Da Stabio alle cascate di Lavachielli


Uno dei percorsi più belli della Val Ceno in assoluto. Per vari motivi. E alla portata di tutti.

Ho mischiato le indicazioni del percorso 27 e il 37 indicati sul sito 
VALCENOTREK.IT
e ho portato la famiglia al completo alle splendide Cascate.

Si parte da Stabio, che si raggiunge da Noveglia dopo essere saliti verso Monastero, proseguendo per Bré dove si svoltera a destra per raggiungere l'abitato ben indicato dai cartelli stradali. Consiglio di parcheggiare alla chiesetta per non arrecare disturbo agli abitanti della frazione dato che tutti gli altri spazi sono molto ristretti.





Ecco i link utili generati in automatico dal diario di Trailrunner:

Scendendo a piedi verso l'abitato si troveranno subito i segnali bianchi e rossi CAI del sentiero 803a che scendono poco prima di un rio fra splendide case in pietra, di cui una con un muro tondeggiante (attenti al gallo! come recita anche il cartello).
Cerreto
Inizia un antico sentiero lastricato e con perfetti muretti in pietra, che vi accompagneranno per chilometri, lungo un pascolo aperto alla base dei crostoni de "La Lubbia".
Dopo 650 metri si incontra una casa di pietra in buone condizioni detta Gera, che precede di un centinaio di metri il passaggio trasversale del Rio Grande Fontana dove ci si inoltra in un boschetto con diverse diramazioni. Una volta oltrepassato occorre svoltare subito a sinistra e dopo una cinquantina di metri si svolta leggermente compiendo una piccola "S" prima a destra e poi a sinistra, seguendo i segni bianchi e rossi ormai quasi invisibili e molto radi.
Il sentiero cambia scarto da carrozzabile a mulattiera e inizia una salita impegnativa a tornanti con un dislivello di 100 metri, accompagnati ancora da alcuni muretti e alcuni resti di piccole costruzioni in pietra. Si sbuca in una mezzoretta di salita in un prato improvviso che precede la località di Cerreto: un paesino di case in pietra veramente pittoresco, abitato credo da 1o 2 persone durante tutto l'anno.
Il canale in pietra
Passando in mezzo al paese e seguendo i segni bianchi e rossi ben visibili ci si porta sopra l'abitato e si prosegue su un sentiero sempre lastricato o comunque ben piano e pulito, con i muretti di sostegno in pietra in gran parte del tracciato.
Si incontra addirittura un canale coperto il cui tunnel e l'imbocco sono interamente in pietra a volta.
Dopo soli 200 metri di percorso occorre abbandonare il sentiero principale a una diramazione riconoscibile da un segnavia posto sull'albero al centro. Si prende a destra il sentiero ben segnato che passando dalla "Case diroccate Bosche", un piccolo abitato semidiroccato seguito dopo circa 300 metri da un'altra casa in pietra in fase di restauro.

Proseguendo si incontreranno diversi grandi tronchi tagliati e lasciati sul sentiero da cui inizierà, scavalcandoli, il sentiero non segnato che si addentra in un bosco fitto, con diversi castagni secolari, che scende verso il  Rio Fontana che si è intravisto per tutto il percorso.
La vegetazione è abbastanza fitta ma facendo attenzione si riesce a riconoscere il percorso.
L'importante è rimanere in prossimità del corso d'acqua perché dopo altri 300 metri circa si incontreranno le prime incredibili cascate.

La sosta è d'obbligo, ma la sorpresa vi porterà a farlo automaticamente. Aggirando a sinistra la prima cascata si riuscirà a salire verso la seconda, a gradoni talmente lisci e perfetti da sembrare artificiali.

Si può persino provare a risalirla utilizzandoli come scalini per arrivare alle altre.

Al ritorno si può provare a cambiare strada riallacciandosi, poco dopo l'ultima casa trovata all'andata, al sentiero principale che passerà alcune decine di metri sopra, parallelo al precedente.
In questo modo si ritroveranno parti lastricate e comode anche se a metà percorso rispetto all'abitato di Cerreto si incontra una frana decisa che lo interrompe con grossi massi e alberi che vanno aggirati a monte con qualche piccola peripezia.
La frana sul sentiero principale
Arrivati a Cerreto consiglio di cambiare ancora rispetto all'andata rimanendo sulla strada in ghiaia principale, anche per evitare di percorrere in discesa la mulattiera dell'andata. Il percorso è più lungo ma piacevole, passando ai bordi di altri abitati abbandonati dai nomi suggestivi: Brazza di Racca di Qua e Brazza di Racca di Là, dove si intravedono poco più in alto anche le costruzioni di Agneto. In 2 chilometri esatti comunque si percorre l'intero tratto Cerreto-Stabio tornando al punto di partenza.
Ho quindi evitato, per semplificare l'escursione e renderla anche a misura di bambini, la prima cascata del Rio Rosta suggerita da Giorgio Tanzi con il suo percorso 27, a una ventina di minuti da Stabio proprio appena sotto la cosiddetta torre della Battagliola, piccola fortificazione posta sopra La Lubbia. Ripasserò a dare un'occhiata.

Promemoria: i segnavia andrebbero decisamente ripassati.




Riporto il video dal canale Youtube di VALCENOTREK.IT




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