rigorosamente premesso che <b>un iPhone ha un livello di approssimazione superiore a quello dei GPS professionali</b>: in un bosco io ho una possibilità di errore dai 15 ai 30 metri mentre un buon GPS di solito non supera i 5/10. Ma quando vi siete azzardati come spesso faccio io su un percorso non ufficiale e sconosciuto e non avete più nessun punto di riferimento (a volte nemmeno la più vaga idea di dove vi troviate) vi garantisco che i vari strumenti di mappe interattive di iPhone diventano molto utili. Per non parlare delle varie App per uso turistico e perfette per le città, una su tutte <b><a href="http://www.tweakersoft.com/mobile/aroundme.html">AroundMe</a></b>.<br />
<br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Avevo già utilizzato </span><a href="http://runkeeper.com/">RunKeeper</a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"> per tracciare qualche corsetta serale e il risultato era stato soddisfacente. </span><span class="Apple-style-span">Adatto però per il footing</span><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">, in quanto collegato alle mappe stradali di Google, senza possibilità di inserire waypoint se non sotto forma di "pausa anonima" nella corsa. La traccia purtroppo non era esportabile se non sul loro portale e da lì avrei potuto estrarre a fatica il file GPX da editare. Lo consiglio comunque per i "corridori" perché ha delle ottime funzioni di statistica sulle prestazioni. Ma non è esattamente quello che stavo cercando.</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><br /></span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Ho provato e subito escluso </span><a href="http://www.iphoneitalia.com/snapmap-visualizza-la-tua-posizione-partendo-da-una-mappa-cartacea-92663.html">Snap+Map</a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"> perché era bella l'idea di importare proprie mappe da georeferenziare ma poi </span><span class="Apple-style-span">ho scoperto il limite di dimensione</span><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"> legato di fatto a quello di una foto. Il tentativo di caricargli dentro le mappe dettagliate che avevo in formato file è stato molto deludente, proprio per l'impossibilità di vederle in modo accurato e leggibile.</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><br /></span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Poi partendo da consigli letti nei vari forum ho provato </span><a href="http://www.routebuddy.com/atlas/index.html">Route Buddy Atlas</a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">, che mette a disposizione anche un software per Mac di gestione delle mappe, dei dati, ecc... Costa ben 99,50 $ e le mappe sono tutte da scaricare e pagare a parte attraverso un vero e proprio store raggiungibile sia via internet, sia dall'applicazione Mac, sia dall'iPhone. </span><span class="Apple-style-span">Sono mappe perfette</span><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"> e di una qualità eccezionale, ma su Europa e Italia non sono dettagliatissime perché il negozio on-line </span><span class="Apple-style-span">è molto concentrato su U.S.A. e Canada</span><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">. L'applicazione iPhone è comunque gratuita e l'ho provata: fatica un po' a connettersi ai satelliti e consuma molta batteria, un fattore da tenere ben presente poiché nella mia prova non sono riuscito a utilizzarlo nemmeno 2 ore e poi ho dovuto spegnere per non perdere il percorso che avevo registrato. Un po' pochino per una passeggiata decente.</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><br /></span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Molto interessante e completo è </span><a href="http://www.motionx.com/">GPS MotionX</a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"> con l'unico neo di un utilizzo massiccio di batteria. Sfrutta in modo completo, per chi ha il 3Gs o il 4, l'accelerometro e tutti gli strumenti di rilevazione. Lo voglio comunque approfondire meglio perché ho la sensazione di non averlo usato a fondo in tutte le sue possibilità.</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><br /></span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">I miei primi percorsi registrati in modo completo e soddisfacente li ho fatti con </span><a href="http://www.easytrailsgps.com/it">EasyTrails</a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">. Consuma poca batteria anche se mi ha dato problemi di perdita di segnale durante la registrazione in background (a display spento) e quindi mi sono trovato dei vuoti nelle tracce che ho dovuto poi editare. Non sono però riuscito a registrare waypoints esportabili. Li vedo nell'applicazione ma poi non li ritrovo nei files esportati e quindi non riesco a registrare indicazione sui bivi o sulle tappe raggiunte.</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><br /></span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Le tracce registrate le ho poi editate con </span><a href="http://trailrunnerx.com/">TrailRunnerX</a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">, un software gratuito per Mac (su Windows c'è invece </span><a href="http://www.zonefivesoftware.com/SportTracks/">SportTracks</a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">). Si riescono a editare i singoli punti, a correggere i percorsi sia su una base topografica, sia su una base con foto satellitare da Google Maps, sia con una base </span><span class="Apple-style-span">OpenStreetMaps</span><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"> su cui verranno esportati i propri percorsi una volta pubblicati con la funzione automatica di "pubblica un blog" (<i><a href="http://www.gpsies.com/map.do?url=http://www.davidegalli.it/trailrunner/79FMD.gpx">cliccare qui per vedere un esempio di uno dei miei percorsi</a></i>). Le funzioni sono veramente tante e molto immediate.</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Nel verificare le funzioni di importazione ed esportazione con l'iPhone ho scoperto la piena compatibilità di </span><a href="http://trails.lamouroux.de/">TRAILS</a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"> e nella prossima escursione proverò a utilizzarla.</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"><br /></span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Ultima cosa: trovo molto utile </span><span class="Apple-style-span">utilizzare una fascia da braccio</span><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"> per portare il proprio dispositivo. Prima di tutto perché per ricevere correttamente il segnale deve essere sempre ben esposto (già le fitte coperture di alcuni boschi o imbuti rocciosi sono un problema) e tenerlo in mano per tutto il tempo non è il massimo, con il rischio di tenerlo in modo non corretto e di abbassare la ricezione GPS. E poi anche per proteggerlo. Io </span><a href="http://store.apple.com/it/product/H0472ZM/A?mco=MTY3ODQ5OTY">ne ho comprata una sull'Apple Store</a><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"> che funziona davvero bene. Traspirante e lavabile, con una protezione in plastica trasparente che permette comunque di utilizzare tutte le funzioni touch senza problemi. Anche quando si è sudati e affannati dopo una salita ripida...</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Il prossimo acquisto sarà una </span><span class="Apple-style-span">batteria aggiuntiva </span><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">e se trovassi una soluzione intelligente di </span><span class="Apple-style-span">ricarica a celle solari</span><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;"> sarei molto felice.</span></b><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-weight: normal;">Ma scriverò un apposito post sull'argomento.</span></b><br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-2861554708834700172010-06-16T16:26:00.001+02:002010-12-07T11:03:24.692+01:00Guido Scorza su L'Espresso" Questo è il bavaglio: vi piace?"<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 13px; font-weight: bold;">Il testo della legge articolo per articolo, spiegato e commentato da un giurista. Per capire cosa ci aspetta</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 13px; font-weight: bold;"><br /></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMvTMkwmywUroBGkMiqGki7dYp9HjzOBEFih3PGPbuiOpCdfbHBxWxI7w6zeQzUQESx2UzblnE9iZQYxkODr6egMu4SmTyvMOy4681mUMnbhmcQW9DdAABdTGRm7VPu0DGeaUKfyzdzqSQ/s1600/italia-a-lutto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMvTMkwmywUroBGkMiqGki7dYp9HjzOBEFih3PGPbuiOpCdfbHBxWxI7w6zeQzUQESx2UzblnE9iZQYxkODr6egMu4SmTyvMOy4681mUMnbhmcQW9DdAABdTGRm7VPu0DGeaUKfyzdzqSQ/s320/italia-a-lutto.jpg" /></a></div>
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;">Il cosiddetto disegno di legge sulla intercettazioni o, meglio, anti-intercettazioni posto che l'obiettivo dichiarato è quello di circoscrivere quanto più possibile l'utilizzo di tale strumento investigativo e la pubblicazione dei contenuti acquisiti attraverso le intercettazioni consiste, in buona sostanza, in una serie di modifiche agli attuali codici penale e di procedura penale, cui vanno ad aggiungersi talune nuove previsioni che hanno lo scopo di sanzionare i comportamenti contrari al nuovo regime di utilizzabilità e di pubblicità delle intercettazioni medesime da parte dei capi dei uffici giudiziari, dei magistrati, dei giornalisti e degli editori.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><a name='more'></a></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;">A prescindere da qualsivoglia considerazione circa l'opportunità e necessità degli interventi normativi di recente approvati dal Senato, appare importante sottolineare che l'analisi complessiva delle disposizioni contenute nel disegno di legge non consente di condividere l'idea secondo la quale lo scopo perseguito attraverso lo stesso sarebbe effettivamente rappresentato dall'esigenza di garantire maggiore privacy ai cittadini.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;">Si tratta, d'altro canto, di un obiettivo assai poco credibile in un Paese nel quale si deve lasciare la carta d'identità e la traccia di tutti i propri percorsi di navigazione online ogni volta che si accede ad internet attraverso una postazione wifi pubblica, in un Paese nel quale, ormai, le città pullulano di dispositivi di videosorveglianza che le rendono realtà di orwelliana memoria e in un Paese nel quale il Ministro dell'interno propone di fare una radiografia ad ogni cittadino onesto che salga su un treno nell'illusoria speranza di scongiurare così atti terroristici.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;">E' curiosa - a leggere tra le righe del disegno di legge anti-intercettazioni - la visione della privacy che il Governo rappresenta: diritto assoluto e inviolabile se si tratta di limitare le intercettazioni di qualche migliaio di cittadini (i numeri generalmente utilizzati per sovradimensionare il fenomeno sono quelli delle utenze messe sotto controllo ma ogni soggetto intercettato dispone di numerose utenze da verificare) e diritto chiamato a cedere il passo ad altre esigenze di sicurezza e repressione dei reati, se si tratta della privacy di milioni di cittadini.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><strong><em style="color: #333333; float: none; font-size: 12px; font-style: italic; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Art. 1. 1. All'articolo 36, comma 1, del codice di procedura penale, dopo la lettera h) è aggiunta la seguente: "h-bis) se ha pubblicamente rilasciato dichiarazioni concernenti il procedimento affidatogli".</em></strong></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;">La previsione mira ad imporre al Giudice un dovere di astenersi, ovvero dichiarare la propria impossibilità ad occuparsi del procedimento affidatogli, qualora nel corso dello stesso abbia rilasciato pubblicamente dichiarazioni sul medesimo.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;">L'indipendenza, l'autonomia di giudizio e la necessaria terzietà di ogni magistrato rispetto al procedimento che è chiamato ad affrontare costituiscono irrinunciabili garanzie che trovano le loro radici direttamente nel principio del "giusto processo" costituzionalmente garantito ad ogni cittadino.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;">E', dunque, giusto ed auspicabile - tanto da non dover forse richiedere neppure che una disposizione di legge lo preveda espressamente - che il giudice si astenga dal rappresentare in pubblico proprie idee, convincimenti o orientamenti in relazione ad ogni procedimento affidatogli.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;">La previsione, tuttavia, è formulata in modo tanto ampio e generico da lasciar ritenere sufficiente che il magistrato dichiari di essere assegnatario di un determinato procedimento o, piuttosto, rilasci una qualsiasi dichiarazione su fatti connessi al procedimento stesso, anche se già noti e non implicanti alcuna rivelazione rispetto alla propria posizione, perché sia costretto ad astenersi dal continuare a conoscere del procedimento medesimo.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;">La pericolosità dell'intervento proposto è legata all'elevato rischio che le dichiarazioni rese da un magistrato in relazione ad un procedimento a lui affidato possano essere strumentalizzate da indagati ed imputati per delegittimare il loro "giudice naturale".</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: geneva, helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><strong><em style="color: #333333; float: none; font-size: 12px; font-style: italic; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">2. All'articolo 53 del codice di procedura penale sono apportate le seguenti modificazioni:<br /><br />a) al comma 2, nel primo periodo, dopo le parole: "lettere a), b), d), e)" sono inserite le seguenti: "e h-bis), nonché se risulta iscritto nel registro di cui all'articolo 335 per il reato previsto dall'articolo 379-bis del codice penale, in relazione al procedimento assegnatogli, sentito in tale caso il capo dell'ufficio competente ai sensi dell'articolo 11, al fine di valutare la effettiva sussistenza di ragioni oggettive per provvedere alla sostituzione";<br /><br />b) al comma 2, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Il procuratore generale procede allo stesso modo se il capo dell'ufficio e il magistrato assegnatario risultano indagati per il reato previsto dall'articolo 379-bis del codice penale, ovvero hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche in merito al procedimento.";<br /><br />c) dopo il comma 2 è inserito il seguente:<br /><br />"2-bis. Di ogni iscrizione di magistrati nel registro di cui all'articolo 335 per il reato previsto dall'articolo 379-bis del codice penale, il procuratore della Repubblica informa immediatamente il capo dell'ufficio presso cui il magistrato indagato presta servizio ovvero il procuratore generale nell'ipotesi che indagati risultino il capo dell'ufficio e il magistrato assegnatario".</em></strong><br /><br />L'art. 53 del Codice di procedura penale sul quale la disposizione interviene, prevede una serie di ipotesi in presenza delle quali, il capo dell'ufficio giudiziario presso il quale si celebra un determinato procedimento deve provvedere a sostituire il pubblico ministero in ossequio al principio di autonomia del P.M..<br /><br />La previsione contenuta nel DDL amplia il novero di tali ipotesi.<br /><br />In forza della nuova norma, infatti, il capo dell'ufficio dovrà procedere alla sostituzione del PM anche ogni qualvolta questi abbia reso dichiarazioni sul procedimento affidatogli o, piuttosto, il suo nome sia finito iscritto sul registro delle notizie di reato per aver - anche solo in ipotesi - violato un segreto attinente agli atti del procedimento.<br /><br />Facile immaginare a quali e quante strumentalizzazioni la norma possa prestarsi e quanto facile possa essere, attraverso essa, ottenere la rimozione di un pm "scomodo" dal banco dell'accusa.<br /><br />Curioso che, in relazione a tale ipotesi, la filosofia estremamente "garantista" che ha sin qui ispirato l'azione legislativa e politica della maggioranza, ceda il passo ad una norma che giustifica la rimozione di un PM dal suo scranno solo perché qualcuno ha fatto una soffiata ad altro PM, accusandolo di aver violato un segreto d'ufficio.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-20864667073713608632010-05-30T11:13:00.002+02:002010-12-07T11:03:53.579+01:00La mia zucca pelata su La7, Rai Tre e in qualche sito<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_c2BtfbtjvVBllxQw2ZcJertI6JOwtv4HZHNgOJCk4jEP5qcMsE1iNYt6VZoGuMq4iH1wiJyTVTWqqdxCAz4g1aZwyr1pJD3439aqLRPhDnEcEgR7EmhS6a6nvCNarM5Bl8zI7rn5UuHq/s1600/Schermata+2010-05-30+a+10.29.14.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_c2BtfbtjvVBllxQw2ZcJertI6JOwtv4HZHNgOJCk4jEP5qcMsE1iNYt6VZoGuMq4iH1wiJyTVTWqqdxCAz4g1aZwyr1pJD3439aqLRPhDnEcEgR7EmhS6a6nvCNarM5Bl8zI7rn5UuHq/s200/Schermata+2010-05-30+a+10.29.14.jpg" width="200" /></a></div>
Ecco una serie di servizi TV e articoli recenti in cui sono comparso per "Regalami il Tuo Sogno srl" la ditta per cui lavoro stabilmente dal 2004 e in cui e collaboravo già dal 1997 con lo studio "Davide & Galli".<br />
Partendo dal cosiddetto "Modello Bardi" come sintetizzato nel pezzo su <b><a href="http://www.workingcapital.telecomitalia.it/2010/05/il-modello-bardi-linnovazione-dal-territorio/">Working Capital</a></b> di Telecom Italia, si è potuto parlare sia della scelta di vita che dei progetti per il nuovo portale Bed & Breakfast <b><a href="http://www.regalamiiltuosogno.it/">REGALAMIILTUOSOGNO.IT</a></b>.<br />
Solo un accenno al mio compito principale da anni come <b>responsabile dell'Archivio Comunicazione di Coop Italia</b>, anche per la difficoltà di descrivere progetti spesso così delicati e dove metodi/procedure non possono per ovvie ragioni essere resi pubblici.<br />
<br />
<a name='more'></a><br /><br />
Peccato non fosse ancora stato lanciato uno dei progetti aperti, a cui sono particolarmente affezionato e che dovrebbe essere il primo di una lunga serie: l'<a href="http://coopnordest.archivioistituzionale.it/"><b>ARCHIVIO ISTITUZIONALE di Coop Nordest</b></a>, cioé "lo strumento per la condivisione della memoria storica e delle informazioni".<br />
“Chi lavora d’intelletto, cerca l’alta qualità della vita” è il taglio del post sul popolarissimo Tagliaerbe dal titolo <b><a href="http://blog.tagliaerbe.com/2010/05/business-su-internet-e-ruralita-un-binomio-possibile.html">"Business su Internet e Ruralità: un binomio possibile"</a></b>.<br />
<div>
Protagonista assoluta invece BRIGITTA, la nostra asina-mascotte, che si ruba tutto i primi piani e le inquadrature più lunghe sia nel servizi della trasmissione di approfondimento "Reality" di La7 che in "Neapolis" di Rai Tre.</div>
<div>
Vedere per credere ;-)</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; white-space: pre;"><object height="385" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/shHtnkZd1bs&hl=it_IT&fs=1&">
</param>
<param name="allowFullScreen" value="true">
</param>
<param name="allowscriptaccess" value="always">
</param>
<embed src="http://www.youtube.com/v/shHtnkZd1bs&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="white-space: pre;"><br /></span></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="white-space: pre;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px;"><object height="385" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/JXlhfczvQY8&hl=it_IT&fs=1&">
</param>
<param name="allowFullScreen" value="true">
</param>
<param name="allowscriptaccess" value="always">
</param>
<embed src="http://www.youtube.com/v/JXlhfczvQY8&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object></span></span></span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3447869100960188025.post-30317191930995173332010-03-24T09:17:00.001+01:002010-03-24T09:18:16.048+01:00RISVEGLIARSI DA UN LETARGO CHE GENERA ATROFIA CIVILE<br />
<div>
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12px;">Riporto dal quotidiano Libertà del 16-3-10 l'intervento dell'amico <b style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><a href="http://www.areale.it/" style="color: #0d8f63; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">Ugo Locatelli</a></b>, artista e formatore.</span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="color: #444444; font-family: Arial, sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVcyCJ8Tk5N7lMbr47-mh6Lowf8THl0gwC7YF3NyfvR8T-Q3OY-rrKT5eg8sxtCMD9q_ml5fu7r7YmW7ekYE6LAvMU2yRjEY4_W5CVPmrxNanNx4iPX5I-lQzkXWRgtO615mFEHQBS8hAE/s1600/ugolocatelli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVcyCJ8Tk5N7lMbr47-mh6Lowf8THl0gwC7YF3NyfvR8T-Q3OY-rrKT5eg8sxtCMD9q_ml5fu7r7YmW7ekYE6LAvMU2yRjEY4_W5CVPmrxNanNx4iPX5I-lQzkXWRgtO615mFEHQBS8hAE/s320/ugolocatelli.jpg" /></a></div>
Ciò che confonde e impressiona di più – o dovrebbe – il comune sentire non sono più la penosa propensione del Premier allo shopping sessuale, o ad altri comportamenti che rivelano disturbi patologici di cui scrivevo su queste pagine tempo fa: il delirio di grandezza, di interpretazione, di persecuzione. Ciò che diventa insopportabile, maleodorante, è la sua inarrestabile crescita come leader indiscusso della menzogna e della manipolazione, scortato e amplificato dalla patetica corte dei suoi “ripetitori”: veri e propri “berlus-cloni”.<br />
<br />
Come ha scritto Eugenio Scalfari qualche giorno fa: “I problemi concreti, la disoccupazione, la caduta del reddito, l’immigrazione, la sanità, il Mezzogiorno, (la diseducazione, ndr) sono tanti e gravi, ma il problema dei problemi è la cricca e il boss della cricca”. Un concentrato da Basso Impero, dedito a una continua predazione materiale e morale attraverso un vero e proprio “complotto di interessi”.<br />
<br />
La manipolazione è la forma di vita che Lui predilige: per plasmare e riplasmare il “senso comune”, per neutralizzare pensieri non allineati, per essere sempre molto “attraente”; ricorrendo non solo al cerone permanente, ma anche a tecniche di condizionamento sottili. Pochi sanno, ad esempio, che quando è sceso in campo ha utilizzato nei suoi primi spot inserti subliminali, come la scintilla luminosa sul suo sorriso: un’immagine brevissima, che dura un ventesimo di secondo, che non viene “vista” coscientemente, ma che entra nel subconscio.<br />
<br />
Sempre più mi ricorda il racconto di Thomas Mann intitolato “Il Mago”, che fa parte della raccolta “Romanzi brevi”. Il Mago è un ipnotizzatore, un individuo decisamente equivoco che alla fine, fortunatamente, diverrà vittima del suo stesso comportamento arrogante e manipolatorio. Ecco un frammento significativo del racconto: “…Il Mago – rivolgendosi a uno che lo aveva interrotto suscitando il riso del pubblico – gli dice: “ Bravo! Mi piaci; è a persone come te che va la mia attenzione, perché posso usarle. Ascolta cosa ti dico: fai ciò che vuoi. O ti è mai capitato di non aver fatto una volta ciò che volevi? O perfino di fare ciò che non volevi? O di aver fatto ciò che non eri tu a volere? Ascolta: dovrebbe essere piacevole smettere di essere, una volta tanto, quell’uomo che sei, senza l’obbligo di dover rispondere della volontà e dell’azione insieme”! Il nome che Mann dà al Mago è una straordinaria precognizione: Cavalier Cipolla. Trovo che la cipolla sia un’efficacissima metafora delle tante pelli con cui il “conduttore” del nostro governo, si forma e si ri-vela.<br />
<br />
A tutti i lettori vorrei affidare tre speranze: che questa primavera ci risvegli da un letargo che, se protratto, genererà inevitabilmente disorientamento e atrofia civile; che molti vadano a votare, diffidando dell’apparenza che mescola la menzogna con la verità, per far passare come vero il falso e come falso il vero; e che la sinistra finalmente si svecchi, superando l’involuzione che, da troppo tempo, sta erodendo il suo pensiero “antagonista”, facendola retrocedere verso il futuro. Prima che una versione italiana di “fascismo postmoderno” (v. S. Lopez Petit, in Lo Stato guerra, Edizioni Le nubi, 2003) abbia il sopravvento.<br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17026705156343041499noreply@blogger.com0