Incidente a Lucrezia: ora fuori pericolo!


Giovedì 21/5 Lucrezia ha avuto un grave incidente.
Era sul balcone a giocare, in attesa di andare a scuola, quando le ho chiesto di salire in casa e vestirsi. Ho sentito un rumore fortissimo e quando sono accorso per capire cosa fosse successo ho trovato Lucrezia priva di sensi sul pianerottolo che porta verso le cantine. Dopo pochi secondi è rinvenuta ma non riusciva nemmeno a piangere e perdeva sangue da un orecchio.
Appariva molto grave e soprattutto non riuscivo a tenerla sveglia, tendeva ad assopirsi in continuazione.
L'unica cosa razionale che ricordavo in quel momento, dai vari serial tv, era l'importanza di tenerla sveglia. Con lei coricata per terra, per cercare di non muoverla, ho chiamato Silvia che era in paese perché non avevo la possibilità di spostarmi e cercare i numeri di telefono. È arrivata in pochi minuti con il nostro medico che a sua volta ha chiamato subito il 118 dando indicazioni molto precise sullo stato di Lucrezia e richiedendo l'intervento dell'eliambulanza e di un ambulanza in appoggio della Pubblica di Bardi.
In meno di un quarto d'ora l'elicottero è arrivato facendo un giro di ricognizione sopra al nostro campetto da calcio per capire se era possibile atterrare lì, evitando un delicato trasporto fino a Bardi, con la perdita di tempo che avrebbe comportato senza poter essere ancora vista dai medici del Pronto Soccorso. Fortunatamente il pilota ha accettato di atterrare ed è stato aiutato dalle indicazioni a terra dei volontari della Pubblica di Bardi.


Lucrezia è stata visitata dal personale del Pronto Soccorso di Parma, tutto femminile, sceso di corsa dall'elicottero. Era molto confusa e tendeva ancora ad addormentarsi, oltre all'emorragia all'orecchio che non accennava a diminuire. In continuo contatto telefonico con l'ospedale di Parma è stata stabilizzata e grazie alla barella dell'ambulanza è stata portata nel campo da calcio.
Lì è stata spostata sulla barella dell'elicottero, legata con le cinghie insieme a mia moglie Silvia a cui è stato concesso di salire in via eccezionale data l'agitazione di Lucrezia e temendo di non riuscire a tranquillizzarla.
Decollato l'elicottero è arrivato a Parma in 10 minuti dove era atteso dal personale di Neurochirurgia. È stata sottoposta alle prime medicazioni e ai primi esami, comprese radiografie e tac che hanno evidenziato due fratture craniche e una possibile rottura del timpano, mentre sembrava subito meno grave la mandibola che durante le prime fasi del soccorso appariva invece fratturata.
Nel pomeriggio, dopo ore interminabili per me che aspettavo a casa organizzandomi per Marcello che era ancora all'asilo e preparando eventuali borse per il ricovero, ha chiamato Silvia dicendo che era stata dichiarata fuori pericolo, che erano confermate le fratture craniche, una piccola emorragia addominale, esclusa la mandibola e con l'orecchio ancora da verificare a causa della presenza di sangue che impediva qualsiasi tipo di visita.
Lucrezia ancora non aveva parlato una sola volta. Aveva annuito o mosso la testa dimostrando di essere comunque presente anche se in forte stato di shock.
Questa era la situazione a pomeriggio inoltrato e infatti le notizie della stampa locale (è possibile vedere l'articolo de L'INFORMAZIONE cliccando qui) e dei TG riportano la notizia fino a questo punto.

Poi mi sono organizzato per Marcello, anche grazie all'aiuto di amici dovendo addirittura scegliere tra le decine di offerte arrivate da tutto il paese, tranquillizzato dall'arrivo dei miei genitori risolvendo così anche il problema dei nostri animali.
Ho dato il cambio a Silvia per la notte, che è stata davvero lunga e faticosa, data l'istruzione di svegliarla ogni ora per verificare la "presenza" di Lucrezia, oltre al continuo via vai di medici e infermieri per flebo, monitoraggi e medicazioni. Subito ha anche avuto diversi e attacchi di vomito, preoccupanti dato che non mangiava dalla mattina.

Il giorno dopo, si è svegliata ancora in stato di shock ma sono riuscito a farla sorridere (momento memorabile) parlandole del fratellino, che lei riesce sempre a trovare buffo anche quando è capriccioso. Poche ore dopo c'è riuscito anche nonno Ferruccio, forse perché era davvero comico e terrificante con il camice verde e il cappellino obbligatori.
Me ne sono tornato a casa per riposare, ovviamente senza riuscirci. Guardando bene con mio padre la "crime scene" abbiamo capito che Lucrezia non era ruzzolata dalle scale ma addirittura precipitata da un pianerottolo all'altro attraverso un minuscolo spazio tra lo stesso e il finestrone delle scale. Si notava su un davanzale inclinato il segno del passaggio, qualche traccia di sangue e soprattutto una lampada in alto completamente divelta. Per questo motivo l'ho trovata sul pianerottolo che porta verso le cantine nonostante stesse salendo dall'appartamento a piano terra dove si trova il mio ufficio verso il primo piano dell'appartamento vero e proprio.


Nel mentre è arrivata la telefonata di Silvia in cui ci raccontava finalmente che Lucrezia aveva ricominciato a parlare, anche se poco, a mangiare qualcosa e soprattutto a interagire. E che confermava di essere caduta nel modo che avevamo intuito, tentando di aggrapparsi senza riuscirci, anche se probabilmente è riuscita comunque a frenare un po' la caduta. Non ricordava nulla invece dei soccorsi e dell'elicottero, nonostante sia stata tenuta sveglia per tutto il tempo.
La seconda notte che ho passato in ospedale con lei è stata più tranquilla
, perché una parte dei tubi e della apparecchiature erano stati scollegati e non era più necessario svegliarla continuamente. Solo i cambi delle flebo e qualche medicazione, anche perché le TAC svolte durante la giornata avevano confermato l'assenza di complicazioni, coaguli ed ematomi. Anche il timpano sembrava a posto e a questo punto l'emorragia sembrava collegata alla rottura della sola membrana, a dire dei medici risolvibile. Ovviamente il sonno è molto agitato, con continui risvegli di soprassalto.
Ora Lucrezia sta decisamente meglio regalandoci lo stupore della capacità di recupero dei bambini, che anche altri mi hanno raccontato. Ha ovviamente dei momenti psicologicamente difficili, ogni tanto rientra in stato di shock e si assenta per diversi minuti, fissando il vuoto terrorizzata. Ha anche molto dolore, ma le fratture hanno addirittura iniziato a chiudersi.


Vuole tornare a casa e lo ripete in continuazione, soprattutto dopo la visita di stamattina di suo fratello Marcello che l'ha abbracciata e baciata per tutto il tempo. Da una parte lo vogliamo anche noi, dall'altra siamo spaventati dall'idea di averla a casa e durante un attacco di dolore non sapere come farglielo passare così rapidamente come riescono con le flebo in ospedale.
Ma tornerà a casa prima del previsto. E sarà una festa. Per noi e anche per il paese che ci ha fatto sentire una solidarietà forte e allo stesso tempo discreta.


Non posso che ringraziare tutti per le offerte di aiuto e per le parole di conforto, oltre ovviamente al nostro medico Gabriele Gianlupi, alla Pubblica Assistenza, a tutto il personale dell'Ospedale Maggiore di Parma (in Emilia abbiamo un'ottima Sanità Pubblica, perché distruggerla?!?). Ringrazio molto anche il dottor Luigi Fecci e il dottor Silvano Canova, che da Bardi si sono messi spesso in contatto con il reparto di Neurochirurgia e che inviavano i loro colleghi anche da altri reparti a darci informazioni e a verificare le cure.
Ora abbiamo tanta voglia di voltare pagina e di guardare con ottimismo a quel futuro che per qualche ora ci era completamente scomparso dall'orizzonte.



3 commenti:

Marta | 25 maggio 2009 alle ore 23:58

Caro davide, sono stata fuori tutto il week-end e ho letto adesso quello accaduto a Lucrezia, mi spiace moltissimo, però per quello che ho letto sembra che si sta ricuperando bene. Penso molto in te e nella tua famiglia. Tantio bacioni a tutti. Sai che qui a Barcellona ti pensiamo molto.
Baci

Barbara Tuberosa | 26 maggio 2009 alle ore 00:01

un grande bacione alla grande lucrezia

Unknown | 27 maggio 2009 alle ore 11:20

Ho saputo solo in questo momento di questo fatto decisamente grave. Mi spiace molto ma sono contenta che la tua bambina si stia riprendendo.
Vi faccio tutti i miei migliori auguri perché tutto questo diventi al più presto un ricordo doloroso ma lontano :-)

Posta un commento